PIOLI A DUE FACCE: IL GIOCO NON ENTUSIASMA, MA ANIMA E CARATTERE SONO MERITO SUO. LUI IL PRIMO DIFENSORE DI CHIESA, PERCHÈ NON DELLA VALLE?
Mica facile raccontarla questa Fiorentina. A qualche giorno dalla terza sfida in una settimana la squadra di Pioli conferma limiti e punti di forza, pregi e difetti, e lo stesso tecnico si ritrova al centro dei riflettori. Colpito da un fronte di critiche dettate dalle scelte che non hanno pagato mercoledì sera con l’Atalanta, ma al tempo stesso grande artefice del carattere e della compattezza che ha consentito alla squadra viola di rimettere in piedi la semifinale di coppa. Un'altra rimonta, un'altra reazione pazzesca.
Se la marcatura di Ilicic affidata a Hugo nel primo tempo, e lo spostamento di Dabo a destra, restano mosse inefficaci non c’è dubbio che l’anima di questa Fiorentina che non molla mai l’ha costruita giorno dopo giorno proprio lui, Stefano Pioli. Un allenatore che potrà non piacere e il cui approccio, fino a oggi, ha portato alterne fortune, ma che sotto il profilo della gestione del gruppo è riuscito ad affrontare la tragedia di Davide e far ripartire un gruppo inevitabilmente a pezzi. Portandolo a una maturità che oggi ha pienamente coinvolto il pubblico. Anche questo è il calcio, e anche questo è un primo grande traguardo tagliato dal tecnico viola. Questa Fiorentina avrà i suoi difetti, ma è entrata dentro la città, e non è poco di questi tempi.
E’ logico, perciò, che allora proprio Pioli sia il primo difensore del gioiello di casa viola: Federico Chiesa. L’attaccante viola è in fase di esplosione. Dall’inizio del nuovo anno, forse anche per l’arrivo di Muriel, ha compiuto un ulteriore step, salendo un altro gradino nella crescita tecnica e fisica all’interno della squadra. Oggi Chiesa è in grado di vincere le partite da solo o scuotere tutto il gruppo con una delle sue progressioni. Lo ha fatto, lo rifarà. E’ diventato un giocatore imprendibile, a tratti pare di altra categoria, in grado di fare la differenza praticamente da solo.
Anche per questo recentemente Federico ha visto mutare le miriadi di voci di mercato in veri e propri attacchi personali, come quelli del presidente Mattioli o ancora come le reiterate sceneggiate firmate Gasperini (almeno Spalletti se l'è rifatta con Pioli...). Un miscuglio di parole e polemiche che Gasperini, mercoledì sera, ha voluto ulteriormente alimentare. Valutazioni sul VAR a parte, non si capisce come e perché al più forte talento del calcio italiano debbano essere affibbiate etichette ingiuste, dunque fa bene Pioli a proteggerlo
Meno comprensibile perché una proprietà che ha pescato dal vivaio un gioiello come Chiesa non ritenga opportuno esporsi in sua difesa. La recente politica in termini di comunicazione - votata a un low profile - si è divisa tra messaggi sul futuro veicolati ai media e dichiarazioni di ADV riportate dall'ufficio stampa al termine delle gare interne. Un metodo debole per trasmettere un minimo entusiasmo a chi vorrebbe sognare un futuro luminoso. E soprattutto una difesa mancata di quello che rappresenta un patrimonio inestimabile del presente e chissà, magari dell’immediato futuro.
Difendere Chiesa, oggi più che mai, è un obbligo dal quale la Fiorentina non può e non deve sottrarsi e non si capisce perché la levata di scudi a difesa di Federico parta sempre e soltanto da Pioli e non da chi dovrebbe essere orgoglioso di avere un giocatore così forte, e così fiorentino, in rosa.
Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it