VORREI CHE FOSSE AMORE
Vorrei che fosse amore (citando le parole della famosa canzone di Mina)…quello che i Della Valle provano nei confronti della Fiorentina. E invece, ahnoi, è solo un hobby. Oneroso, intendiamoci. Non solo dal punto di vista economico, ma anche da quello mentale e fisiologico. Il tutto, poi, va a braccetto con questa atmosfera di apatia fuori e dentro la squadra. Partendo dai tifosi, che mai come quest'anno hanno alleggerito il carico d'amore nei confronti della società preferendo soffermarsi sulle varie questioni legate alla tessera del tifoso, al caro biglietti e via dicendo. Ma come dargli torto? In fondo questa situazione è nata come conseguenza di quello che in questi mesi hanno dovuto subire. Dalle varie sessioni di mercato che hanno regalato più dolori che gioie fino agli obiettivi stagionali tramontati in anticipo rispetto alla tabella di marcia. Passando inevitabilmente dalla dirigenza che non intende fare passi in avanti. Sembra infatti che da questo benedetto Cda, non uscirà niente di nuovo. Ovvero che Andrea Della Valle non tornerà alla presidenza.
Ma quelle che possono fare più male, sono le parole del fratello Diego. Che definisce la Fiorentina un hobby. Quella stessa Fiorentina che rappresenta per una città intera le gioie e i dolori, sacrifici economici e il tempo da dedicarle. Proprio una settimana fa, va detto, lo stesso Diego affermò che amava Firenze, e che per la Fiorentina aveva tirato fuori più di 200 milioni di euro. Ci auguriamo, dunque, che queste ultime affermazioni siano state dettate dalla sofferenza nel vedere una Fiorentina così in basso. Perché per una famiglia che nel proprio campo, quello della moda, è tra le aziende leader del settore, può essere anche deprimente fare i conti con una Fiorentina (che è pur sempre un'azienda) che non rende come dovrebbe. Certo, la Fiorentina non è l'Inter, ma negli anni passati, quando le cose andavano per il verso giusto, si respirava tutt'altro clima. Anche da parte dei Della Valle.