OSVALDO, Meglio una vita da rocker che da calciatore
Pablo Daniel Osvaldo, ex giocatore della Fiorentina, in una lunga intervista alla rivista argentina Enganche ha raccontato le piccole gioie della nuova vita da musicista e la rabbia che gli ha creato il mondo del calcio. Questo qualche estratto: "Da musicista credo di essermi guadagnato un po' di libertà. Non mi pento di niente, sono contento della decisione che ho preso. Il mondo del rock mi aiuta molto, mentre l'universo del pallone ti pregiudica molto. Col tempo ho appreso a fregarmene di quello che diceva la gente quando giocavo. Avrei potuto giocare per altri 6 anni, ma alla fine ti rendi conto che è una menzogna. Che nulla è reale e devi essere quello che non sei. E’ uno spettacolo, ma ha perso la sua bellezza. Il mondo del calcio è malato.
La fama è pericolosa, un ragazzo che gioca a calcio non può andare in un bar a prendere una birra e fumare una sigaretta. I giocatori si tappano la bocca davanti alle telecamere, neanche stessero raccontando il segreto della Coca Cola. E’ ridicolo. Se perdi una partita i tifosi ti lanciano le pietre alla tua auto. Il rock è più genuino, più reale, qui ho imparato a valorizzare le cose. Però sono grato al calcio: sono ciò che sono e possiedo ciò che ho grazie al pallone. Come mi vedo a 60 anni? Su un palco, a godermi la vita. E nonno".