SECONDO POSTO DA GODERE: LA FIORENTINA È SOLIDA E CRESCE ANCHE NEL GIOCO D’INSIEME. LE MOSSE DECISIVE DI SOUSA. KALINIC UN GRANDE. VISTO KUBA? E DOMENICA L’INTER NON FA PAURA

24.09.2015 00:24 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
SECONDO POSTO DA GODERE: LA FIORENTINA È SOLIDA E CRESCE ANCHE NEL GIOCO D’INSIEME. LE MOSSE DECISIVE DI SOUSA. KALINIC UN GRANDE. VISTO KUBA? E DOMENICA L’INTER NON FA PAURA

Sola al secondo posto, la Fiorentina stupisce tutti forse anche se stessa. E domenica c’è lo scontro con l’Inter che vale il primato in classifica. Mi verrebbe voglia di tirare in ballo i gufi, gli incompetenti e gli invidiosi che da mesi agitano le acque e avvelenano i pozzi senza aspettare di veder giocare, ma so benissimo che il calcio è di tutti e nello stesso tempo anche per pochi. E non sto parlando dei tifosi veri e appassionati che hanno sempre ragione quando si esaltano o si deprimono o hanno dei dubbi.

Allora tiriamo avanti e cerchiamo di capire cosa sta succedendo alla Fiorentina, quali sono  i pregi e i difetti di una squadra ancora in costruzione, alla ricerca di un gioco fluido, ma con personalità, solidità e maturità che le consentono di essere in cima al campionato lasciandosi dietro Roma, Milan, Juventus, Napoli, Lazio e scusate se è poco.

Battere il Bologna non è stata una sofferenza come in altre partite (Genoa e Carpi) e questo è il primo dato di fatto. Il gioco sta crescendo assieme alla forma di alcuni giocatori e alla comprensione dei meccanismi e dei sistemi di gioco voluti dal nuovo allenatore.  Tutto molto semplice e normale, quando si costruiscono le squadre, quando si cercano una strada e una personalità certe, serve tempo, serve il lavoro costante, serve anche la pazienza.

Pensare che la Fiorentina come d’incanto potesse giocare a memoria è stata una ingenuità assoluta. Credere che Paulo Sousa potesse capire il nostro campionato anche senza aver mai allenato in Italia era una pretesa assurda. Certi spettacoli non sono piaciuti neppure a noi, abbiamo però sempre elogiato il pragmatismo e il cinismo (chi vince ha sempre ragione) chiedendo una crescita graduale e costante e più chiarezza nelle scelte. Richieste esaudite.

Paulo Sousa sta arrivando e la Fiorentina sta crescendo come gioco di squadra e come rendimento. Questa non sarà mai una squadra brillante e divertente, ha caratteristiche diverse dalla squadra vista negli anni scorsi, ma non è mai stata e non sarà mai neppure trapattoniana e quelli che l’hanno scritto mi fanno ridere o forse non hanno mai visto le squadre di Trapattoni.

La nuova Fiorentina è semplicemente un gruppo che deve assimilare tutte le novità, che deve pensare prima a difendere e poi ad attaccare e quando attacca lo deve fare in velocità e in verticale. Ma è anche una squadra che sa che in questo momento ci vuole riflessione, calma e serenità, e allora va bene il possesso palla: nessuna squadra in Italia può essere affrontata a testa bassa perché rischi di perdere.

E’ successo così anche ieri sera. Il primo tempo è stato brutto, anzi, non ha dato emozioni. Ma la Fiorentina ha sempre tenuto il gioco in mano, ha cercato di capire il Bologna e aspettato il momento giusto per andare a colpire. Quando arriva la stanchezza è più facile che i valori tecnici facciano la differenza e così è stato. Quando la Fiorentina ha deciso di vincere la partita,con i cambi e alzando il ritmo, l’ha vinta e anche questo non è poco. Se poi vogliamo anche riparlare del Carpi, il Napoli che aveva segnato dieci gol in due partite, ha chiuso zero a zero. Ma questo è un inciso.

Tornando a quello di buono che abbiamo visto, oltre al portiere Tatarusanu ancora decisivo nell’unica azione del Bologna, ci mettiamo la difesa. Il trio di marcatori Roncaglia-Gonzalo-Astori è perfetto: questi devono essere i titolari. Stop al troppo turn-over. Gonzalo ha trovato anche un altro (Astori) che sa impostare e fa ripartire l’azione, cosa volete di più? Sulla sinistra Alonso fa il quarto in fase difensiva e attacca (bene) in fase di possesso. Questo reparto funziona e bene.

Mi sembra che l’allenatore abbia capito e corretto anche un difetto importante di queste prime partite: quando si gioca con due centrocampisti, uno dei due non può essere Borja Valero che ha qualità e quantità tali per fare un altro lavoro, soprattutto deve essere sempre nel vivo dell’azione. Un altro dato importante è che proprio Suarez non ha ancora assimilato i movimenti del centrocampo a due. Morale?

La coppia Vecino-Badelj nel 4-2-3-1 di ieri sera è stata praticamente perfetta. Mai in linea, uno va e uno resta. Gran recupero palla e ripartenze in verticale. Questa è la coppia giusta.

Crediamo che per i tre giocatoir dietro l’unica punta ci siano molte soluzioni, ma con Bernardeschi a sinistra al posto di Rebic, con Borja in mezzo e Kuba a destra in questo momento ci siano qualità e quantità da vendere.

L’unico attaccante è un piccolo-grande problema. Babacar segna ed è il futuro, ma è tatticamente acerbo non fa ancora i movimenti giusti per ispirare i passaggi. Kalinic è un’altra cosa, il suo ingresso ha cambiato la manovra d’attacco. Ma Babacar va fatto crescere e allora in questo caso dovrà essere bravissimo Sousa con le sue alchimie. Magari provando a farli giocare assieme, più vicini, cambiando modulo, magari il 3-5-2.

Sta crescendo Kuba che, gol a parte, si è sempre fatto trovare nel posto giusto, sa come muoversi e suggerire passaggi e cross. Ha perso qualche palla, ma è ancora giocatore vero e si è visto.

Insomma, ci siamo. Mi dispiace per Rossi, ma in questo momento deve stringere i denti e soffrire ancora un po’. Quando crescerà anche la Fiorentina sarà più facile inserirlo, magari a partita in corso. Ora ha complicato un po’ le cose sia col Genoa che col Carpi. Questo calcio è spietato, non puoi giocare con un giocatore al cinquanta per cento, ma Rossi tornerà a far sognare tutti, è più di un augurio.

Tirando le somme di questa vittoria, vediamo la crescita del gioco, una maggiore convinzione, il ritorno del pressing e un buon equilibrio, devono crescere il ritmo e l’intensità.

Con l’Inter giocherei con Tata; Roncaglia, Gonzalo, Astori, Alonso; Badelj, Vecino; Kuba, Borja, Bernardeschi; Kalinic.

Che partita sarà? L’Inter è ancora in costruzione come la Fiorentina, non gioca benissimo. Due squadre che hanno tanti punti, ma possono ancora crescere molto sotto l’aspetto del gioco d’assieme. L’Inter ha giocatori più forti tecnicamente, i nerazzurri sulla carta sono favoriti, ma i difetti di questa Inter possono esaltare le qualità migliori di questa Fiorentina. Presentarsi a San Siro con dodici punti, al secondo posto, è un’arma psicologica in più per i viola: comunque vada sarà un  successo, non c’è niente da perdere. E per me questa Fiorentina può continuare a fare bene, anzi le grandi squadre (Barcellona, Chelsea, Milan) fino ad oggi hanno esaltato la personalità dei viola. E’ l’occasione giusta per fare un salto decisivo nell’autostima.