VITTORIA SPORCA, CI VOLEVA FINALMENTE. UNA FIORENTINA FURBA E AFFAMATA. PER FAVORE, CLONATE BONAVENTURA… GONZALEZ 8 GOL STAGIONALI, CENTRAVANTI VIOLA. FIESOLE, UNA COREOGRAFIA DA UFFIZI. QUINTO POSTO PRIMA DELLA SOSTA: FA RESPIRARE

13.11.2023 10:50 di  Mario Tenerani   vedi letture
VITTORIA SPORCA, CI VOLEVA FINALMENTE. UNA FIORENTINA FURBA E AFFAMATA. PER FAVORE, CLONATE BONAVENTURA… GONZALEZ 8 GOL STAGIONALI, CENTRAVANTI VIOLA. FIESOLE, UNA COREOGRAFIA DA UFFIZI. QUINTO POSTO PRIMA DELLA SOSTA: FA RESPIRARE
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La Fiorentina ha vinto una partita complicata, fin dalle premesse. Perché il Bologna veniva da 10 risultati utili in campionato, non perdeva dal 21 agosto al debutto col Milan (0-2). Non solo: se ci mettiamo le 2 gare in Coppa Italia contro Cesena e Verona, i verdetti positivi salgono a 12 perché sono stati due trionfi. Morale: i rossoblu su 13 sfide generali complessive ne avevano lasciata per strada solo una. Insomma, il Bologna è arrivato al Franchi come rivelazione della serie A in questo primo terzo di stagione. Nelle precedenti 11 partite di serie A in 5 casi aveva chiuso senza subire gol (terza difesa del campionato con 8 reti subite) e a Firenze ne ha beccati due. 

La Fiorentina, invece, è entrata in campo con 3 sconfitte consecutive sulle spalle: con Empoli, Lazio e Juve, senza aver segnato nemmeno un gol. Dopo il Maradona era quarta, in Champions e prima del derby dell’Appennino era diventata ottava, fuori dall’Europa. 

Stati d’animo non diversi, ma opposti. Giusto per inquadrare lo stato dell’arte alle ore 15 di ieri. Nemmeno la vittoria di Leskovac, giovedì scorso, contro i modestissimi serbi del Cukaricki, avevano rigonfiato gli animi. Solo un gol segnato, i rischi corsi nella ripresa, una prestazione nettamente inferiore alle aspettative, praticamente tutto il campionario per accendere il dibattito a Firenze. Nonostante il primo posto nel girone, con 2 lunghezze di vantaggio su Genk e Ferencvaros. Macché, una affermazione in Serbia accolta quasi come una sconfitta. Ecco, con queste condizioni la Fiorentina si è avvicinata al derby dell’Appenino. 

Dunque, la squadra viola ha vinto una partita complicata, ma anche sporca. E questa è la seconda notizia. 

Pradè ricordava nel dopo gara che durante la gestione Italiano la Fiorentina non aveva mai giocato una gara con un possesso palla inferiore agli avversari. Forse ha ragione. Anche noi facciamo fatica a ricordarci una sfida nella quale i viola hanno fabbricato il 39 per cento di possesso palla e gli avversari il 61… Bene, buon segno. Hanno dimostrato di saper soffrire e di essere in grado di portare a casa punti pesanti anche attraverso modalità diverse. Una Fiorentina in ‘tuta blu’, in altre parole, operaia. Nobile nella fatica, scaltra nel raggiungimento del risultato

Nessuna iperbole perché la strada è lunga e certi difetti restano: pensiamo agli errori difensivi del primo tempo quando Quarta, Parisi e in parte Milenkovic, hanno ballato e balbettato. Ma hanno saputo tenere botta. Parisi, certo, è stato sostituito perché era dentro una partita sbagliata, ma è giovane e può capitare. E’ un talento e saprà rifarsi

In attacco Nzola, a parte la palla ceduta a Bonaventura per il vantaggio viola, è stato un fantasma. Lui, invece, è dentro ad una bolla involutiva, toccherà a Italiano tirarlo fuori perché lo conosce meglio di chiunque altro. 

Nella ripresa la Fiorentina ci è piaciuta di più. Il rigore di Gonzalez è stata la svolta. L’argentino lo ha tirato da maestro, freddo e preciso. Lui adesso in 18 gare stagionali è a quota 8 gol (6 in campionato e 2 in Conference), non male come statistica. Gonzalez, al momento, piaccia o no, è il centravanti della Fiorentina. Ha capacità di realizzazione  superiori agli altri. Poi c’è il Jack di cuori, anzi dei viola. 

Bonaventura ha firmato una prestazione sontuosa, da 8 in pagella per chi scrive. Il gol è bellissimo - per inciso il quinto in 12 partite -, ma c’è tutto il resto. Una prestazione farcita di tante cose appetitose. Di lotta e di governo, con colpi assolute di classe, come la ruleta tentata con successo due volte e che ha scosso il Franchi con una frustata di godimento assoluto. Per favore, clonate Bonaventura… Ha 34 anni, ma non li dimostra. Spalletti se ne è accorto, infatti lo ha convocato in azzurro ancora. Jack ha un altro calcio nella testa, lo devono seguire i suoi compagni, con totale devozione. 

Questo quinto posto, oltre a rilanciare prepotentemente i viola in zona Europa, consente a squadra e società di respirare a pieni polmoni nelle prossime due settimane di sosta. Pensate a cosa sarebbe stata una sconfitta… Invece la Fiorentina ha risposto e lo ha fatto in modo perentorio. Con la voglia di mettere il risultato davanti a tutto. Ora i viola devono solo continuare così, consapevoli che devono trovare i gol dei loro centravanti ed essere più concentrati nella fase difensiva. Quella ferocia agonistica che è appannaggio solo delle squadre vincenti, non di quelle che si limitano a partecipare. 

Chiudiamo con la Fiesole, reduce da una settimana di fatica e di generosità nell’aiutare le vittime dell’alluvione. La curva ha mostrato una coreografia fantastica e commovente, ricordando 50 di tifo e i leader che hanno contraddistinto questo cammino. Un momento straordinario. Dopo è iniziata la partita e la Fiesole ha trascinato la Fiorentina a forzare i propri limiti. Come sempre.