FIORENTINA: PATTO PER LA CHAMPIONS
La Fiorentina cresce esame dopo esame, la sua forza prende una forma sempre più visibile. Nelle ultime 5 partite 13 punti, una media da squadra destinata ad andare molto lontano. Risultato che neppure il piu' ottimista avrebbe potuto preconizzare alla fine dell'estate. Il progetto di gioco ha già una propria fisionomia, il timbro di Montella emerge nitidamente.
I viola hanno già in banca un primo successo: Firenze si e' innamorata di nuovo della Fiorentina. Vi pare poco dopo i veleni di qualche mese fa?
La mediocrità degli ultimi due anni è una foto sbiadita. Oggi si respira il profumo di impresa, lo stesso che aveva contraddistinto la ricostruzione del 2005, affidata a Prandelli e Corvino.
Questa Fiorentina era partita intanto con una missione precisa: provare ad entusiasmare i tifosi con un grande impianto di gioco. Senza ansia da risultato. Per quello si poteva attendere un po'. Invece, ciò che in Italia sembra spesso impraticabile, a Firenze si è realizzato in un battito di ciglia: prestazioni stilisticamente quasi sempre eccellenti e molte vittorie. Adesso sono 3 consecutive, fatto che non accadeva dal 2009, quando re Cesare regnava ancora incontrastato. Corsi e ricorsi...
Montella, il suo staff, giocatori, proprietà e dirigenti hanno rimesso al centro dell'agenda viola il gioco spumeggiante. In un frangente in cui in Italia si fa fatica a vedere formazioni in grado di infilare tre passaggi in fila - schierano anche 9 giocatori dietro la linea della palla - a Firenze il calcio muscolare, incarnato dalla figura del medianone di fronte alla difesa, ha lasciato spazio al doppio regista e al terzo centrocampista con la classe di Aquilani. Viviano non rinvia quasi mai e l'azione parte sempre dai centrali difensivi, portatori sani di piedi e personalita'. Come sono lontani i tempi in cui la manovra nasceva dai terzini.
Parlare di rivoluzione culturale è eccessivo, ma negare che la Fiorentina sia il manifesto più bello di un calcio italiano che prova a cambiare passo, sarebbe intellettualmente disonesto.
Il quarto posto dopo 11 gare, quasi un terzo del campionato, racconta che la Fiorentina può pretendere l'Europa League e sperare nella Champions. La società non lo dichiara pubblicamente, ma con la squadra è stata chiara: un patto per tornare in Europa dalla porta principale. A Montella e' stato chiesto di premere sul gas per arrivare alla pausa invernale più in alto possibile e al resto penseranno i fratelli Della Valle. Il tesoretto da investire è già pronto, a Pradè e Macia il compito di gestirlo al meglio e dopo la felice esperienza della sessione estiva del mercato, la fiducia nei loro confronti è molto alta.
Con un colpo di primo livello la Fiorentina potrà aprire una pagina diversa del campionato. La concorrenza, poi, sembra diminuita. Il club viola ha necessità di tornare subito in Champions. Trattasi di questione economica: diritti tv, indotto che ne deriva, prestigio e visibilità. I Della Valle e Firenze possono scrivere una grande storia di pallone, ma hanno bisogno di Europa per fabbricarla. Starne fuori non è interessante per nessuno.
Un patto siglato per cogliere una straordinaria occasione. Una sorta di carpe diem viola. Un bel modo anche per spiegare al resto d'Italia che si può vincere senza rinunciare a quel forte concetto dell'estetica di cui Firenze detiene il primato.
Mario Tenerani
giornalista de Il giornale della Toscana