VLAHOVIC, YES WE CAN. IL RINNOVO SI AVVICINA, MA C’E’ IL PROBLEMA COMMISSIONI. L’ABBRACCIO DEL TIFO E I SEGNALI POSITIVI DI MOENA. AD AGOSTO GLI ACQUISTI, MA SERVE SFOLTIRE
Yes we can. Si può fare. La firma sul nuovo contratto di Dusan Vlahovic non è più una chimera, ma una realtà possibile. Le parti si stanno sempre più avvicinando, la Fiorentina sta facendo il massimo sforzo ma la mossa fondamentale la sta facendo il giocatore: più volte infatti ha detto che sogna la Champions e le grandi platee, nello stesso tempo però si sente legato a questi colori e non ha fretta di lasciare Firenze. La città che lo ha adottato e che lo ha sempre più facendo sentire importante. Come scritto anche nei giorni scorsi, Vlahovic è ormai un leader di questa squadra, un giocatore centrale non solo per le qualità tecniche, ma anche per il carisma. È giovanissimo eppure è già punto di riferimento nello spogliatoio. E sentirlo parlare ieri sera, dal ritiro di Moena, è stata un’ulteriore conferma. Commisso e Barone ne sono giustamente innamorati e con loro una tifoseria intera, che conta i giorni per tornare a gioire allo stadio per un gol del suo numero nove. La strada resta complicata e con possibili trappole (su tutte, le mega offerte che potrebbero arrivare dall’estero), il mercato però insegna che quando c’è la volontà dei calciatori alla fine gli affari si fanno. Ecco perché è giusto dire che l’ottimismo sul futuro viola di Dusan, è in netto rialzo.
Tre milioni a salire per lui, con una clausola di poco inferiore ai 70 milioni. Le cifre sono queste, da definire invece la parcella dei manager del serbo, perché da questo orecchio Rocco ci sente poco. La sua battaglia infatti è quella di abbassare le pretese, di fare in mondo che il calcio riscriva certe regole e che i procuratori sportivi diventino una sorta di agente immobiliare, con parcelle fisse in base al prezzo del contratto. Ha ragione da vendere da questo punto di vista, ma finché Fifa e Uefa non interverranno sul serio, il coltello dalla parte del manico l’avrà sempre chi rappresenta calciatori forti. È l’anno zero comunque. E tenere Dusan sarebbe il segnale migliore possibile per ricominciare davvero. Col sorriso sulle labbra e la fiducia di veder nascere una nuova Fiorentina. Basata sui giovani, sul gioco e sulla fame di Italiano.
Da Moena arrivano segnali positivi. L’aria è cambiata, lo spogliatoio è unito e sta seguendo le nuove idee dell’allenatore. C’è un’ottima unità d’intenti e l’abbraccio dei tifosi non può che aiutare a trovare energia. Dopo tanta negatività insomma, c’è spazio per un briciolo di ottimismo, anche se la distanza con le grandi resta tanta e i problemi sul mercato non mancano. Come tutte le squadre infatti, la Fiorentina ha una rosa enorme. Solo a centrocampo ci sono 7-8 uomini e anche in attacco, dove per altro manca un altro esterno titolare e un vice Vlahovic, il sovraffollamento è evidente. Serve sfoltire insomma, ma finora nessuno si è presentato con offerte serie al tavolo viola. La sensazione è che tutto sarà rimandato alla seconda metà di agosto quando come per magia procuratori e direttori sportivi si muovono sul serio per scambiarsi pedine e mettere a posto bilanci e lacune. Nel frattempo Italiano valuta i suoi: oggi ci sarà la seconda amichevole, attesi il primo gol di Vlahovic e i progressi sui movimenti di squadra. In tribuna ci sarà il pienone. Un bellissimo assaggio di quella che sarà la prima al Franchi, tra poco più di un mese.