UNO SPICCHIO VIOLA DI PREMIER

17.02.2015 13:30 di  Andrea Giannattasio  Twitter:    vedi letture
UNO SPICCHIO VIOLA DI PREMIER
FirenzeViola.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Serviranno carattere, muscoli e tanti tanti polmoni: in poche parole, per tentare l'impresa a Londra con il Tottenham, sarà fondamentale sentirsi inglesi dentro. Nella testa, nel cuore e soprattutto nei piedi. Ma la Fiorentina, sotto questo aspetto, è già un bel pezzo in avanti, dato che nella rosa di Montella sono tanti i giocatori che nel passato più o meno recente hanno militato in Premier League e che sanno cosa voglia dire calcare i campi della terra di Albione. Una lista insolitamente molto lunga, che vi riproponiamo per proiettarci con un po' più di ottimismo alla sfida di Europa League in programma giovedì sera:

Micah Richards: inglese purosangue (nato a Birmingham), cresciuto nel vivaio del prestigioso Leeds United, poi passato al Machester City, Richards è il giocatore che meglio di tutti in casa viola sa come affrontare gli Spurs: con i suoi muscoli e la sua velocità in entrambe le fasi, potrebbe essere l'arma in più per contrastare le scorribande di Eriksen. Un ritorno alle origini.

Stefan Savic: anche se solo per un campionato (il 2011/2012), pure il montenegrino di casa viola ha assaggiato cosa significa vivere e giocare in Premier ad alti livelli. Per lui parlano le 21 presenze totali in stagione ed un gol realizzato dopo appena 5' dal suo ingresso in campo: un bottino niente male per un centrale che allora aveva appena 20 anni.

Marcos Alonso: le due patrie dell'ex prodotto del vivaio madridista sono essenzialmente due: la Spagna e l'Inghilterra. Ed è proprio in Premier che fino ad oggi Alonso ha fatto vedere il meglio di sé, prima con una lunga parentesi di tre anni al Bolton (46 presenze e 5 gol) e poi, dopo i primi sei mesi in viola, con la toccata e fuga nel Sunderland (20 presenze e nessun gol in appena sei mesi).

Alberto Aquilani: nel lungo peregrinare del "Principino" tra i più blasonati club d'Italia, c'è anche una breve ma intensa parentesi al Liverpool, alla corte di Rafa Benitez: nel 2009/2010 infatti (l'anno in cui la Viola di Prandelli espugnò Enfield Road) Aquilani riuscì a collezionare 28 presenze e 2 reti, dimostrandosi però inadatto alla tipologia del calcio inglese anche a causa dei suoi tanti infortuni.

David Pizarro: sembra strano, ma il lungo curriculum del Pek - decisamente a forti tinte italiane - racconta anche di sei mesi vissuti al Machester City (un club col quale, in ottica viola, ci deve essere un feeling particolare): tra il gennaio ed il giugno 2012 infatti, Pizarro - scaricato dalla Roma - tentò fortuna oltremanica, collezionando 7 presenze ed una rete in Europa League.

Borja Valero: i piedi e la tecnica sono naturalmente di chiara ascendenza spagnola, ma è fuori discussione che la stagione 2008/2009 passata nel glorioso West Bromwich Albion abbia fatto più che bene alla tecnica del numero 20 viola, diventato ormai un "todo-campista": per lui in quell'anno di Premier si contano ben 36 presenze e nessuna rete.

Mohamed Salah: per l'ultimo arrivato di casa viola, parla il recente passato con la maglia del Chelsea: due anni in Premier, dopo le ottime performance in Svizzera col Basilea, con 19 presenze e 2 reti all'attivo, oltre ad una buona dose di assist micidiali che tra le sue vittime annoverano anche il Tottenham.

Vincenzo Montella: domenica sera contro il Torino, l'aeroplanino festeggerà le sue 100 panchine in Serie A da tecnico viola ma nel suo pedigree da bomber di razza il tecnico di Castello di Cisterna annovera anche 12 presenze in Premier con la maglia del Fulham con 12 presenze e 6 reti messe a segno: una media davvero niente male. 

Resta fuori dalla lista, almeno per il momento, per motivi legati all'infortunio dell'agosto scorso Giuseppe Rossi, il cui passato nel Manchester United sotto la sapiente guida di Sir Alex Ferguson tra il 2004 ed il 2006 è stato però lo scalino decisivo che ha permesso a Pepito di diventare il campione che tutti noi conosciamo. E che Firenze aspetta di rivedere in campo con ansia.