CALI PERICOLOSI
Il piano era semplice. Forse troppo semplice. La possibilità per la Fiorentina di poter disputare cinque partite in casa, in particolare contro tre avversari sulla carta abbordabili, sembrava essere una strada ben delineata verso la salvezza della squadra, un obiettivo fino a qualche mese fa considerato solo una pura formalità e adesso, alla luce del secondo pesantissimo ko consecutivo interno, una speranza a cui si aggrappano tutti. Giocatori e tifosi.
E se non fosse per (de)merito del Lecce, che nelle ultime due partite contro ultima e penultima in classifica ha raggranellato esclusivamente due punti su sei teorici, la Fiorentina si troverebbe in una situazione ancora più difficile. Cinque sono i punti che separano i viola dal baratro Serie B: per adesso ancora un margine incoraggiante (viste le ultime prestazioni della squadra salentina), ma di certo non un vantaggio che può far dormire sonni tranquilli, a giudicare, stavolta, dall'incostante atteggiamento della Fiorentina, anche ieri apparsa spaesata ed incapace di reagire con determinazione al vantaggio ospite.
Del resto, ieri, così come a Genova, così come a Parma, la Fiorentina ha subìto l'ennesima rete negli ultimi cinque minuti dell'incontro, una costante che testimonia come la mentalità dei gigliati tenda ad affievolirsi fino a spegnersi del tutto sul finire della partita. E cali di tensione in pericolose circostanze come quelle che sta vivendo la Fiorentina possono alla lunga rivelarsi fatali.