NON VERGOGNIAMOCI A CHIEDERE SCUSA: INIZIAMO DAI DELLA VALLE E FINIAMO CON TONI

15.11.2012 00:00 di  Cristiano Puccetti   vedi letture
NON VERGOGNIAMOCI A CHIEDERE SCUSA: INIZIAMO DAI DELLA VALLE E FINIAMO CON TONI
FirenzeViola.it

Finché firenzeviola.it mi darà la possibilità, il privilegio di esprimere pareri e valutazioni, di mettere per iscritto le mie riflessioni, di rivolgermi a migliaia di utenti del portale, ho promesso all’editore che mi sforzerò di non essere mai banale. Certo, è scomodo talvolta prendere delle posizioni, si capisce, ma è allo stesso tempo terrificante leggere ed ascoltare il parere di opinionisti che parlano minuti e minuti, riempiono paginate di giornali senza mai dire niente, mantenendosi nel limbo e maramaldeggiando nel cerchiobottismo.
Oggi mi offro per capeggiare o per ingrassare l’allegro corteo di colleghi, tifosi, addetti ai lavori, sportivi in generale che si sentono in dovere di chiedere scusa. So che qualcuno meschinamente si nasconderà per non accodarsi al fiero serpentone dei pentiti, ma rimarrà stritolato dalla propria ipocrisia. Pensateci, ci sono molte persone a cui dobbiamo chiedere scusa.
A Firenze i Della Valle hanno avuto sempre la riconoscenza della maggioranza, ma non si può dire che siano stati follemente amati. Lo saranno con certezza nei prossimi mesi, nei prossimi anni. Ma fino ad adesso no. E’ grazie a questa Fiorentina che il rapporto tra la città e la Famiglia è cambiato, è finalmente cambiato. La scorsa primavera in molti ripetevano obsoleti mantra, attaccavano con le varie solfe: “hanno preso la società gratis”, “della Viola non gliene frega niente”, “non sono capaci a fare calcio”, “Diego ha detto che la Fiorentina è un hobby”, “Andrea è troppo buono e poco decisionista”, etc. etc.
Stendiamo un velo pietoso sul modo in cui l’amministrazione fiorentina si è comportata con la vicenda-cittadella. L’assordante silenzio, l’imbarazzante rimbalzo di responsabilità, il tentativo subito scoperto di dilatare al massimo i tempi della risposta sull’area, resta un insulto alla storia della città ed una mortificazione allo spirito imprenditoriale di una delle famiglie più illuminate dell’Italia post 2000.
La dietrologia sul tentativo di lucrare sulla costruzione della cittadella è invece talmente gretta che non merita menzione. Ci sono state molte persone, molti tifosi, molti pavidi che hanno a lungo sperato che da qualche parte dello stadio si levasse il coro di protesta anti-Della Valle. Per poterlo cavalcare, senza portare la macchia di averlo fatto partire. Se da un lato il popolo viola aveva tutti motivi di nutrire risentimento, dall’altro con gli insulti di quattro gatti nel periodo più caldo della scorsa stagione abbiamo rischiato di produrre un danno incalcolabile. Eppure non ho sentito nessuno uscirsene con delle scuse. E che fa adesso la curva? E’ restia all’idea di un coro pro-Della Valle? Non possiamo crederci. Questo sì che sarebbe un atteggiamento incoerente. Ma, ripeto, non possiamo crederci. La Fiesole ha un orgoglio da conservare e saprà scegliere il momento giusto per omaggiare i Della Valle. A scanso equivoci, se questo non accadesse con l’Atalanta, si comincerebbe ad accumulare ritardo.
Di palo in frasca. Oggi Luca Toni ha dedicato 75 minuti della sua giornata ad un’intervista che sarà trasmessa nelle prossime settimane su Mediaset Premium, all’interno del programma la “Tribù del Calcio”, uno dei pochi refoli di qualità che spirano nelle televisioni nazionali da un decennio a questa parte. Gli stessi 75 minuti che domenica scorsa ha dedicato al successo della Fiorentina a Milano, disputando una partita che, oltre ai 3 gol e all’altro minutaggio, ha confermato l’incredibile sensazione di essere un calciatore rinato, un atleta che addirittura potrebbe pensare di posticipare il proprio addio di un altro anno. Il giorno che la Fiorentina acquistò Toni, ricordo benissimo gli sms che ricevemmo a Lady Radio, la furia cieca che si abbatté sulla scelta, sicuramente di ripiego, di puntare su di lui. Oggi Luca è tornato ad essere un elemento importante e, senza svelarvi niente delle sue confessioni, vi posso assicurare che è un giocatore anche nella testa. Eppure nessuno credeva in lui, compreso il sottoscritto. Altri invece ancora più maleducatamente lo spernacchiavano. Oppure risatine, ironie viscide, battute al vetriolo. Vi riconoscete, no? Se siete d’accordo a chiedere scusa partiamo dai Della Valle e finiamo con Toni. Senza vergognarsene. Ci eravamo sbagliati (su Luca), vi eravate sbagliati (su Diego e Andrea). Niente di grave. Capita a chi prova ad esprimere un’opinione.

Cristiano Puccetti

direttore sport Lady Radio