BANGU A FV, IL DRAMMA DI VICENZA. VIOLA, TORNEREI PER LA SQUADRA B. CHIESA? VALE 70 MILIONI
Quella che si è appena conclusa con la maglia del Vicenza è stata forse la stagione più difficile da quando ha iniziato a giocare a calcio. Andy Bangu però si è rimboccato le maniche e nonostante un club costantemente sull’orlo del fallimento da inizio 2018 in poi ha stretto i denti e ha condotto i biancorossi alla salvezza in Serie C vincendo i playout. Una soddisfazione che l’ex capitano della Primavera viola (ancora di proprietà della Fiorentina fino al 2020) ha scelto di raccontare ai microfoni di Firenzeviola.it: “Sì, lo ammetto, è stata dura. Molto dura. Ad inizio anno c’erano buone premesse per la nostra stagione ma poi i problemi societari hanno inciso molto sull’andamento della squadra, che dopo essere stata nelle parti alte della classifica è scesa progressivamente in basso. Per fortuna l’abbiamo portata in fondo: ci tenevamo soprattutto per il valore della maglia e la città di Vicenza”.
Ha mai avuto paura di fare la fine del Modena, ovvero di fallire a stagione iniziata?
“Sì, certo. Ma anche di retrocedere con le nostre gambe. Non sarebbe certo stata un epilogo di minor peso. Per fortuna adesso è tutto alle spalle. Questa annata mi è servita per crescere fisicamente e mentalmente, anche se nella parte finale di campionato ho giocato poco”.
Adesso si sta rilassando a Parigi. Poi cosa si aspetta dal mercato?
“Una chiamata da parte di un club che mi faccia sentire importante e mi faccia giocare. Non mi importa se in Serie B o in C, l’importante è tornare a calcare il campo con continuità per poter dimostrare chi sono facendo il definito salto di qualità. E per poter un giorno tornare a Firenze”.
Quel sogno, dunque, non l’ha abbandonato…
“E perché dovrei? Sono legato alla Fiorentina, è la mia seconda famiglia. Se dovesse aderire al progetto delle ’Squadre B’ sarei il primo a mettermi a disposizione pur di tornare a vestire la maglia viola. Speriamo che tutto ciò avvenga”.
Che idea si è fatto da lontano della stagione viola?
“Quando potevo, non mi perdevo una partita della squadra di Pioli: penso che sia stato un campionato importante perché la squadra dopo le iniziali difficoltà ha concluso in crescendo, sfiorando l’Europa. Di più credo fosse impossibile fare. In più ha dovuto vivere anche il dramma Astori…”
Che ricordo ha del capitano viola?
“Era una persona gentile, ci sono stato a contatto nel suo primo ritiro a Firenze, quando arrivò dal Cagliari. Il fatto che dopo la sua morte abbia ricevuto attestati di stima così importanti fa capire lo spessore della persona”.
Lei ha giocato in Primavera anche con Chiesa: vale davvero i 70 milioni con cui la Fiorentina lo sta valutando?
“Per le cifre che girano ora, certamente sì. Ha già fatto vedere di essere un giocatore fuori categoria, sia in maglia viola che con la Nazionale. Può fare una carriera strepitosa ma ovviamente mi auguro che resti a Firenze il più a lungo possibile”.