A MOENA I PRIMI GIUDIZI DI ITALIANO SU UNA ROSA DA RIVALUTARE. MERCATO: LIROLA ESCLUSO, LA DIFESA POTREBBE RESTARE LA STESSA
In assenza di troppe novità viola è andata a finire che sul tavolo delle discussioni c'è finita la Nazionale di Mancini. La finalissima dell'Europeo raggiunta dopo un cammino esaltante, e la lotteria dei rigori contro la Spagna, ha riaperto vecchie ferite in città e stimolato antiche cicatrici, ma al di là di come possa esser stata vissuta la rinascita del calcio italiano da queste parti resta l'esempio della strada tracciata dal c.t. azzurro, del quale sentiremo ancora parlare parecchio.
Eppure tra le pieghe di un luglio caldissimo c'è già il raduno dietro l'angolo, la speranza che determinate polemiche facciano ormai parte del passato (ma il fronte Antognoni resta aperto e probabilmente prossimo a una separazione) e soprattutto un nuovo tecnico le cui idee intrigano. L'approccio del nuovo allenatore viola sarà il tema portante dell'estate, e d'altronde proprio la sua mano, quella vista a Spezia, è il fattore che fa ben sperare in vista della prossima stagione.
Così se la società si è rinforzata con l'arrivo di Burdisso adesso è già tempo di valutare da vicino il materiale a disposizione in termini di organico e individualità, studiando attentamente più o meno ogni interprete nel corso del ritiro di Moena. Un primo step lungo il percorso di costruzione della squadra nel quale sarà fondamentale (speriamo) il parere del tecnico, che dovrà sì fare a meno di sei elementi come gli argentini Pezzella, Quarta e Gonzalez (finalisti in Coppa America) il cileno Pulgar, l'azzurro Castrovilli e Kouame, ma che al tempo stesso potrà valutare margini di rilancio per chi è reduce da mesi complicati, da Callejon a Kokorin.
In tal senso le potenzialità di recupero di Italiano potrebbero diventare alla lunga punto di forza anche sul mercato, almeno se la Fiorentina dovesse confermare i primissimi intendimenti emersi in fase di programmazione. Ferme restando le necessità di manovra da soddisfare con un regista da piazzare davanti alla difesa, e quelle legate a un reparto offensivo che avrà bisogno di un buon numero di esterni da far ruotare, in difesa per il momento la strategia pare persino di conservazione, volta a rimandare, più che favorire, partenze che fino a poco tempo parevano scontate.
Escluso Lirola, il cui futuro continua a ballare tra Marsiglia e Bergamo con conseguenti mire di mercato per la corsia destra, le prime indicazioni di luglio raccontano di un tentativo di confermare il pacchetto arretrato orfano del solo Caceres. Con Pezzella magari rigenerato dall'impiego costante in nazionale, con Milenkovic da gestire sotto il profilo di un contratto non rinnovato ma anche con Igor in grado di giocare in più ruoli e Quarta sempre più inserito oltre a Biraghi che a sinistra sembra sempre più vicino a una riconferma.
Perchè poi il grande cambiamento che può offrire Italiano sarà più di tutto nell'approccio, nel modo di stare in campo e di intendere i novanta minuti, una rivoluzione più di schemi che non di singole pedine. Anche per questo non è detto che l'organico con il quale il tecnico lavorerà sulle Dolomiti, tra poco meno di dieci giorni, non possa dimostrare (finalmente) un valore diverso da quello parecchio deludente dell'ultimo anno.