IL TEMPO DELLE CLAUSOLE
Clausole, che passione. A Firenze ne sappiamo qualcosa... a cominciare da Stevan Jovetic. Tifosi, addetti ai lavori, media di ogni genere si sono dati battaglia per conoscere la verità: c'è o non c'è la famosa clausola rescissoria sul contratto del montenegrino? E se c'è, a quanto ammonta? E poi, è una vera e propria clausola (nel caso sarebbe di 30 milioni e depositata in Lega) oppure un “gentleman agreement”? Lo abbiamo detto, una passione per tutti... o meglio una “via crucis”, visto il periodo pasquale. Eppure non c'è società che non la imponga, un procuratore che non la proponga, un top-player che non la pretenda. Alla Fiorentina l'unico che può vantare un simile privilegio è Stevan Jovetic, e sinceramente ne avremo già abbastanza. Perchè da oggi non parliamo di Borja Valero, Gonzalo Rodriguez, Ljajic piuttosto che Savic? E peccato che Pizarro non sia più un ragazzino, sennò sai che cifre. Oppure Cuadrado: il colombiano per ora è solo in prestito, l'anno prossimo la Fiorentina riscatterà la metà del Lecce per poi puntare all'altro 50% dell'Udinese. Solo dopo sarà possibile mettere una clausola rescissoria. E allora ci sarà da divertirsi: 40, 50, 70 milioni... Fantacalcio? Può darsi. Però attenzione, il tempo delle clausole è appena cominciato.
TOP-TRAINER: Pensandoci bene, la Fiorentina un altro elemento top ce l'avrebbe... anzi due: Vincenzo Montella e Gianni Vio. Partiamo dal secondo. Con l'autogol di Cassani contro il Genoa sono salite a 16 le reti viola in seguito a calcio piazzato. Poco meno di un terzo del totale (53). Il segreto sta nel destro liftato di Borja Valero, nel movimento dei giocatori, nella varietà e precisione degli schemi. In una parola, il segreto sta in Gianni Vio preparatore delle palle inattive. Quanto vale un professionista che con le sue invenzioni porta almeno una decina di punti in classifica? Parecchio, temiamo anche di più. Per questo cominceremmo a pensare alla clausola anche per lui. Passiamo a Montella. Un bravo allenatore vale come e quanto un giocatore, insieme costruisci un progetto, programmi il futuro, operi delle scelte sul mercato che si riverberano negli anni a seguire. Azzeccare l'allenatore vuole dire essere a metà dell'opera, e la Fiorentina con Montella ne è la dimostrazione. Come avvenne per Cesare Prandelli. E allora ci siamo divertiti a pensare una clausola anche per l'aeroplanino: diciamo 7-8 milioni, per arrivare a 10 in caso di qualificazione Champions. E' vero Vincenzo è giovane, ha ancora tutto da dimostrare, però le stimmate sono evidentemente quelle del predestinato. Perchè ne parliamo? Lo spunto ce lo ha dato (udite, udite) la Juventus, in procinto di “clausoleggiare” Antonio Conte. Si parla di 20 milioni, a nostro parere una cifra congrua e coerente. L'ex tecnico scarsocrinito è campione d'Italia, ai quarti di Champions League, primo in classifica e praticamente campione per la seconda volta... in più fortemente antipatico, e questo non guasta quando devi costruire un personaggio. Insomma, un allenatore top in tutti i sensi. Proprio quello che diventerà Montella nei prossimi anni. E l'interesse del Milan sta lì a dimostrarlo.
UNA CLAUSOLA PER UNO... Ma non finisce qui. Se con l'allenatore si programma il futuro a breve, con il direttore sportivo pianifichi la strategia a lungo termine: scegli le persone, selezioni i collaboratori, strutturi il settore giovanile... Se poi i direttori sono due, tutto raddoppia: oneri ed onori. E che succede se arriva il Chelsea di turno e te li porta via? Avrete capito che ci riferiamo a Daniele Pradè e Eduardo Macià. Una coppia infallibile, integrata alla perfezione, protagonista di un autentico miracolo sportivo. Quanto valgono oggi Pradè e Macià? Di quanto dovrebbe essere la loro clausola rescissoria? Difficile dirlo. Certo che Andrea Della Valle dovrebbe pensarci perchè le sirene arabe (o russe) sono sempre dietro l'angolo. Anche per gli allenatori ed i direttori sportivi.