"VIOLA E...CINEMA", Quella folle corsa sotto la curva di 'Pinocchio' Malesani
L’espressione (e anche l’abbigliamento) era quella, incredula, di un bambino catapultato nel “Paese dei balocchi”. Il gatto e la volpe erano Cecchi Gori
Il primo Caronte che traghettò la Fiorentina fuori da quelle acque torbide fu Alberto Malesani e il suo pigmalione era
Per onestà di cronaca diamo qualche breve cenno sulla partita: vantaggio bianconero con il brasiliano Amoroso (subito dopo espulso) e 3-4-3 viola, innovativo ma ancora sperimentale, subito in crisi di fronte alle folate avversarie. Nel secondo tempo inizia il “Re Leone show” che, rientrato da pochi giorni dalla consueta bizza estiva, (“torno, non torno, torno col “ritocchino”), dapprima pareggia due volte e poi regala la vittoria ai gigliati con quella prodezza nei minuti di recupero. Questo non bastò al mister veneto a crearsi una “verginità” presso il produttore “Mangiafuoco”, e a fine campionato subì l’esilio (dorato) verso Parma. Come dite? Perché l’appellativo di “Pinocchio” alla stella (adesso un po’ impolverata) di questa settimana? Tutti ricordiamo come il personaggio di Collodi fosse un bambino un tantinello “bugiardo”, e come dimenticare, quindi, l’altra corsa sotto la curva, quella di appena 12 mesi dopo al Tardini di Parma dopo la prima vittoria in campionato dei ducali? Nessun dramma, lo fece anche Terim qualche anno dopo (lo ha fatto recentemente Delio Rossi dopo il derby romano vinto al 90'), ma concedetecelo, fu un remake alquanto fastidioso. E allora il dubbio sorge spontaneo: fu vera gloria la corsa di Udine oppure c’era qualcosa di preparato? Pensate che qualcuno racconta che mentre l’ex-venditore di pandori correva verso i tifosi viola, gli stesse crescendo il naso…