ESCLUSIVE FV, Gilardino: cosa succede?

Speciale a cura di Stefano Borgi, Matteo Magrini, Cristina Guerri, Gianluca Losco e Marco Conterio.
09.02.2010 00:00 di  Redazione FV   vedi letture
ESCLUSIVE FV, Gilardino: cosa succede?
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Seicentosessanta minuti senza segnare ed un coro che scalda il cuore. “Gila gol”. Il Franchi non fischia, Firenze non addita. Incita, stimola, abbraccia, capisce e comprende. Alberto Gilardino sta attraversando la fase più buia della sua luminosa carriera viola, con un'abulicità inattesa ed inaspettata, frutto di un tour de force asfissiante che lo ha costretto sinora, per mancanza di alternative, ad esserci sempre e comunque. Firenzeviola.it ha voluto interpellare alcuni grandi attaccanti del passato, per capire meglio quali possano essere le cause del momento no e, soprattutto, scovare il modo per uscirne quanto prima.

Che ne pensa del momento di Gilardino?

Josè Altafini. “Capita a tutti i grandi attaccanti di passare un periodo in cui il goal non arriva. Non esiste nella storia del calcio un centravanti che ha segnato sempre e comunque e sempre con la stessa continuità. E' normale, anche io ho passato momenti del genere.

Maurizio Ganz. “Sta vivendo sicuramente un momento poco fortunato. Anche nella partita con la Roma ci sono state delle occasioni in cui se non fosse stato troppo concentrato avrebbe sicuramente fatto gol. Capitano a tutti gli attccanti periodi d astinenza; io non mi preoccuperei più di tanto”.

Ciccio Baiano. “In un campionato così faticoso e duro come quello italiano può capitare un periodo nel quale non sei al 100 per cento. Sono sicuro che ritroverà la via del gol, il fatto che sta segnando poco è dato forse dal nervosismo; quando un attaccante non fa gol è normale che ci sia un po' di nervosismo, credo sia normale e che fra poco si sbloccherà”.

Paolo Monelli. “Gila in crisi? Non credo. E' un momento così, probabilmente è stanco, gioca sempre lui ed modulo ad una sola punta è duro da supportare. L'importante è che le occasioni le abbia, poi fare gol spesso dipende anche dalla fortuna”.

Kurt Hamrin. “E' un momentaccio di tutta la squadra, non solo di Gilardino, e lui ne risente. Può capitare, basta fare un gol e si sblocca. Sicuramente è stanco ma più mentalmente che fisicamente. Ripeto, basta un gol e tutto si risolve”.



Mario Maraschi. “Gli è entrata un pò di paura, ha perso fiducia. Comunque è un momento, passerà presto”.

A lei è mai capitato un momento simile? Come se ne esce?

Josè Altafini. “"A me hanno sempre insegnato che bisogna giocare con la massima tranquillità. E' fondamentale l'apporto della squadra e dell'allenatore, che sappiano stare vicini nel modo giusto al ragazzo ma deve essere lui ad evitare che il goal diventi un'ossessione. Questo è il punto. Se inizi a giocare col pensiero del goal è la volta che non segni più. Guardate Amauri. Devi essere libero, tranquillo, giocare con i compagni, passare la palla. Così facendo il goal arriva da solo. Questo è quello che mi hanno sempre insegnato ed io quindi do questo consiglio. Non pensare al goal e arriverà da solo".

Maurizio Ganz. “Certo che è capitato. Se ne esce con l'aiuto dei comnpagni, ma anche con un po' di fortuna. Magari si sbloccherà con un rimpallo fortuito e da lì riprenderà a fare gol, come ha ne ha sempre fatti. Si vede, comunque, che si sta allenando seriamente. Quando il periodo nero finirà ritornerà a fare quello che ha sempre fatto: tanti gol”.

Ciccio Baiano. “La vita dell'attaccante è così, a volte fai gol che non ti aspetti, e poi ci sono anche momenti di magra. Bisogna stare tranquilli che poi il gol arriva quando meno te lo aspetti; a me è capitato sempre così, quando ci pensavo non facevo gol, dopo un po' invece i gol sono arrivati da soli”.

Paolo Monelli. “Se mi è mai capitato un periodo simile? Più di uno, ma ne sono uscito con il lavoro e cercando di stare tranquillo. Comunque a Genova gli darei un turno di riposo o programmerei una staffetta con Keirrison. Il Bayern viene una volta sola e Gilardino per noi è indispensabile”.

Kurt Hamrin. “Anch'io tutti gli anni passavo un periodo simile, 5/6 partite che stavo senza segnare. Basta stare tranquilli e lavorare. Fuori con la Sampdoria? No, sarebbe un errore, si sentirebbe escluso e sarebbe peggio”.

Mario Maraschi. “Se ne esce solo con la convinzione, con la cattiveria, e sono convinto che ci riuscirà. Fermarlo con la Samp? Si, io lo risparmierei. Se a Genova sbaglia qualche altro gol, poi col Bayern arriva troppo demoralizzato. Anzi...dovrebbe essere lui il primo a chiedere un turno di riposo”.