AMARCORD, 4/12/1983, Il Capitano e il Caudillo battono la Lazio e Firenze sogna

24.09.2008 00:03 di  Stefano Borgi   vedi letture
Fonte: Stefano Borgi per FV
AMARCORD, 4/12/1983, Il Capitano e il Caudillo battono la Lazio e Firenze sogna
FirenzeViola.it

Lazio-Fiorentina, di scena stasera all'Olimpico di Roma, sarà la quarta partita in 10 giorni per i viola di Cesare Prandelli. Napoli, Lione in Champions League, e il derby col Bologna sono stati gli altri tasselli di quello che possiamo definire un vero e proprio tour de force. Ma non finisce quì, perchè prima della sosta per la nazionale il calendario prevede il Genoa nell'anticipo casalingo di sabato prossimo, quindi il Chievo al Bentegodi, inframezzate, tanto per gradire, dal confronto di Champions con lo Steaua Bucarest. Spazio allora al dodicesimo giocatore in campo, il turn-over, al quale il tecnico di Orzinuovi pensa di assegnare quanto prima una maglia da titolare. Rientrerà il "fenomeno" Adrian Mutu decisivo due stagioni or sono, mentre rischia di perdere la sua occasione il match-winner di un anno fa, Giampaolo Pazzini, oscurato da un infortunio al ginocchio e dal dualismo impietoso col nuovo profeta del gol, Alberto Gilardino.

 

Lazio-Fiorentina non sarà una partita come tutte le altre per Luciano Zauri, che torna sul luogo del delitto a maglie invertite, dopo la rapina a mano alzata del 22 maggio 2005. E non sarà una partita come tutte le altre neanche per un altro ex, Christian Brocchi, già idolo della Fiesole, rimpianto a più riprese anche da Cesare Prandelli. Storicamente Lazio-Fiorentina non evoca piacevoli ricordi. Il buon senso ci consiglia di bypassare gli otto gol subiti nel 95', e allora meglio riavvolgere il nastro della memoria fino al 4 dicembre 1983. Furono due pietre miliari della storia viola, il capitano per antonomasia Giancarlo Antognoni, e Daniel Passarella detto il "Caudillo", a fissare il 2-1 finale e regalare così un pomeriggio di gloria a tutta Firenze. Il 10 maggio del 98', invece, fu la stella a quattro punte dell'attacco gigliato formata da Batistuta, Edmundo, Rui Costa ed Oliveira a sommergere la Lazio di un altro ex, Sven Goran Eriksson, con un roboante 4-1. "Non c'è due senza tre", verrebbe da dire, e se è vero che "Gli esami non finiscono mai", quello di stasera dovrà dirci quanto è ancora lontana la laurea per Prandelli e la Fiorentina.