"VIOLA E DINTORNI", Da febbraio arriva la "vera" coppa Uefa

Giovedì 20 dicembre l'ultimo ostacolo e poi sarà "vera" coppa Uefa. Bayern, Benfica, Tottenham, PSV...può bastare? Saranno sfide di grande fascino che ridaranno lustro ad una coppa svuotata da assurdi regolamenti. E la Fiorentina, sarà prontà?
13.12.2007 02:17 di  Stefano Borgi   vedi letture
Fonte: Stefano Borgi per FV

“Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare”. La frase è di John Belushi (Animal House, 1978) e bene si presta per commentare il nuovo tabellone delle squadre partecipanti alla coppa Uefa 2007-2008. Anzitutto una premessa: diamo per scontato che la Fiorentina si qualifichi per la fase ad eliminazione diretta che vedrà la luce il 13 febbraio 2008; manca, infatti, l’atto finale della fase a gironi con la squadra viola che il prossimo 20 dicembre al Franchi se la vedrà contro i ceki del Mlada Boreslav. Sarà sufficiente un pareggio (sono ammessi gli scongiuri ma sembra proprio una formalità), e tralasciamo se sia meglio classificarsi prima, seconda o terza perchè niente aggiungerebbe a ciò che stiamo per dire.

Chiarito questo, andiamo a spiegare il perché del sopracitato riferimento cinematografico, e per farlo snoccioliamo l’elenco delle squadre che “scendono” in Coppa Uefa dalla Champions League: Benfica, Glasgow Rangers, PSV Eindhoven, Rosenborg, Werder Brema, Olimpique Marsiglia, Slavia Praga. A queste aggiungiamo le qualificate negli otto gironi di Coppa Uefa (delle quali faranno parte, a meno di clamorose sorprese, Bayern Monaco, Everton, Amburgo, Tottenham, Bordeaux, Atletico Madrid…), e vedrete che la tanto vituperata, sottostimata, sottovalutata (e chi più ne ha…) Coppa Uefa si riappropria per incanto degli antichi splendori e torna ad essere un gioco…appunto per duri. La Fiorentina è l’unica superstite italiana in questa competizione (Empoli, Palermo e Sampdoria sono uscite nel turno preliminare e la Lazio ha perduto a Madrid qualsiasi treno per l’Europa), e a febbraio dovrà essere pronta per…”cominciare a giocare”.

Il periodo per i viola non è dei migliori (eufemismo), e il dubbio che la causa principale della crisi sia il doppio impegno Coppa – Campionato è presente in tutte le componenti dell’ambiente viola. Tifosi, media, passando per addetti ai lavori e "soloni" sparsi in ognidove si stanno chiedendo se a febbraio non sia il caso di fare una scelta di campo. Coppa Uefa palestra per molti dei giovani viola si è detto e in questa gioventù va compresa anche la stessa società di Della Valle che, giova ricordarlo, ha appena cinque anni di vita. Coppa Uefa occasione di grande visibilità per la proprietà, per la città tutta, e Coppa Uefa (parziale) riconoscimento per l’eccellente lavoro svolto in questi anni da tutto l’entourage viola, che ha partorito il topolino di questa coppa povera quando, punti effettivi alla mano, era stata scalata per ben due anni consecutivi la montagna della coppa più ricca. Coppa Uefa, quindi, come obiettivo da perseguire ad ogni costo anche correndo il rischio (Prandelli dixit) di lasciare per strada qualche punto in classifica. A fronte di tutto questo c’è da raggiungere il quarto posto in campionato, tassello fondamentale nel mosaico del progetto Fiorentina, che aprirebbe finalmente le porte del Paradiso con conseguente crescita economica a 360°. Il risultato di tutto ciò è facilmente intuibile: incremento del famoso “tetto ingaggi” (croce e delizia per Corvino) e l'acquisto di calciatori tali da produrre l’auspicato salto di qualità.

Chiudiamo come abbiamo aperto, cioè con una citazione, stavolta di un proverbio…”Chi troppo vuole nulla stringe” e a Firenze è palpabile la paura di ritrovarsi a maggio con il classico “pugno di mosche” in mano. Così non la pensa Prandelli che ha recentemente ripetuto di considerare importantissimo l’obiettivo europeo e non è disposto a rimangiarsi ciò che ha dichiarato in estate. Il mister un duro lo è sicuramente, peccato che abbia smesso di “giocare” da un pezzo. Per quanto riguarda la squadra aspettiamo l’arrivo della primavera, la stagione nella quale fioriscono le viole.