LO MONACO A FV, CHIESA ANDRÀ IN UNA BIG E VALE ALMENO 100 MILIONI. A MONTELLA SERVE...
Pietro Lo Monaco, amministratore delegato del Catania, è intervenuto per parlare di Fiorentina e del nuovo tecnico Vincenzo Montella, da lui avuto proprio in terra siciliana, ai microfoni di Garrisca al Vento!, trasmissione in onda ogni giovedì su MC Sport, realizzata e curata dalla redazione di FirenzeViola.it.
Su cosa abbia spinto Montella a tornare: "Il suo ritorno giova ad entrambi. A Montella perché, dopo due esperienze non felicissime, ritrova un ambiente in cui aveva fatto benissimo e dal quale era venuto via in maniera anomala. Alla Fiorentina perché dopo tutte queste discussioni e il contraltare tifoseria-società, lui può fare da collante mettendo in campo una squadra che diverte e valorizza i talenti a sua disposizione, su tutti Chiesa".
Sul mix di caratteri forti Corvino-Montella: "Io non capisco quando si dice che un allenatore è aziendalista. Un dirigente ha il sacrosanto dovere di portare benefici alla società in cui lavora. Portare giocatori ideali, fare da collante giusto con società, allenatori e calciatori, e deve essere un aiuto per il tecnico. Il compito del direttore è supportare il tecnico, e l'errore più clamoroso che si possa fare è prendere uno come Montella senza mettergli a disposizione un organico che gli permetta di esprimere tutto il suo potenziale. Come capacità di lavoro sul campo è tra gli allenatori più preparati in Italia. Va messo nella giusta condizione, e se non si facesse a quel punto mancherebbe anche il bene dell'azienda. Non vedo quali possano essere i pensieri negativi della piazza. Un direttore non crea opposizioni al tecnico, non esiste"
Sul futuro di Chiesa e la sua valutazione: "La Fiorentina non lo terrà. Chiesa è un grandissimo calciatore e può migliorare ancora. È un nazionale con davanti un avvenire brillantissimo. Ha ragione Montella: potrebbe giocare in ogni top team europeo. Penso che la Fiorentina difficilmente lo terrà. C'è un vecchio detto: il vento non si può trattenere. E vedo difficile frenare l'evoluzione naturale delle cose. Chiesa deve giocare in un grande club e non vale meno di 100 milioni di euro".
Sulla Juventus: "Il valore non si può mettere in discussione. Certo, non raggiungere l'obiettivo primario, ed era la Champions, significa che si è fallito. E questo si traduce in perdite economiche notevolissime. La Juve presenterà un bel meno nel bilancio e forse questa estate non sarà così pimpante sulla campagna acquisti. Non è un fallimento totale, ha comunque dimostrato di essere la squadra più forte in Italia. Vincono da otto anni consecutivi e la domanda da porsi è: chi sono i loro rivali? L'incapacità delle altre squadre non ha creato un'alternativa valida alla Juve, abbiamo una proposta un po' povera".
Sulla Coppa Italia: "La Fiorentina non parte sicuramente coi favori del pronostico. Sfida una squadra in salute e dovrà giocarla alla o la va o la spacca. In un contesto del genere può accadere di tutto".