"OCCHI PUNTATI SU...", I 'Buoni' e i 'cattivi' sulla lavagna di Cesare Prandelli
La Fiorentina esce dalla Champions League 2008-2009 ed è tempo di giudizi, o per meglio dire, di valutazioni. Il responso della gara col Lione è stato impietoso, ben al di là del fatto numerico e ci ha detto che i viola, pur animati da un'apprezzabile volontà e spirito di sacrificio, si sono seduti al tavolo migliore del ristorante europeo in jeans e maglietta quando, invece, era richiesto il frac con contorno di gemelli d'oro. Ci spieghiamo meglio. La Fiorentina è stata catapultata in un gioco più grande di lei, in una dimensione ancora lontana dal suo status attuale, a metà fra il provinciale ed il metropolitano, e ne ha pagato le immancabili conseguenze. E allora abbiamo provato a fare un gioco, ritornando indietro nel tempo di qualche anno ai tempi della scuola. Abbiamo simulato una lavagna, abbiamo preso un gesso ed abbiamo diviso a metà la superficie nera, tirando una riga bianca in mezzo. Da una parte i "buoni" e dall'altra i "cattivi"... con una premessa: la Fiorentina ha fatto bene a provarci e bene farà a ritentare la scalata all'Europa che conta anche l'anno prossimo, ma proprio perchè vorremmo assistere ad un epilogo diverso proviamo ad individuare "chi è" da Champions League e "chi non è" da Champions League.
Stiamo parlando, ovviamente, dei giocatori della Fiorentina presenti in rosa e proveremo anche ad individuare i ruoli da migliorare ed i correttivi tattici che Prandelli dovrà apportare al futuro sistema di gioco viola. Iniziamo proprio dal mister che, nonostante un piccolo dazio pagato all'inesperienza (leggi l'approccio sbagliato nella partita di Monaco e qualche cambio avventato come quello di Almiron in casa contro i tedeschi), si merita senza dubbio la riconferma e la possibilità di misurarsi ancora con il grande palcoscenico europeo. In difesa andiamo per esclusione e mettiamo subito fra i "buoni" (sul lato sinistro come la parte buona della classifica) Sebastien Frey e Alessandro Gamberini. Standing ovation per il francese mentre dal "gambero" ci saremmo aspettati una maggiore "cattiveria" nel rapporto con i compagni e qualche richiamo in più, dall'alto di una classe palesemente superiore. Per esempio nei confronti di Dainelli (il capitano inaugura così la parte dei "cattivi") che, non ce ne voglia, si è dimostrato inadeguato per competizioni simili, così come i due esterni difensivi, imbarazzanti davanti ad avversari come Benzema, Ribery o anche un normale Semedo dello Steaua che fece impazzire Jorgensen nell'andata del "Franchi". Da rivedere Vargas, al quale diamo il bonus del difficile ambientamento e della zavorra rappresentata dai 13 milioni di euro di valutazione del suo cartellino. Capitolo centrocampo. Sospendiamo, per ora, Riccardo Montolivo, "cattivo" nel presente, "buono" (potenzialmente) nell'immediato futuro, e andiamo su Kuzmanovic per il quale vale il discorso fatto per il "talento di Caravaggio" (cattivo con riserva, quindi). Il giovane serbo-svizzero gode di grandi margini di miglioramento, ma cade, più o meno, sempre negli stessi errori. Cattiva gestione delle energie fisiche durante i 90', troppa fretta nel concludere a rete, a discapito della precisione, indispensabile contro certi avversari. Mettiamo, invece, Felipe Melo fra i "buoni" nonostante ieri contro i francesi abbia accusato un preoccupante passo indietro. In attacco, fuori concorso (li mettiamo fra i "buonissimi") la coppia di fenomeni Mutu-Gilardino, mix ideale fra tecnica, forza e personalità, mettiamo un punto interrogativo su Mario Alberto Santana, perno tattico imprescindibile per gli schemi di Prandelli. L'argentino sembra sempre a metà del "vorrei ma non posso", con sprazzi di grande calcio e fasi della partita dove, invece, appare un onesto lavoratore del pallone e niente più. Tutto il resto della rosa è più o meno "noia" come canterebbe Califano, con citazione fra i "buoni" con riserva per Jovetic (a 19 anni merita fiducia e pazienza), per Pazzini (non come prima punta, mi raccomando) e per Osvaldo (anche lui in virtù della giovane età). Fra i "cattivi" senza ritorno, invece, i vari Donadel, Gobbi, Semioli, Pasqual, Almiron, contorno di seconda mano in una pietanza che necessità del ritocco immediato del grande chef.
Facciamo, quindi, un rapido riepilogo. "BUONI": Frey, Gamberini, Felipe Melo, Mutu e Gilardino. "BUONI (con riserva)" Vargas, Montolivo, Kuzmanovic, Jovetic, Pazzini ed Osvaldo, "CATTIVI" Donadel, Gobbi, Semioli, Pasqual, Almiron, Comotto, e Zauri. Avrete notato come non abbiamo menzionato Martin Jorgensen (a proposito, quella sera contro Semedo, già tradiva i prodromi della malattia) poichè il danese è stato ben presto messo fuori causa da un misterioso virus che lo ha portato anche ad un non meglio chiarito ricovero in ospedale. Acqua passata. "Martino" sta bene ed oggi alle 13 verrà in sala stampa a ricevere l'abbraccio e l'incoraggiamento di media e giornali. La Fiorentina e (ce lo auguriamo) l'imminente partecipazione alla Coppa Uefa, ha bisogno anche di lui.