ARRIVA ROCCO, FINO A SABATO ISOLATO. MERCATO? LA FIORENTINA È QUESTA: KOUAMÉ CENTRAVANTI. SOLO L’ADDIO DI CHIESA PUÒ FAR CAMBIARE I PIANI. MA IL MILAN NON HA CONTROPARTITE, LA JUVE ASPETTA. TORREIRA VERSO IL TORO. ARRIVA UN ESTERNO GIOVANE

15.09.2020 00:00 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
ARRIVA ROCCO, FINO A SABATO ISOLATO. MERCATO? LA FIORENTINA È QUESTA: KOUAMÉ CENTRAVANTI. SOLO L’ADDIO DI CHIESA PUÒ FAR CAMBIARE I PIANI. MA IL MILAN NON HA CONTROPARTITE, LA JUVE ASPETTA. TORREIRA VERSO IL TORO. ARRIVA UN ESTERNO GIOVANE
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© foto di Federico De Luca

E’ il giorno di Rocco. I piani di volo parlano di un arrivo a Peretola previsto nella mattinata di oggi, ma la prudenza è d’obbligo per i controlli, i divieti e le prescrizioni anti-Covid che il presidente della Fiorentina dovrà affrontare. Giuste precauzioni. Il protocollo prevede l’effettuazione di un tampone, l’isolamento in attesa del risultato, e un altro tampone dopo 3-4 giorni. 

L’obiettivo è quello di poter far tornare Rocco in pubblico per il debutto in campionato contro il Torino di sabato prossimo alle 18, non prima, e infatti le presentazioni di Amrabat e di Bonaventura sono toccate ad Antognoni.

Ma, ora più ora meno, poco importa. L’importante è che dopo sette mesi il presidente viola torni di nuovo fra la sua gente, a guidare in prima persona una Fiorentina che ha bisogno di lui. Delle sue decisioni. Della sua energia. Delle sue idee.

La carne viola al fuoco è tanta e ne abbiamo già parlato diffusamente diverse volte, in sintesi Rocco dovrà risolvere tre problemi chiave

1)     Il futuro di Chiesa

2)     I rinnovi di Milenkovic e Pezzella

3)     Gli investimenti sul mercato

E occuparsi di due temi fondamentali e spinosi nel suo rapporto con Firenze e la Fiorentina

1)            La nuova legge sugli stadi per capire se, al di là dei proclami elettorali sempre più stucchevoli, adesso si potrà davvero ristrutturare il Franchi con le tre regole sempre sottolineate: completo controllo, tempi rapidi e costi ragionevoli

2)            L’Iter per i lavori del Centro Sportivo di Bagno a Ripoli interessati da un’inchiesta della magistratura e da nuove richieste della Soprintendenza

Un’agenda fittissima, ma Rocco resterà a Firenze tutto il tempo necessario per risolvere le questioni e prendere decisioni.

Priorità, ovvio, al calcio, alla squadra, visto che il campionato sta cominciando e il mercato chiuderà il cinque di ottobre. Il tema dei temi è sempre lo stesso: vendere Chiesa o fargli rinnovare il contratto?

L’idea è vendere. Rocco è stato chiaro molti mesi fa ed è chiaro anche oggi: vendere per realizzare una bella plusvalenza. Il problema è che rispetto alle quotazioni previste e messe in preventivo (settanta milioni), il valore del giocatore è cambiato come è cambiato tutto il mercato in tempo di crisi. Difficile oggi trovare qualcuno disposto a pagare più di 40 milioni, al massimo cinquanta con contropartite tecniche.

Infatti fino ad oggi nessuno, e sottolineo nessuno, ha chiesto ufficialmente il giocatore alla Fiorentina. Non c’è trattativa, si sono mossi soltanto degli intermediari per capire le intenzioni e gli spazi di manovra.

Il Milan, ad esempio. Ha ragione Maldini quando dice che la trattativa non c’è. Gli intermediari hanno cominciato lavorando sull’accoppiata Milenkovic-Chiesa che piacciono a Pioli. Poi s’è capito che su Milenkovic il muro dei 40 milioni resiste. Per Chiesa gli spiragli invece potrebbero esserci, è in vendita, ma il Milan non ha giocatori appetibili e non può pagare i 50 milioni cash necessari. Paquetà non interessa, il giovane Gabbia è un giovane appunto.

Quindi Rocco dovrà incontrare babbo Chiesa il quale, però, ribadirà quello già detto e ridetto ai manager: Federico ha un contratto e sta bene a Firenze, fateci sapere se e a chi lo volete vendere, non all’estero, e ne discuteremo. Un circuito vizioso dal quale Rocco dovrà uscirne con un colpo d’ingegno e non è facile vista la scadenza del contratto fra appena 15 mesi. La Juve aspetta, deve prima vendere gente costosa come Douglas Costa. Sa comunque di avere molti giocatori che potrebbero interessare alla Fiorentina, ma non fa la prima mossa.

Se invece Rocco chiederà a Chiesa di restare dovrà presentarsi almeno con un contratto quinquennale da quattro milioni. E forse sono pochi.

E’ evidente che spingere avanti il problema senza risolverlo, abbia dato forza a Chiesa e indebolito troppo la Fiorentina.

Ho parlato ancora una volta di questa vicenda perché è focale per il mercato e per la squadra.

Allora mi sbilancio: se Chiesa resta, la Fiorentina è questa come vi avevo anticipato. Il mercato non è tecnicamente chiuso, Pradè sarà attento ad afferrare eventuali occasioni, di sicuro arriverà un esterno sinistro (dopo ne parlo) e si tornerà su un attaccante (Piatek) se Cutrone andrà al Genoa, ma per il resto la Fiorentina vista contro la Reggiana è molto simile alla squadra titolare che Iachini ha in testa.

L’altro giorno l’onesto Pradè l’ha detto e tutti a pensare che fossero le solite bugie. Non è così. 

La squadra-base è davvero fatta per i dirigenti tecnici, ma anche per Rocco. Almeno così mi dicono. 

Portiere? Il ruolo è copertissimo. Difensori? I tre centrali sono forti e assortiti, con la conferma di Iachini non è servito neppure il centrale dai piedi buoni. Al massimo si potrà scambiare qualche panchinaro, ma al momento non è in programma.

Esterni? Biraghi resta, rinnoverà fino al 2025, c’è l’accordo, presto la firma. Lirola può giocare destra e sinistra, c’è Venuti. Arriverà un giovane controfigura di Biraghi

Centrocampisti? Con Bonaventura e Borja sono sei per tre ruoli, c’è quantità e qualità, gioventù ed esperienza. Manca un regista classico? Pulgar è un regista difensivo, nel 3-5-2 può essere aiutato in costruzione da due interni di qualità (Castrovilli e Amrabat, anche Bonaventura), ma Iachini in quel ruolo proverà anche lo stesso Amrabat, Duncan e Borja Valero.

Attaccanti? Iachini spera ancora ne arrivi uno pronto, da venti gol, ma sul mercato le condizioni non ci sono. Nel frattempo ha promosso centroavanti Kouamè e il giocatore sta rispondendo. La coppia titolare quindi sta diventando Ribery- Kouamè, le alternative si chiamano Vlahovic e Cutrone, ma anche Chiesa può fare la seconda punta.

Non potendo arrivare a giocatori di fascia alta (Milik o Belotti) del resto mai cercati, il ragionamento è semplice e chiaro: proviamo i nostri giovani che hanno potenziale e potrebbero esplodere. Vlahovic in particolare, ma anche Kouamè come detto. Se dopo le prime tre gare dovessero deludere, Pradè ha sempre in tasca la pista Piatek per le ultime ore di mercato se Rocco autorizzerà una spesa ad oggi ritenuta ingente (25 milioni) e fuori logica.

Se poi dovesse partire Chiesa, Pradè si è cautelato andando a mettere gli occhi (come vi abbiamo anticipato) sull’esterno spagnolo Deulofeu e qualcuno gli ha pure suggerito Keità (ex Lazio), ma è troppo attaccante.

A proposito di Chiesa, ma ne riparleremo, Iachini lo vede esterno nel 3-5-2 e se avessi i capelli mi si sarebbero già addirizzati. Domandina della sera: come si fa a utilizzare come uomo di fatica il tuo attaccante più brillante, l’uomo (dopo Ribery) di maggior qualità? Non voglio una risposta, ma una riflessione.

Tornando al mercato e a quello che sta succedendo, Torreira sembra più vicino al Toro anche se l’ingaggio (tre milioni) resta un problema. Cairo pare aver offerto 11 milioni per il prestito e 11 fra un anno per il riscatto. Vedremo, ma la Fiorentina si è chiamata fuori.

L’esterno sinistro, alternativa a Biraghi, arriverà. Non Sema che non convince, ma neppure Luca Pellegrini che alla Juve ha già un super contratto. Pradè cerca un giovane interessante, da far crescere fra campo e panchina. Nome top secret.

E Lirola? La mia sensazione è che Iachini stia lavorando alla squadra del futuro senza Chiesa dove nel 5-3-2, Lirola farà l’esterno destro e Biraghi quello sinistro. E qui torniamo alla possibile-probabile cessione e all’interrogativo irrisolto.

Intanto ieri è tornato Borja. Non sono certamente qui a suonare le campane e non penso che sia un Colpo, come si dice oggi. Dico soltanto che i soliti avvelenatori di pozzi che in questi giorni hanno descritto Borja come un ex giocatore in pantofole, sicuramente non l’hanno mai visto giocare nell’Inter. Ovvio, a 35 anni, non potrà essere un titolare, ma uno così in rosa, fra l’altro costato appena 1,2 milioni d’ingaggio, può essere ancora utilissimo. Nell’Inter partita per vincere lo scudetto, ha collezionato 25 presenze fra tutte le competizioni e segnato tre gol per circa 1400 minuti in campo. Nel momento più delicato della stagione interista è diventato titolare per diverse partite ed è stato spesso fra i migliori. Lui farà molto comodo, invece sono inutili e dannosi quelli che continuano a ragliare di pallone…Hanno smesso di mangiare carne, ora mangiano erba e biada, ma sono i soliti…

Chiudo con Rebic. Cosa vi aspettavate? Le norme sono fatte per essere aggirate, i furbi sono dovunque. Le carte andranno analizzate e se c’è spazio, è logico fare qualcosa per tutelare gli eventuali diritti violati, chiedere un’indagine della Fifa. Ma il problema torna a chi ha fatto certi accordi dopo essere già stato beffato con Mancini (ora alla Roma) da una cessione fra Perugia e Atalanta ritenuto legittimo anche dopo una denuncia della Fiorentina. Meglio rimuovere…