"OCCHI PUNTATI SU", Una Viola double-face Che Fiorentina vedremo contro il Lione?
E' superfluo dire che un commento e una spiegazione alla prova di sabato sera della Fiorentina contro l'Udinese è un esercizio critico che cederemmo volentieri ad altri, non per una sorta di vigliaccheria giornalistica, bensì per una difficoltà che proviene dalla stranezza e dalla particolarità della partita in questione. Troppa la differenza tra la Fiorentina del primo tempo e quella del secondo e per questo abbiamo creato il neologismo "Viola double-face", paragonando gli undici di Prandelli ad una giacca per tutte le stagioni. Un lato per l'autunno-inverno, quello dei primi 45', messo a dura prova dalle folate avversarie, con grandinata di occasioni per i bianconeri friulani ed il fulmine (a ciel sereno seppur con temperature basse) del gol di Floro Flores. L'altro lato, invece, per la primavera-estate, sfoggiato nel secondo tempo da una Fiorentina aperta, quasi sbracciata, che si mostra pimpante ed allegra come uno studente all'ultimo giorno di scuola. Chi e cosa sia successo nell'intervallo, solitamente dedicato al tè caldo, non è dato sapere. Quel che è certo è che al posto dei una tisana rigeneratrice c'è stata, con tutta probabilità, una doccia scozzese, fredda al punto giusto, tale da svegliare gli istinti sopiti delle belle addormentate viola.
Nel buttar giù quest'articolo-riflessione, a mente fredda, ci siamo preposti un intento preciso: mettere in guardia tutta la Firenze viola dai facili entusiasmi che certamente avrà provocato il secondo tempo di Fiorentina-Udinese, perchè quella frazione non ha niente a che fare con la vera Fiorentina, quantomeno con la Fiorentina dei tre anni di Prandelli. Prima di addentrarci nei numeri e statistiche, nostre abituali compagne di viaggio, aggiungiamo come si abbia la strana sensazione che, seppur non ai livelli di sabato sera, rivedremo altre volte nel corso di questa stagione spettacoli (in positivo come in negativo) simili, segnale di un'annata strana, sregolata, quasi femmina nel suo dipanarsi da parte della squadra viola. Snoccioliamo, come promesso, un pò di dati. Nel 2005-2006, primo anno del tecnico di Orzinuovi in panchina, la Fiorentina terminò il suo campionato al quarto posto con 74 punti, con la quarta difesa del torneo e con lo straordinario risultato finale della qualificazione in Champions League (poi vanificata da Calciopoli). Stagione 2006-2007, viola terzi assoluti con 73 punti (appena uno meno dell'anno precedente) frutto dei 58 punti reali più i 15 di penalizzazione, miglior difesa del torneo ed altra qualificazione (virtuale) alla Champions League. Non è finita. La stagione scorsa, quella 2007-2008, Fiorentina di nuovo quarta con 66 punti, la difesa stavolta scende (provocazione) al quinto posto, e (tanto per cambiare) per l'ennesima volta qualificata ai preliminari di Champions League. Unica differenza con gli anni scorsi il fatto che, finalmente, Cesare Prandelli e compagnia hanno potuto assaporare il gusto dell'Europa che conta. Perchè abbiamo snocciolato questi dati, lasciatecelo dire stratosferici, delle ultime tre stagioni viola? E' presto detto: per esemplificare come la Fiorentina abbia fatto della CONTINUITA' la propria forza ed abbia costruito sulla REGOLARITA' dei risultati i successi che l'hanno proiettata fra i fenomeni del nostro calcio soppiantando realtà conclamate come la Roma il primo anno, il Milan nei due anni seguenti (addirittura i rossoneri sono retrocessi nel Purgatorio della Coppa Uefa mentre i viola sono ascesi al Paradiso della Champions League). Quindi attenzione alle facili illusioni provocate dalla partita contro l'Udinese, perchè un andamento tanto discontinuo all'interno dei 90' non fa parte della Fiorentina di Prandelli e da questo dobbiamo prenderne le distanze.
Quale Fiorentina scenderà in campo contro il Lione, quella del primo o del secondo tempo? E perchè, la domanda sorge spontanea, i viola sono soggetti quest'anno a tali sbalzi d'umore? Premesso che, a nostro parere, l'Udinese, nel secondo tempo di sabato, non è rientrata in campo con la concentrazione e la determinazione giusta per fronteggiare la prevedibile voglia di riscatto dei viola, per la prima domanda alziamo le mani, e ci esentiamo dal dare una risposta, anche perchè la Fiorentina, in questo momento di "luna nuova" dipende moltissimo dalle "lune" di Adrian Mutu e Riccardo Montolivo. Unica certezza il rendimento dell'altro 50% di fuoriclasse, Sebastien Frey ed Alberto Gilardino, vere e proprie casseforti dove riporre i sogni dei tifosi viola. Per il secondo quesito le motivazioni sono molteplici. Si va dalla desuetudine alla Champions League e da un doppio impegno Coppa-campionato non ancora metabolizzato. Si prosegue con i "nuovi" che non sono entrati ancora in sintonia con ambiente e critica (leggi Vargas ma anche Jovetic) piuttosto che aver risolto problemi fisici che si portavano dietro dalla stagione scorsa (è il caso di Comotto). E ancora. Anche i "vecchi" hanno le loro responsabilità, con Mutu a corrente alternata, Donadel insoddisfatto e precario fisicamente, Pasqual e Semioli ai margini e fuori dalla lista per la Champions League (un duro colpo, questo, per entrambi). Gamberini, poi, è stranamente ombroso e distaccato, quasi svincolato dalle responsabilità che il suo ruolo ed il suo valore tecnico-umano all'interno dello spogliatoio gli imporrebbe, Pazzini si sente, tristemente, riserva a tutti gli effetti. E poi ci sono gli "orticelli" d'inizio stagione. Se siano stati tutti estirpati non è dato sapere (noi nutriamo qualche dubbio), comunque hanno fatto perdere tempo prezioso che deve essere ancora completamente recuperato. Insomma, se saranno rose fioriranno e sopratutto, se sarà la Fiorentina del secondo tempo, il Lione non avrà scampo. Per concludere ripetiamo la domanda cardine dei nostri dubbi...Chi può dire quale Fiorentina scenderà in campo, domani sera contro i francesi? Ai posteri...