DENTI
Sfido chiunque di voi ad affermare che va volentieri dal dentista. Però spesso è una cosa inevitabile, e, soprattutto, si sa che quei pochi attimi di dolore ma soprattutto tensione saranno il preludio ad un successivo sollievo. Di qui la strausata espressione “togliersi un dente”. Ed è con questo spirito che ci avviciniamo alla gara con la Juventus. Una partita che stimola pochissimo dal punto di vista della classifica. Una partita che stimola ancora di meno dal punto di vista prettamente tecnico, poiché, visto il livello di gioco finora espresso dalle due squadre, lo spettacolo è tutt’altro che assicurato. Con buona pace di chi la definisce “la partita dell’anno”. E con un messaggio particolare a chi spera di vincerla affinché poi non gli si rompano più i cosiddetti. Caro Mister, non la esalteremo se dovesse vincere questa sfida, perché non è con una vittoria –ci pare ridicolo chiamarla impresa, anche se visti i tempi, almeno in parte, lo sarebbe- non si cancellano le tante delusioni vissute negli ultimi mesi. Ma nemmeno ci accaniremo contro di Lei se la sua squadra dovesse venire travolta da una libecciata. Ne’ tantomeno gongoleremo cercando ulteriori pretesti per giudicare il suo operato. Comunque vada, da lunedi continueremo nelle nostre serene analisi e valutazioni. Anzi, lo faremo in maniera ancora più tranquilla, perché i pretesti non verranno a mancare a noi, ma a qualcun altro. Ai Fiorentini perdere con la Juve non piace, non è mai piaciuto e mai piacerà. E siamo sicuri, anzi, per il bene del calcio, ce lo auguriamo, che anche stavolta daranno il loro contributo in termini di presenza e sostegno alla squadra. Ma hanno il diritto di essersi un po’ raffreddati.
E, soprattutto, hanno il diritto di non venire strumentalizzati. La Fiorentina dell’era Della Valle ha, come tutte le cose di questo mondo, pregi e difetti. Uno di questi è quello di voler chiudere in maniera troppo drastica con il passato di questa squadra. Dimenticando persone e valori che non meritano di essere dimenticati. Troppo facile farlo quando torna comodo. Anche l’attuale Fiorentina vanta sfide epocali con i bianconeri. Ma niente in confronto a quanto avvenuto in 85 anni di storia viola. Troppo comodo davvero attingere ora a questi ricordi per gonfiare quella che pare sempre di più una partita-salvagente. E questo non è un messaggio diretto alla Fiorentina intesa come società, ma a tutti coloro che stanno mettendo in atto questo gioco. Al quale, almeno per quanto ci riguarda, non abbocchiamo. Togliamoci dunque questo dente e poi si vedrà. Il sogno sarebbe che si realizzasse qualcosa di simile a quanto possiamo ammirare nel film-capolavoro di Gabriele Salvatores intitolato, appunto, denti. Dove, alla fine, il protagonista principale, insieme alla scoperta di due splendidi incisivi nascosti sotto una malformazione che si portava dietro fin dall’infanzia, ritrova anche la vera dimensione della vita. Che per la Fiorentina potrebbe manifestarsi in tanti aspetti: con la Primavera che, schierata nel massimo campionato, stupisce nell’ultima parte della stagione, con il CdA di fine aprile che ci riserva piacevoli sorprese, con qualunque cosa, insomma, che porti ad un cambiamento. Anche se di veri e propri cambiamenti, in casa viola, ci sembra di intravederne sempre meno.