PANTALEO E LA "FESTA"... DEL PAPA'

19.03.2012 01:02 di  Stefano Borgi   vedi letture
foto di Stefano Borgi
foto di Stefano Borgi
© foto di Firenze Viola

Se Prandelli era il fratello maggiore, Corvino era il papà della Fiorentina targata Della Valle. Ed oggi, a Pantaleo, è stata fatta la "festa". Se non altro per una questione d'età: Cesare è un classe 1957 e va per i 55, Pantaleo nasce nel 1950 ed ha da poco compiuto 62 anni. Insieme erano cane e gatto, l'alfa e l'omega, le Alpi e le Piramidi (uno di Orzinuovi , nel Bresciano...l'altro salentino di Vernole), insieme avevano costruito quella grande Fiorentina distrutta da un pancione danese. Qualcuno, poi, si è divertito a fare delle percentuali di merito: "60% Prandelli, 40% Corvino". "No ma che dici... 70% il corvo, 30% il pranda". "State scherzando spero: secondo voi Frey, Mutu, Gilardino venivano senza Prandelli? E' il contrario: Prandelli-Corvino 65-35".  "No, no, secondo me hanno meriti in parti uguali, 50 e 50". Fatto sta che la Fiorentina andava, andava eccome, si piazzava tre volte quarta, una volta terza (al netto di calciopoli) dal 2006 al 2010, otteneva due qualificazioni effettive alla Champions League, una semifinale UEFA, raggiungeva gli ottavi di finale della coppa dalle grandi orecchie... stavolta al netto di Ovrebo. Sopratutto la "strana coppia" riportava il calcio vero a Firenze, dopo il fallimento, dopo la C2, dopo Gubbio, Poggibonsi e Gualdo Tadino. Riportava passione, sentimento, entusiasmo in una piazza cancellata nell'estate 2002 dalle maglie della vergogna. Oggi (ahimè) Prandelli e Corvino non ci sono più, quella Fiorentina non c'è più (per qualcuno non c'è più la Fiorentina in generale) ed è curioso che Pantaleo, per corportaura, postura, modi di fare, riconosciuto come il padre putativo della recente Fiorentina, scompaia proprio il 19 marzo, il giorno della "festa del papà".

Come si suol dire, morto un papa (un papà?) se ne fa un altro. Già si rincorrono le voci: c'è chi vorrebbe Tizio, chi preferirebbe Caio, per altri sarebbe meglio Sempronio... Noi diciamo che era importante fare qualcosa, che la nottata non passasse invano ed anzi... che portasse consiglio. E consiglio ha portato: via Corvino, un colpo di spugna e si ricostruisce. Fin da subito, senza perdere tempo. E poi lo sappiamo tutti che le squadre per l'anno prossimo si fanno a marzo. Lungi da noi assegnare colpe, dividere responsabilità, men che meno stabilire percentuali di errori ed omissioni. L'importante era dare un segnale di vita, e questo è arrivato. Del resto è un pò la legge della giungla: "mors tua vita mea", pesce grosso mangia pesce piccolo, e nonostante Pantaleo somigliasse più ad una balena che ad una sardina, il pescecane Diego lo ha mangiato... così, senza preavviso. Adesso l'importante è dare fiducia a Delio Rossi, rinnovare la stima nei suoi confronti ed affiancarlo ad un uomo di fiducia, perchè la sinergia tra allenatore e direttore sportivo è fondamentale, necessaria, imprescindibile. Non inganni il rapporto tra Cesare e Pantaleo, è l'eccezione che conferma la regola, non è quello il modo giusto per condurre una società di calcio.

Chiudiamo con un augurio a Pantaleo. Non certo professionale (chi siamo noi per...) bensì di tipo familiare. Tutti sappiamo delle condizioni della madre (testuale un sms in risposta ad un mio augurio pochi giorni fa... "Grazie, ma la mamma è quasi alla fine...") e tutto questo stride se formulato nel giorno della festa del papà. Crediamo che, negli ultimi due anni, Pantaleo abbia fatto errori così evidenti che (ad esempio) con uno come Zamparini la metà bastava. Crediamo anche alla cabala ed alla crisi del settimo anno, crediamo che nel calcio sette anni siamo un'eternità, crediamo che una conclusione simile, senza apparenti spargimenti di sangue, sia meglio per tutti. Con la sincera speranza che Corvino e la Fiorentina si ritrovino l'anno prossimo (uno da una parte, l'altra...dall'altra) ovviamente in serie A.

PS. A proposito di papà... Ci piace ricordare come il padre di Corvino fosse un grande tifoso viola, e che lo stesso Pantaleo abbia ricordato spesso come la prima volta che ha visto la Fiorentina allo stadio sia stato in compagnia del papà. Un Bari-Fiorentina di fine anni '50, e come il padre sognasse che un giorno il suo Pantaleo potesse lavorare per la Fiorentina. Corvino senior può stare tranquillo, il suo Pantaleo qualcosa di buono in viola lo ha fatto...