LA GRANDE ALTERNANZA
L'ossatura della squadra da ricostruire, un attaccante come Simeone che ha superato a pieni voti il primo esame, ma anche il regista già partito e il portiere destinato ad andarsene. Esclusa la coppia centrale la Fiorentina dovrà ricostruire il 50% della propria spina dorsale e soprattutto sul fronte del numero 1 Corvino si troverà di fronte all'ennesima sfida. Per un ruolo che nell'ultimo decennio, da queste parti, non ha portato moltissima fortuna.
Tutto è cominciato dopo l'era targata Sebastien Frey, che proprio Corvino preleva dal Parma nel 2005. Il francese, determinante in ogni annata tanto da imporsi di gran lunga tra i migliori portieri della Serie A, chiude le sue sei stagioni in viola pagando dazio per l'infortunio al legamento crociato anteriore, subito in allenamento, che lo obbligherà all'operazione al ginocchio e a uno stop di cinque mesi. E' in quel momento che in porta comincia la grande alternanza, un vai e vieni di portieri che non sono riusciti a dare troppa continuità, con un'unica eccezione nemmeno troppo piacevole perchè dannatamente simile a tante altre storie in viola.
Ai tempi dell'infortunio di Frey Corvino sceglie Boruc, portiere polacco del Celtic Glasgow, destinato ad alti e bassi tra il 2010 e il 2012, con 26 e 36 presenze. In quel periodo, intanto, dal, Brasile arriva un giovane di belle speranze chiamato Neto, siamo nel gennaio 2011, e i 3 milioni pagati all'Atletico Paranaense risulteranno un investimento a due facce: positivo tecnicamente, disastroso economicamente.
Perchè nonostante l'avvio a dir poco complesso il brasiliano finalmente esplode nelle stagioni in cui anche Viviano passa dal Franchi (un'unica stagione con 32 presenze) seppure sia soprattutto l'arrivo da svincolato di Tatarusanu a rompere l'idillio. Finirà con Neto che se ne andrà a zero direzione Juve per fare il secondo a Buffon e con la Fiorentina che inizialmente prova a fare a meno di lui, a gennaio, anticipando pubblicamente la separazione salvo ritrovarlo titolare nel finale di stagione per qualche incertezza di troppo di Tatarusanu.
Il romeno riuscirà comunque a trovare una sua stabilità, con un rendimento non miracoloso ma certamente costante collezionando poi 72 presenze nelle successive due stagioni prima dell'arrivo di Sportiello, nel gennaio 2017. Il resto è una storia che sembra ormai già prossima a una nuova separazione, con i nomi di Skorupski, di Mirante, della promessa della Primavera Cerofolini e di chissà chi altri nella lista degli obiettivi di Corvino. Vista l'importanza del ruolo, a giudicare dall'andamento delle ultime annate post-Frey, invertire il trend diventa quasi un obbligo.