GATTUSO, ECCO COME TRASFORMERÀ LA FIORENTINA: UNA SQUADRA DA RIFARE. IL BUDGET PER IL MERCATO. RIBERY IN DUBBIO. LE RICHIESTE E LE REGOLE. QUESTA È LA SVOLTA: COMINCIA LA NUOVA ERA COMMISSO. I RETROSCENA DELL’ACCORDO

27.05.2021 10:43 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
GATTUSO, ECCO COME TRASFORMERÀ LA FIORENTINA: UNA SQUADRA DA RIFARE. IL BUDGET PER IL MERCATO. RIBERY IN DUBBIO. LE RICHIESTE E LE REGOLE. QUESTA È LA SVOLTA: COMINCIA LA NUOVA ERA COMMISSO. I RETROSCENA DELL’ACCORDO

Gattuso può diventare lo spartiacque fra la prima e la seconda era Commisso a Firenze. La sensazione è bella e forte: Rocco ha deciso di cambiare passo. Vuole rilanciare. Non si prende a caso uno come Rino Gattuso, non si insegue per mesi, non gli si promette carta bianca se non c’è la volontà di cominciare a fare calcio bene mettendosi nelle mani di un personaggio molto forte, carismatico. Un campione del mondo, un uomo di calcio a tutto tondo, vincente, di livello internazionale per la sua storia e la sua credibilità. Quando scrivevo a Rocco simpaticamente (almeno spero) “faccia qualcosa di calcio”, ecco, ci siamo: fatto. Questa è una mossa di grande calcio. Credo che Rino Gattuso sia quello che serviva, uso una frase fatta: l’uomo giusto al posto giusto. Ma anche nel momento giusto.

Leggendo con quanta attenzione io abbia seguito la trattativa fra la Fiorentina e Gattuso e vi abbia dato elementi freschi, seguendola passo passo, notizia dopo notizia, con i suoi alti e bassi, fino alla sostanziale chiusura avvenuta nella tarda serata di lunedì (come da noi anticipato) e poi certificata nero su bianco martedì, i “soliti noti” mi hanno accusato di tirare la volata a Gattuso. Chi mi segue da anni sa che non tiro la volata a nessuno, neanche a me stesso, ma l’idea Gattuso mi è piaciuta fin dal primo momento perché corrisponde alla persona perfetta per questo momento storico alla Fiorentina.

Quante volte abbiamo detto che serviva un progetto tecnico preciso, che era necessario un allenatore di prima fascia, che in società servivano uomini di calcio, che la Fiorentina doveva crescere cambiando rotta? Bene. Gattuso si porta dietro tutto questo. E’ un allenatore perfezionista e stakanovista, fa calcio sul campo tutto il giorno, fa gruppo, cura i dettagli, ma è anche un uomo società.

Qualcuno ora penserà che fa anche i miracoli, ma per questo non credo sia attrezzato. E’ semplicemente, ma fondamentalmente, quello che serviva per dare a Barone una chiave in più per entrare nel mondo del calcio, a Pradè un punto fermo per scegliere gli uomini giusti sul mercato e a Rocco una sorta di amministratore delegato capace di assumersi le responsabilità, di metterci la faccia e di dire le cose quando è necessario dirle, anche con durezza, ma per migliorare. Per crescere. Nell’interesse della Fiorentina.

Ecco, sono convinto che se non troverà ostacoli sulla sua strada Gattuso farà crescere tutto e tutti. E se dovesse trovarli prima proverà a rimuoverli con la grinta e l’energia che ha sempre dimostrato, poi sarebbe  capace anche di grandi gesti. Gattuso per me è un garante della rinnovata voglia di Rocco Commisso di ripartire su basi nuove, di rilanciare per arrivare nel giro di due-tre anni ad avere una squadra competitiva ad alto livello. Gattuso comincerà da obiettivi più bassi, più facilmente arrivabili. “Vado a Firenze anche perché so che è una piazza dove amano il bel calcio, dove vanno allo stadio per divertirsi, vogliono squadre con personalità. Amano il calcio bello, duro e leale che amo io”, ha confidato Rino ad amici. Ricomincerà da qui. E non è poco.

In più c’è il feeling con Rocco. Vi abbiamo raccontato che prima della firma di martedì scorso fra i due c’erano state soltanto un paio di telefonate, ma erano bastate per creare intesa e simpatia. Il presidente ha garantito a Gattuso che avrà la responsabilità di tutto il settore tecnico. Gattuso ha spiegato che per lui questa è una grande sfida da vincere, darà tutto e di più.

Non sempre Rocco ha ragione, anche se lui pensa di sì, ma era impensabile che un magnate americano, ricchissimo ma con poca esperienza calcistica, potesse far bene da subito. Il rodaggio andava accettato, sicuramente è stato troppo lungo, è mancata l’umiltà nel riconoscere gli errori, ma credo che questi due anni neri siano serviti a Rocco per capire cosa cambiare e in che direzione andare. Prendere Gattuso, al di là della simpatia, delle umili origini prima e del successo poi, del senso di appartenenza e magari del dialetto comune, vuol dire aver scelto fra mille allenatori quello che era necessario. Rocco l’ha capito. C’erano altri personaggi, altri allenatori bravi da prendere, ma più malleabili e diplomatici, con meno personalità, capaci di guardare solo al loro lavoro, se Rocco ha scelto Rino ha capito che in società mancava proprio uno così. Qualcuno parla di sergente di ferro, ma sbaglia. Quel sergente in genere è visto come uno con i paraocchi. Rino è un sergente quando serve, ma è anche un comandante. E in Fiorentina serviva un comandante perché spesso Rocco è negli Stati Uniti. Ora la Fiorentina è in mani buone. Cosa succederà?

Ecco in sostanza cosa ha chiesto Gattuso:

1)     Completa autonomia dell’area tecnica della prima squadra

2)     Un suo staff fidato con tante persone specializzate nei vari compiti che lo seguono da anni

3)     Regole chiare e rigide per tutti quelli che lavorano attorno alla prima squadra

4)     Un regolamento per i giocatori molto ferreo per quel che riguarda il lavoro quotidiano

5)     Solo giocatori funzionali al suo modo di giocare un calcio tecnico e moderno

6)     Grande attenzione ai valori comuni, il gruppo deve essere forte e cementato. Chi non sa fare gruppo non interessa

7)     Niente andrà lasciato al caso, assoluta attenzione a tutti gli aspetti anche logistici e ambientali

La sintesi è: lavoro duro, regole ferree. Ma Rino sa anche essere un catalizzatore e un leader fuori dal campo, nei momenti di aggregazione della squadra. Chiede, ma si da molto. Protegge i giocatori che lo seguono, mette da parte chi non si adegua. All’inizio lo ha fatto anche a Napoli, poi ha recuperato tutti. I giocatori che ha avuto gli vogliono un bene dell’anima. Del resto era già un leader nel Milan, in mezzo a tanti campioni, era il leader della Nazionale di Lippi campione del mondo del 2006. “Gattuso è uno dei miei figli”, ha detto Marcello proprio ieri. Naturalmente la responsabilità del comparto tecnico significa che le scelte sul mercato saranno condivise con Barone e Pradè, il braccio operativo della società, ma dovranno essere approvate da Gattuso.

I mesi di contatti (da gennaio) con Barone prima, con Pradè dopo, sono serviti proprio a questo. A spiegare bene quali erano le condizioni per accettare l’offerta, e fino a quando Gattuso non ha avuto le garanzie necessarie non ha detto sì. Anzi, come ricorderete c’era stato un momento di Grande Freddo dopo i contatti iniziali. Poi è intervenuto Rocco e la trattativa è ripresa. Poi la guerriglia verbale durante e dopo Fiorentina-Napoli, un clima inatteso che aveva convinto Gattuso a rompere tutto. Infine l’ultima settimana con molti pompieri a rimettere assieme i cocci, fra gli altri Davide Lippi amico di Gattuso e procuratore vicino alla Fiorentina, che ha dato una bella mano. Poi come Big Ben, anche Rino ha detto sì.

“Mi voglio fidare del presidente Commisso, ha programmi seri”, ha detto Rino al solito amico. E adesso? La fase operativa inizierà la settimana prossima. Tutti si sono presi qualche giorno di riposo e anche di riflessione, ma le idee sono già chiare e la Fiorentina sarà fortemente cambiata. Praticamente stravolta. Che poi è quello che si doveva fare dopo tre anni di retrocessioni mancate per poco e tanta sofferenza. Con che budget?

Anche questo è uno dei temi trattati. All’inizio la rivoluzione aveva spaventato, è chiaro che non sono tempi dove spendere cento milioni è normale. Ma un’analisi della rosa ha portato a constatare che vendendo alcuni buoni giocatori non funzionali per Gattuso, si possono ricavare 50-60 milioni. Rocco un investimento lo farà, anche se fosse di 20-30 milioni. Con le idee, sapendo fare mercato, con questa crisi e tanti esuberi, anche con l’alleanza di Mendes, superprocuratore di Gattuso, fare una buona squadra è possibile con una cifra relativamente alta, qualche prestito eccellente e qualche giovane interessante già individuato.

Fra i titolari incedibili ci sono soltanto Vlahovic, Castrovilli e Bonaventura, con Milenkovic proverà Rino a parlare per convincerlo a restare, tutto il resto può cambiare. Anche Amrabat che qualcuno pensa piaccia, ma potrebbe non essere così perché Gattuso non marca a uomo come fa invece Juric.

Come detto il vertice con nomi e cognomi, obiettivi e quant’altro, ci sarà la prossima settimana. Intanto però possiamo dire che il portiere forse sarà un altro ruolo da discutere. Dragowski non è il massimo con i piedi e Gattuso fa ripartire l’azione dal basso. Ospina in uscita dal Napoli che ha Meret, potrebbe essere un nome da tenere d’occhio. I moduli di riferimento dell’allenatore sono due, il 4-2-3-1 giocato in prevalenza a Napoli, e il 4-3-3. Sulle fasce servono giocatori di corsa, ma anche di piede, capaci di giocare palla a terra. Si parla di Hysaj che si svincola dal Napoli e Zappacosta tornato al Chelsea dal Genoa. Lirola vuol restare al Marsiglia, i francesi hanno proposto soldi più Strootman, ma a naso Gattuso vorrà gente giovane, motivata, che abbia fame e voglia di lottare. In mezzo al campo servirà un regista e qui torna il nome di Torreira anche se par di capire che il ragazzo vuol tornare in Sudamerica. Bakayoko è un pallino, Rino l’ha voluto al Milan prima, al Napoli poi. Non credo impazzisca per Callejon, chiederà di provare a prendere Politano. E su Ribery il discorso è aperto. Il francese vorrebbe rimanere, ma la Fiorentina sarà una squadra di buon calcio, ma anche di corsa, intensità e aggressività. Un campione di 38 anni potrà reggere? Dipenderà da cosa vuol fare il francese, se vuol giocare titolare sempre come ha fatto fin ad ora o se si accontenterà di fare la “ciliegina” per qualche tempo, spezzoni o situazioni. Soluzione aperta.

Di Vlahovic ho già detto tante volte. Rocco lo vuole tenere e lo sa anche Gattuso. Se si troverà un accordo sul contratto con clausola rescissoria bene (si discute), altrimenti resterà comunque visto che ha il contratto fino al 2023.

Le linee sono queste. Finalmente si parte con in mano un progetto di calcio definito e un allenatore dalle idee chiare e dalla grande personalità. Come vi ho già detto, lunedì 17 ho temuto fortemente che fosse tutto finito. Mi hanno parlato di un Rino tra il furioso e l’amareggiato, quella maledetta domenica poteva essere fatale. Ma lo hanno temuto anche i dirigenti viola che non a caso sono stati in conclave per diverse ore. Poi Rocco è comunque partito per il Usa, ma con un messaggio preciso a Barone e Pradè, una sorta di “io voglio solo Gattuso, se non fate l’accordo sono affari vostri”.

C’è voluta un po’ di fatica ma ce l’hanno fatta. Ora testa bassa e pedalare, uno slogan alla Gattuso. Intanto un obiettivo è stato centrato: il Popolo Viola torna a sorridere, a crederci, a sperare. Il novantasei per cento dei votanti in un sondaggio di FirenzeViola ha detto sì, Gattuso è l’allenatore giusto, quello che ci voleva. Avanti tutta.