VENTI MILIONI PER UNA FIORENTINA PIÙ FORTE. IDEA JOVETIC. PAVOLETTI AL POSTO DI BABACAR. PRAET: L’ANDERLECHT NON MOLLA. PRADÈ-CORVINO: TUTTO IN SOSPESO IN ATTESA DEI DELLA VALLE. TONI IN SOCIETÀ: ADV CI PENSA
E’ saltato l’incontro con i fratelli Della Valle nel corso del quale il presidente Cognigni aveva intenzione di fare il punto sulla stagione e parlare delle ultime decisioni da prendere per il futuro della Fiorentina. Come mai? Niente di strano, il consiglio di amministrazione della Tod's a Milano ha calamitato l’attenzione, poi ci sarà un lungo viaggio nel sud est asiatico. Non sono momenti facili per nessuno, il gruppo è in calo di fatturati e i Della Valle devono seguire da vicino tutte le loro attività imprenditoriali. In sostanza, la Fiorentina può attendere. Perché?
La risposta più facile è una sola: non ci sono decisioni importanti da prendere. Questo farebbe pensare che la riconferma di Pradè in scadenza il 30 giugno sia scontata, nessuno si sarebbe posto il problema. Vero? Il direttore sportivo sta già lavorando per la prossima stagione, ha fatto i piani di mercato, niente lascerebbe presagire a una rottura tanto più che ha fatto bene e Adv è contento. L’obiettivo della stagione (l’Europa League) in fondo è stato centrato.
Dietro questa posizione ufficiale si starebbe però muovendo un partito pro-Corvino che all’interno della società è forte, ispirato da Ddv. Con Corvino c’è un rapporto personale consolidato, la stima professionale è alta e qualcuno ha fatto notare che dopo quattro anni sarebbe il momento del cambio della gestione tecnica per dare una scossa a tutto l’ambiente. Allora perché non si decide?
Ci sarebbe un problema tecnico, Corvino è ancora legato al Bologna con un contratto lungo e la rescissione non è semplice. La Fiorentina, per principio, non vuole intralciare il lavoro di altri, starebbe aspettando un Corvino libero da vincoli. In attesa, Pradè continua a fare piani di mercato. Leggiamo molti nomi in questi giorni e alcuni sono veramente surreali visto che la riunione decisiva sugli obiettivi principali in entrata e in uscita con l’allenatore ci sarà soltanto la prossima settimana a campionato finito. Solo alcuni di quelli che girano sono nomi verosimili e fanno parte di un lungo screening che è stato fatto in Italia e all’estero, ma nessuna trattativa vera e propria è ancora partita.
La filosofia del mercato però è chiara. I Della Valle vogliono una squadra più forte, sono convinti che l’allenatore farà meglio dopo una stagione di luci e ombre, ha pagato il noviziato e un anno di esperienza l’aiuterà. Andrea Della Valle vuole sfruttare il momento difficile delle milanesi che persiste, anche se dovessero arrivare i cinesi la rifondazione del Milan e il rilancio dell’Inter avranno tempi medio-lunghi. L’idea è che la Fiorentina con qualche importante correzione sia una squadra già competitiva per diversi obiettivi. La Fiorentina vuol ripartire dallo splendido girone d’andata risolvendo i problemi nati nel ritorno.
La società è orientata a mettere sul piatto un budget di circa venti milioni di euro, la cifra esatta la stabilirà un consiglio di amministrazione che ci sarà entro il venti maggio, ai quali andranno a sommarsi le plusvalenze provenienti da cessione eccellenti che ci saranno sicuramente. Per i Viola nessuno è incedibile e questo lo abbiamo già scritto.
Qualcuno però ha già fatto sapere che da Firenze non si muoverà per nessuna ragione e così per Borja Valero (ad esempio) la Fiorentina ha già detto alla Roma. Borja, fra l’altro, resterà in Fiorentina anche a fine carriera, per lui ci sono progetti. Anche Gonzalo è incedibile, ma pure Bernardeschi a meno che non ci sia un’offerta monstre o sia il ragazzo a chiedere di andar via. Di tutti gli altri si può parlare.
Sarebbe illogico, ad esempio, rifiutare 25 milioni per Vecino o 15 per Ilicic. Se le cessioni si faranno, i proventi saranno immediatamente reinvestiti. Babacar è un altro destinato a cambiar aria dopo una stagione molto difficile: le richieste non mancano. I quattro prestiti di gennaio (anche Tello) torneranno a casa. Zarate sarà confermato se non ci saranno offerte interessanti. Pasqual e Roncaglia saranno liberi. Altri come Kuba non saranno riscattati, Astori sì. Mati finirà sul mercato in un giro di scambi.
Come si vede sarà un mercato importante. Gli obiettivi in entrata sono molteplici, alcuni ambiziosi. E’ vero che piace (ma non da oggi) un tipo cattivo sotto porta come Pavoletti. E’ altrettanto vero che gli occhi su Praet la Fiorentina li ha messi da molto tempo. Addirittura gennaio. Ma da subito l’Anderlecht ha fatto sapere che non scenderà sotto i 15 milioni nonostante il giocatore sia in scadenza nel 2017. Prenderlo non sarà facile. Lisandro Lopez è sempre caldo. L’ultima idea, però, è stata buttata nel week end: perché non riprendere Jovetic?
Il giocatore è scontento all’Inter e l’ha detto chiaramente, forse fatica a reggere le pressioni e le tensioni di grandi piazze, a Firenze è stato bene e non gli dispiacerebbe tornare. Il problema è l’ingaggio, ma prima di dire no a prescindere, una verifica si farà. Mercato a parte, un’altra idea è stata sottoposta a Adv durante l’incontro con Sousa.
Perché non prendere un ex giocatore di carisma (alla Nedved nella Juve) per rafforzare il comparto tecnico e fare da consigliere all’allenatore? Naturalmente il nome suggerito è quello di Luca Toni. Andrea Della Valle non si è sbilanciato: ci voglio pensare, la sua risposta. Vedremo.
Vedremo anche se l’ultimo striscione ironico apparso l’altra notte, farà finalmente riflettere i Della Valle sul rapporto non felice con gran parte della tifoseria. I problemi di comunicazione sono macroscopici, la Fiorentina continua a sbagliare troppo. Non sono i risultati a far sorgere i dubbi ai tifosi, ma una gestione troppo lontana dalla città, fredda, poco partecipativa. L’ultimo esempio è l’addio di Pasqual. Celebrare la prima bandiera dell’era Della Valle poteva essere un momento di positività, un evento emozionante se gestito bene. Le carriere finiscono e si sa, ma il calcio è fatto anche di passione, di amore e di sentimento. Quando lo capiranno in Fiorentina? Forse mai.
Ma allora basta lamentarsi, è il momento di cambiare atteggiamento e di fare qualcosa. L’ho già detto e lo ripeto: Adv non si illuda, questi striscioni non sono frutto del troppo amore, i tifosi sono proprio disamorati.