IL SOGNO CONTINUA
Succede di tutto nella pazza giornata di ieri. Succede che una squadra in maglia viola si rirova in vantaggio di 3-0 dopo soli 33 minuti di gioco. Succede che poi nella ripresa (forse per inesperienza, forse per la primavera, forse per spavalderia) questa squadra riesce nell'impresa di farsi rimontare di tre reti e di sfiorare il ko nel finale. Succede, invece, che quel giocatore che non ti aspetti - il gregario, l'ultimo degli ultimi, ma forse proprio per questo il più simpatico e contagioso - riacciuffa per i capelli la vittoria e fa esplodere la città. Bel calcio, grande calcio, sofferenza e gioia. C'è stato un mix di tutto questo ieri al Franchi, una giornata che era stata aperta con la splendida manifestazione realizzata dagli sbandieratori di Firenze che hanno simbolicamente rinnovato sul campo lo storico gemellaggio tra Fiorentina e Torino, un legame che va avanti ormai da anni.
Ma il pazzo 21 aprile della Fiorentina non si chiude certo qui: arriva da Torino la notizia, forse, più bella della giornata. Il ko del Milan allo Juventus Stadium (il primo di questo 2013) ha infatti riacceso in un sol colpo le ambizioni Champions del gruppo di Montella, che a questo punto - quando mancano cinque giornate al termine del campionato - si trova a -1 dai rossoneri, con gli scontri diretti a proprio favore. Una posizione davvero insperabile fino a tre settimane fa, ma che deve ciononostante far volare basso l'entusiasmo della piazza: negli ultimi cinque ostacoli che separano la Viola dall'Europa (dalle grandi o dalle piccole orecchie che sia), i rossoneri manterranno il vantaggio di giocare tre partite tra le mura amiche (contro Catania, Torino e Roma) mentre la Fiorentina, invece, sarà impegnata altrettante volte in trasferta (nelle sfide con Sampdoria, Siena e Pescara).
Un dettaglio, questo, non certo da sottovalutare, al quale però fa da netto contraltare lo stato fisico di viola e rossoneri: i primi infatti - reduci da sette punti in tre gare - sono in un'ottima condizione psico-fisica (ed il 4-3 al fotofinish di ieri non potrà non giovare alle menti dei gigliati), mentre la squadra di Allegri - che ha collezionato due pari discutibili ed un brutto ko in altrettante partite - sta palesando gli stessi limiti tecnici che già nella passata stagione compromisero il cammino del Diavolo nella lotta al tricolore, dove a spuntarla fu poi la Juve di Conte (esattamente in questo periodo, infatti, si consumavano un anno fa l'incredibile ko interno contro la Fiorentina ed il pari per 1-1 col Bologna). La speranza è l'ultima a morire, dunque. E per questa Fiorentina basta ed avanza.