MALTA HA FATTO BENE AI VIOLA, VITTORIA PESANTE IN COPPA. CHIESA: DOPPIETTA D’AUTORE. TRAORE, OBIANG E DIAWARA…
Le sensazioni positive maturate a Malta hanno trovato conferma a Torino. Non è stata una partita effervescente, ma proprio nella difficoltà di una gara fisica la Fiorentina ha dimostrato di stare molto bene e di aver beneficiato del lavoro maltese. Alla fine spingevano più i viola del Toro, vincendo i duelli più importanti. Una sfida così rognosa e complicata la vinci solo se hai benzina nel motore e le testa lucida. Al contrario di un anno fa quando la Fiorentina ricominciò l’anno perdendo con Samp e Verona, beccando 7 gol in due gare. E’ un trionfo pesante perché in palio c’era il primo obiettivo stagionale: in un confronto da dentro o fuori era importante andare avanti e così adesso i viola pensano ai quarti di finale contro la vincente di Roma-Entella. Un passo per volta.
Un risultato così serve tanto anche per il morale visto che domenica prossima il campionato ripartirà con la Samp al Franchi. Sarà uno scontro diretto per l’Europa dopo il pari dell’andata.
Muriel ha giocato poco più di 60 minuti senza acuti, ma facendo il proprio dovere. Movimenti giusti e un paio di giocate interessanti: è a corto di fiato, lo sapevamo e infatti Pioli lo ha tolto. Ma l’inizio è incoraggiante. Ci è piaciuto anche Simeone: il Cholito non si è immalinconito nella sua panchina, l’ha trasformata in grinta. Quando è entrato ha effettuato uno strappo da rugbista, utile a far segnare Chiesa. Bravo, questo è l’atteggiamento giusto: non lamentarsi mai, impegnarsi sempre per dimostrare al proprio allenatore che si è pronti.
Chiesa ha firmato una doppietta d’autore: gol da opportunista il primo, una galoppata il secondo. Tutto il suo repertorio. Il Ct Mancini, parlando alla Gazzetta, aveva spiegato che uno come lui dovrebbe segnare più gol e che dovrebbe, semmai, chiedere consigli al babbo. Per inciso, Enrico, il babbo, era uno che da giovane faceva far gol anche a Mancini. Federico ha risposto sul campo ai suggerimenti del commissario tecnico, griffando la vittoria di Torino. Chiesa è sempre più forte, la sua è una crescita esponenziale. Sarebbe bello che lui e la Fiorentina raggiungessero un accordo per il rinnovo del contratto. Sarebbe entusiasmante immaginarlo ancora per qualche anno a Firenze.
Il mercato fa rumore, la Fiorentina ci prova: dopo Muriel la priorità è un centrocampista, i nomi sono interessanti. Due giorni fa i viola hanno presentato un’offerta officiale al West Ham per Obiang, ex Samp. Si parla di 11 milioni, una cifra robusta considerando che si parlava solo di prestiti. E’ del tutto evidente credere che qualcosa all’interno della società sia cambiato o forse, più prosaicamente, è lecito pensare che a giugno ci saranno un paio di cessioni importanti, per tanto i soldi in cassa non mancheranno. Ora, però, quello che conta è rinforzare subito la squadra al fine di darle la possibilità di raggiungere l’Europa. Il giocatore spagnolo - originario della Guinea Equatoriale - ha detto si alla Fiorentina, senza tentennamenti. Il presidente del club inglese, però, ha frenato perché non ha trovato, pare, il sostituto di Obiang. Radio mercato, però, racconta che la trattativa resta viva e che se gli incastri dovessero andare al loro posto, il mediano potrebbe arrivare lo stesso a Firenze.
Il sogno rimane Diawara, ma l’affare è complicato: il Napoli chiede 40 milioni, una cifra troppo grande per essere vera. Magari sono 30 o 25 i milioni finali, ma la Fiorentina non ha intenzione di impegnarli. Ma il mercato racconta che ciò che si mostra impossibile oggi, potrebbe diventare praticabile domani. Ecco perché Diawara non esce definitamente dai radar viola, senza dimenticare che al Napoli piace molto Veretout.
Infine Traoré, classe 2000, diamante dell’Empoli. Più per giugno che per ora, ma l’identikit è di quelli che piacciono a Corvino. Attenzione, dunque.