FIORENTINA ALTA TENSIONE. BERGAMO ALTRA TAPPA DIFFICILE. IL PRESENTE CONTA QUANTO IL FUTURO. È SOLO MARZO, SERVE RISPETTO. ERA DELLA VALLE: MAI UNA DIFESA COSÌ. SARRI, IL GRANDE SOGNO PER RIPARTIRE
E' stata una settimana molto difficile, da tempo a Firenze non ri respirava un clima così. Alta tensione. Accade cosi' quando una società è stretta nella morsa del futuro/presente. La tentazione e il dovere spingono a pensare il più possibile al domani per ricostruire e rifondare, ma non è possibile sorvolare su 12 partite - tante ne mancano alla fine, compresa quella di Bergamo -, per 36 punti in palio. Un periodo che potrebbe diventare un'agonia se le cose dovessero prendere una brutta piega. Non solo: serve rispetto per una piazza che ha sempre dato, chiedendo in cambio poco o nulla. Serve rispetto per chi, la scorsa estate, si è impegnato economicamente sottoscrivendo un abbonamento. E ai 20mila abbonati chi se la sente di dire: "Ragazzi, la stagione è finita adesso...". Senza dimenticare quelli che invece comprano il biglietto e hanno la medesima dignità. Non è pensabile mollare adesso. D'accordo, l'Europa League oggi è una chimera, ma perdere posizioni in classifica significherebbe rimetterci quattrini e prestigio. Più la Coppa Italia: se la Fiorentina crolla ha un tabellone peggiore e comincia a giocare con il sole alto.
Non c'è un motivo per parlare oggi solo di futuro. Il presente, cioè evitare di rimediare figure pessime che i tifosi non meritano, conta quanto il domani. Bergamo è un'altra tappa delicatissima. L'Atalanta vola, la Fiorentina è in caduta libera. Occorre un'inversione di marcia per i viola. Anche per Sousa che si aspetta una reazione dai suoi uomini: la società lo ha confermato, ma le indiscrezioni pesanti di un contatto (pre allarme) con Reja per una funzione esclusiva da traghettatore, sono arrivate alle orecchie di tanti. Ci aspettiamo una Fiorentina non bella, ma dotata di anima. Sarebbe già un successo. Sousa dovrà richiamare la squadra ad una maggiore attenzione alla fase difensiva: nell'era Della Valle, ovvero da quando i viola sono tornati in serie A nel 2004, mai la difesa dopo 26 giornate aveva subito 37 gol. Un dato inquietante sul quale dovrebbero riflettere in tanti.
Infine Corvino: lavora a testa bassa sul nuovo allenatore. Ma la proprietà deve assisterlo perché occorrono impegni economici per ridare ossigeno tecnico ad un gruppo spento come una candela. Giampaolo, Di Francesco, Mazzarri, Pioli... La lista è lunga. Come una squadra di calcio al completo. Restiamo convinti che Corvino stia mirando al colpo grosso: Maurizio Sarri. Sarebbe come un gran gol, quelli che ti lasciano senza fiato. Troppo bello per essere vero. Però potrebbe essero vero...