FIORENTINA, LE PRESTAZIONI SONO ONDIVAGHE MA L'ANDAMENTO NON E' LENTO. ORA SERVE LA CONTINUITA' NELLE PRESTAZIONI. ITALIANO, IL TURN OVER NON CONVINCE. MERCATO DA VOTO ALTO, E' UNA SQUADRA FORTE E DI QUALITA'
Il pari con tanti rimpianti contro la Juventus mette un punto (in tutti i sensi) ad una settimana caratterizzata dalla brutta sconfitta di Udine e dalla chiusura di un mercato dove la Fiorentina, acquisti alla mano, ne è uscita rinforzata e migliorata.
IL CAMPIONATO Il campo al momento ha detto che quella di Vincenzo Italiano è una squadra ondivaga nelle prestazioni prima che nei risultati. Può succedere nella prima fase della stagione ma da adesso in poi bisogna assolutamente trovare quella continuità necessaria per mantenere il passo giusto e ci conseguenza competere a determinati livelli. C’è troppa differenza fra la Fiorentina vista – o meglio non vista – nella partita contro l’Udinese rispetto a quella bella e divertente ammirata al Franchi contro la Juventus dove avrebbe meritato di più rispetto al pari conquistato in rimonta. La componente sfortuna ha avuto un peso determinante quasi come il rigore sbagliato da Jovic. Sarebbe stato importante per l’attaccante ritrovare il gol. Per la Fiorentina, per l’andamento del match ma soprattutto per lo stesso Jovic che vive un momento poco redditizio a livello realizzativo. Stessa cosa dicasi per Cabral e per il reparto offensivo in generale. Strano a dirsi, visto il potenziale a disposizione, ma quella di Italiano è una formazione che fatica a capitalizzare quanto prodotto in mezzo al campo. Un bel problema, soprattutto inatteso. Mancano i gol degli attaccanti, continuano ad essere pochi quelli degli esterni. Kouame ha provato ad invertire la tendenza, ora tocca agli altri compagni di reparto. Giocatori che Italiano, visti i tanti impegni, ruota tanto. Forse troppo. Gli impegni ravvicinati sono diversi, la rosa costruita dal club permette all’allenatore di alternare giocatori ma il turn over attuato in diverse circostanze non ha convinto. D’accordo sfruttare le risorse dell’organico e mantenere “sul pezzo” tutti i calciatori, ma cambiare in maniera radicale l'undici di partenza a volte mina le certezze e non garantisce, per l’appunto, quella ricerca della continuità di cui si parlava in precedenza. Italiano è un allenatore fra i più bravi in circolazione, i numeri ed i risultati parlano per lui. Ha un presente importante ed un futuro altrettanto brillante. Però sulla gestione delle rotazioni, dei cambi e del turn over può e deve migliorare. Inspiegabile, ad esempio, l’alternanza dei portieri. Ruolo per cui non si è ancora capito chi è il titolare.
IL MERCATO La Fiorentina merita un voto alto – 7,5 - per tempismo e scelta dei profili utili ad alzare il livello qualitativo della squadra che a distanza di anni è tornata a giocare in Europa ed in campionato punta a migliorare il settimo posto della scorsa annata. Già a giugno i dirigenti sono stati capaci di consegnare all’allenatore i vari Gollini, Dodò, Mandragora e Jovic. Tutti giocatori di livello ed esperienza europea (eccezion fatta per il regista arrivato dalla Juventus dopo l’esperienza al Torino) a cui successivamente si è aggiunto anche Barak, per rendimento uno dei centrocampisti più forti degli ultimi due campionati di A. L’unica pecca – opinione personale dunque opinabile – il mancato arrivo di un difensore centrale dopo la rescissione contrattuale con Nastasic. Ranieri come quarto a completare il reparto è una scommessa. In difesa la Viola ha cercato fino all’ultimo un terzino sinistro. La trattativa per Parisi con l’Empoli non è andata a buon fine. Magari se ne riparlerà a gennaio ma uno come Terzic, prima alternativa di Biraghi, merita fiducia. Così come Luka Jovic. E’ un attaccante di razza, ha solo bisogno di ritrovare lo smalto dei tempi migliori e di essere servito bene. Il resto, cioè il gol, verrà da se.