STORIE DI CALCIO, Donadel... buono come il pane

20.01.2011 00:40 di  Stefano Borgi   vedi letture
 STORIE DI CALCIO, Donadel... buono come il pane

Fragrante, necessario, addirittura indispensabile...come il pane. Marco Donadel ha scoperto di essere come i bluejeans che stanno bene su tutto, come la maglia della salute che la mamma dice sempre di mettere, come un alimento del quale non si può fare a meno... Marco Donadel ha scoperto di essere buono come il pane. E dire che, invece, al bravo mediamo di Conegliano Veneto qualcuno aveva detto che non serviva, che era nella lista dei cedibili, che era il quinto centrocampista (veniva anche dopo Bolatti, pensate un pò...), che non era funzionale alla causa perchè poco tecnico e poco adatto allo schema Barcellona sponsorizzato da Mihajlovic dal ritiro di Cortina. Che doveva essere ceduto perchè in scadenza di contratto. Questo succedeva ad agosto e allora: "O tempora, o mores" dicevano i latini... che tempi, che abitudini... Sono bastati pochi mesi e Marco Donadel (che nel frattempo non ha fatto una piega) è diventato il primo dei centrocampisti, il perno del nuovo 4-3-3, il giocatore tatticamente più importante e più evoluto del centrocampo viola, colui che coniuga al meglio quantità, corsa, combattività e, già che ci siamo, anche qualità. Insomma, Marco Donadel è buono, completo, nutriente come il pane.

Ma andiamo con ordine: la domanda della giornalista era innocente, rivolta a Gaetano D'Agostino: "come ti trovi con due compagni come Donadel e Montolivo nel nuovo centrocampo a tre?". Al che, "Dago" snocciola le caratteristiche dei compagni d'avventura soffermandosi un attimo in più sullo stesso Donadel definendolo..."Dona è come il pane, gli faccio i complimenti. E' quello tatticamente migliore di noi tre". Chissà cosa ne pensa Corvino che ancora non gli ha rinnovato il contratto (in scadenza 2011), che rischia di perdere un punto di riferimento in campo e nello spogliatoio (e sarebbe delittuoso dopo aver perso senza battere ciglio Dainelli e Jorgensen), che butta a mare un elemento benvoluto ed apprezzato da tutti, non ancora trentenne e da ben sei stagioni in maglia viola. Donadel (non ce ne voglia Montolivo) è il vero capitano della Fiorentina, e quest'incertezza, questo stand-by, attiene alle tante stranezze che circondano la Fiorentina. E come lui Santana che attende un cenno, un segnale dalla proprietà circa un rinnovo che, anche in questo caso, sarebbe strameritato. L'argentino, ancora, non è stato accostato a nessun alimento principale (chessò, l'acqua? la verdura? il pesce?), ma è solo questione di tempo. Per ora sappiamo che D'Agostino reputa Donadel buono come il pane, e che Mihajlovic sta cambiando la squadra proprio in virtù della sua presenza, del suo valore. A quando Corvino cambierà idea?