OCCHI PUNTATI SU, Liverani? Utile, anzi indispensabile

22.02.2008 04:05 di  Stefano Borgi   vedi letture
Fonte: Stefano Borgi per FV

Di una cosa siamo sicuri, l’unico che questa situazione se la sta godendo più di tutti è proprio lui, Fabio Liverani. Lupus in fabula si diverte a “ciurlare nel manico”, dall’alto di una classe cristallina, di una condizione fisica invidiabile (la distorsione alla caviglia è ormai alle spalle), e di una maturità ormai acquisita grazie all’età non più verde e ad un modulo che, dopo le prime resistenze, Prandelli ha cucito su misura per lui. Fuor di metafora possiamo dire senza tema di smentita che il regista di “colore” viola è indispensabile alla causa viola. Ma andiamo con ordine. Il postulato è che Fabio è in scadenza di contratto e giorni fa davanti ai microfoni ha dichiarato: “Io vorrei rimanere, ma per farlo bisogna essere in due. L’unica cosa che posso garantire è che qualunque decisione verrà presa, sarà di comune accordo con la società, ed in tutta tranquillità, senza rancori o risentimenti di sorta”. Questo il Liverani – pensiero che aggiunge…”Certo che se a fine marzo non sarà successo niente (leggi proposta di rinnovo contrattuale) comincerò a guardarmi attorno, è normale”. Non fa una grinza, peccato che il “caso” Liverani affondi le sue radici due stagioni fa e rischi di dividere ulteriormente (eh si, una piccola spaccatura, inutile nasconderlo, c’è già) l’asse Prandelli – Corvino. Liverani arriva a costo zero dalla Lazio, centrocampista dalla tecnica raffinatissima, maestro nella verticalizzazione e nel lanciare le punte negli spazi, segni particolari…una malcelata lentezza, anacronistica per il calcio attuale, assuefatto com’è a ritmi frenetici. Un celebre adagio dell’italica pedata recita: “E’ il pallone che deve correre, non il giocatore; il pallone non suda, e sopratutto non si stanca…”, e Liverani è sicuramente il miglior ambasciatore di questa massima; tocchi di prima e via andare, che a correre ci pensino gli altri. Breve antefatto: Prandelli nella sua carriera di allenatore non usa il regista si disse e parve strano quell’acquisto che andava a rivoluzionare le idee tattiche del mister di Orzinuovi. Si disse che doveva fare da nave scuola per Montolivo, che già studiava da Pirlo (deve ancora terminare gli studi…), e che per quella stagione sarebbe stato supportato da due esterni di centrocampo come Fiore e Jorgensen che avrebbero sopperito alla sua carenza endemica di dinamismo e mobilità. Il campionato riservò grandi soddisfazioni alla Fiorentina ed a Liverani in particolare, calciopoli a parte, tanto che l’anno seguente si ripropose il problema. Fiore non c’era più, al suo posto Santana (che è molto più offensivo di Fiore) e dall’altra parte c’è Mutu. Chi coprirà Liverani che passeggia per il campo? Ecco che la rinuncia al regista sembra sicura, anche perché c’è un Montolivo da impiegare, e in due, lì in mezzo al campo, rischiano di pestarsi i piedi. Niente da fare, Fabio gioca un grande precampionato e siamo punto e daccapo. Fiorentina col 4-3-3 teorico che si trasforma in 4-4-2, munita di regista, e con due centrocampisti riciclati esterni come Montolivo e Donadel che rischiano di snaturarsi (particolarmente Riccardo) sull’altare dell’abbronzato metronomo viola. Chiudono il cerchio le parole di Prandelli nel dopo gara con il Rosenborg: "Io un giocatore come Fabio non lo venderei mai, poi però dipende anche da lui, Per me rimane un giocatore fondamentale". Che fare allora? Corvino spinge per un tipo di centrocampista diverso, sempre di qualità ma più dinamico e moderno (Ledesma della Lazio, un suo pupillo nel Lecce), mentre Cesare vede la squadra in sofferenza senza il suo perno centrale, la “cassaforte” mancina alla quale tutti si appigliano nei momenti di difficoltà. Liverani viaggia ad una media di 50 – 60 palloni giocati a partita, molti dei quali gli vengono affidati da compagni asfissiati dal pressing avversario ed in evidente difficoltà di possesso palla. Dulcis in fundo il gol di ieri sera. Questo a dire il vero non sposta più di tanto il problema, un gol non fa primavera, però aiuta. La Fiorentina in questo mese dove Liverani è stato assente ha sofferto, magari ha ottenuto lo stesso buoni risultati, ma ha sofferto. E non è un caso che siano stati persi punti fondamentali proprio negli ultimi minuti quando c’è da usare il cervello, quando c’è da tener palla, quando c’è da gestire il vantaggio acquisito ricorrendo ad esperienza e furbizia. Liverani è tutto questo, intelligenza, abilità, malizia e tanta, tanta qualità. Liverani è indispensabile…qualcuno lo dica a Corvino.