RONCAGLIA & PASSARELLA, SEPARATI ALLA NASCITA...

05.09.2012 00:30 di  Stefano Borgi   vedi letture
RONCAGLIA & PASSARELLA, SEPARATI ALLA NASCITA...
© foto di foto di Stefano Borgi

Iniziamo dall'affinità somatica. Chiara, evidente, sotto gli occhi di tutti: stessi capelli, stessa espressione, il ghigno assimilabile nel volto... ed anche il fisico non tradisce (Facundo 179 cm, Daniel 178, per i soliti 75 kg di peso). Non ci credete? Guardate la foto a corredo dell'articolo, e poi ne riparliamo. Quindi la nazionalità: entrambi argentini, entrambi con discendenti italiani. Passiamo al ruolo: entrambi difensori. Il primo più defilato (quasi da terzino, nel 3-5-2 di Montella), il secondo... libero assoluto. Anzi, uno dei tre "liberi" più forti della storia del calcio con Scirea e Beckenbauer. Infine la caratteristica che ci ha spinto a questo parallelo, forse ardito, allo stesso tempo affascinante: entrambi sono dei combattenti nati (o nati per combattere, scegliete voi), entrambi rappresentano il prototipo del giocatore gradito alla curva, al popolo viola. La differenza? Facundo Roncaglia sta studiando per diventare un idolo, Daniel Passarella un idolo lo è da sempre. Un vero e proprio esempio da seguire. Ah dimenticavo, i soprannomi: Roncaglia viene chiamato "El Torito" (per la circonferenza del collo), taurino per definizione. Simbolo di forza e combattività. Passarella, invece, si fregia di uno dei nomignoli più celebrati della storia: "El Caudillo", il capo, il condottiero. La storia parla per lui: due titoli di campione del mondo (fu proprio Daniel, da capitano dell'Albiceleste, ad alzare la coppa nel 1978) ed un carisma inimitabile.

PARAGONE IMPROPONIBILE. PERO'...  Ok, il giochino è finito. Lo ammettiamo, tra i due il paragone è improponibile. Quantomeno prematuro. Facundo Roncaglia è un calciatore di appena 25 anni, buoni trascorsi nel Boca Juniors (attenzione, non il Rocca Cannuccia...) ed una carriera ancora da costruire. Daniel Passarella è stato tutto ciò che abbiamo detto, e dal 2009 è pure presidente del River Plate. E' innegabile, però, che Roncaglia abbia "bucato" il cuore dei tifosi viola, grazie all'impegno, alla grinta, al carattere. Se permettete, alla somiglianza col "Caudillo". E tutto questo dopo solo due giornate di campionato. Del resto basta leggere i post sui "social network", ascoltare i messaggi, le telefonate alle radio... Tutti elogiano il prode Roncaglia. Stiamo esagerando? Fateci caso, il popolo viola apprezza (sopratutto) due tipologie di calciatori: 1) L'estroso, il fantasioso, quello che in gergo si definisce: "genio e sregolatezza". Qualche esempio? Petrone e Lojacono nel passato, Edmundo ed Adrian Mutu nel presente. 2) Il "boscaiolo", il "cagnaccio", il "portatore d'acqua". Anche questo piace al popolo viola... eccome! Quello che non si risparmia, che dà sempre l'anima, che finisce la partita con la bava alla bocca. Anche in questo caso gli esempi si sprecano: da Chiappella ad Esposito (per citarne due che hanno vinto lo scudetto), da Beppe Iachini a Marco Donadel. L'ultimo, in ordine di tempo, Valon Behrami. Poi c'è la "business class", ovvero Antognoni, Baggio, Rui Costa... fuori da ogni classifica. Tornando a Facundo Roncaglia, "El Torito" sta diventando a grandi passi un beniamino dei tifosi  viola (chi l'avrebbe mai detto? Con quel nome da "telenovela" sudamericana...) E' lui che va sull'avversario più pericoloso, è lui che si prende un'ammonizione a partita, è lui che recupera ringhiando alle spalle del "nemico". Senza tregua, senza mai mollare di un centimetro. Insomma Roncaglia ha conquistato un bonus impensabile alla vigilia, ora sta a lui confermarsi, sta a lui ripagare la fiducia. Sta a lui, insomma, portare avanti il paragone con un certo Daniel Passarella...