"VIOLA E DINTORNI"... E mister Prandelli ritrovò il sorriso
"Io al Liverpool? Mai dire mai”. E poi… “Mister, quando Mutu stava per battere il rigore lei si è voltato; scaramanzia o cosa?” La risposta è già pronta: “Si, guardavo con un po’ di scaramanzia verso la curva dei nostri tifosi. E’ che quando Adrian va sul dischetto non sai mai cosa aspettarti…”. In entrambi i casi la risata è sgorgata spontanea, e tutti hanno partecipato, giornalisti, fotografi, e dulcis in fundo lui…Cesare Prandelli.
Il ritorno al sorriso del tecnico viola è probabilmente la notizia migliore di questi ultimi giorni, vissuti dalla Fiorentina sull’orlo di una crisi di nervi. Ha aperto le danze Arturo Lupoli dal ritiro di Marbella, con quell’intervista non autorizzata rilasciata a Radio Kiss Kiss di Napoli, nella quale giurava amore eterno verso la città partenopea, rinnegando la scelta di Firenze. Poi è stata la volta delle dichiarazioni di Frey e Mutu, che hanno “invitato” (eufemismo) la società ad investire sul mercato per trattenere i campioni in rosa. Il rumeno aveva già servito l’antipasto della polemica con quel dito portato alla bocca per zittire i fischi del pubblico, prima col Cagliari al Franchi, ribadito poi domenica scorsa a Parma. Quindi sul tavolo della briscola viola, Pantaleo Corvino ha calato il carico da undici con la conferenza stampa di lunedì nella quale ha “invitato” (altro eufemismo) tutti i media a collaborare ed a parlare solo di calcio, lasciando da parte il tormentone "tetto ingaggi" e trattative di mercato più o meno improbabili.
Tutto questo mentre la Fiorentina arriva da due vittorie consecutive in campionato, è quinta in classifica ad un solo punto dalla Champions League (leggi l’Udinese al quarto posto), e allo stesso tempo si è qualificata ai sedicesimi di Coppa Uefa ed è (praticamente) nei quarti di Coppa Italia. Difficile, quindi, capire il perché di tanto nervosismo da parte della società e di parte della squadra. Cesare Prandelli no, lui ha saltato la barricata e si è portato nella zona franca, quella riflessiva, quella che sdrammatizza (lui che invece il dramma lo sta ancora rielaborando), capendo prima di altri che è il momento di dare la strambata verso una pacifica convivenza fra le parti. In quest’ottica, secondo noi, va interpretata la battuta sull’interessamento del Liverpool, perché (e questo deve essere chiaro a tutti) di battuta si è trattata.
“Io al Liverpool? Mai dire mai…”, lo sguardo che ha incrociato le espressioni sconcertate dei presenti in sala e lo scatto verso l’uscita, sorridente, soddisfatto per la bonaria presa di giro perpetrata ai colleghi giornalisti. Bentornato, mister. Quello che ti è stato tolto non potrà restituirtelo nessuno, ma nessuno potrà toglierti questa meravigliosa voglia di vivere.