INSIDIA UDINE
Stop al mercato, almeno per oggi, e testa a Udine. Perchè una cosa è chiara: la sfida di oggi al "Friuli" è quanto di più insidioso potesse capitare sulla strada di Montella. Praticamente una lastra di ghiaccio, o una macchia d'olio, sulla strada che ci auguriamo possa riportare la Fiorentina in Europa. Qualunque essa sia. E a pensarci bene, è inevitabile che la gara di oggi contro l'Udinese sia un ostacolo per niente semplice da superare.
Perchè i viola devono riprendersi dalla prima sconfitta interna, per di più rimediata dopo novanta minuti a tratti paradossali e spesi per gran parte nell'area di rigore avversaria, e perchè i padroni di casa, quest'oggi, ci accoglieranno forti delle tre scoppole rifilate niente popò di meno che all'Inter. Ma non solo. Non bastasse quella sottile antipatia che ha sempre contraddistinto i comportamenti di Guidolin nei confronti della Fiorentina (che avrebbe potuto allenare al posto di Prandelli) ci sono anche i precedenti di questa stagione a far presumere che Di Natale e compagni avranno il coltello tra i denti.
Due vittorie, una di campionato e una di Coppa Italia, proprio nei confronti di quel Totò che Montella tanto avrebbe voluto allenare. Chiarite le insidie, però, non può venir meno la fiducia nei confronti di un gruppo che quest'anno ha regalato fior di gioie anche lontano dal Viale Fanti. Toni e Jovetic davanti, Migliaccio al posto di Pizarro, con Borja e Aquilani ai suoi fianchi e Cuadrado-Pasqual a coprire le fasce. Dietro Rodriguez di nuovo al centro, con Roncaglia e Savic davanti a Neto. Non sarà una domenica semplice, guai a dimenticarlo, ma questa squadra ha tutto per confermare che "non c'è due senza tre".