VIOLA SEMPRE IN PARTITA, MA SCONFITTI. LA FIORENTINA HA LOTTATO ALLA PARI. SALVEZZA DURA FINO ALLA FINE: CALENDARIO DA BRIVIDI… RIBERY HA RAGIONE: UNITI E AVANTI

22.03.2021 11:05 di  Mario Tenerani   vedi letture
VIOLA SEMPRE IN PARTITA, MA SCONFITTI. LA FIORENTINA HA LOTTATO ALLA PARI. SALVEZZA DURA FINO ALLA FINE: CALENDARIO DA BRIVIDI… RIBERY HA RAGIONE: UNITI E AVANTI
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Falsini

Siamo onesti, trenta punti di differenza tra Milan e Fiorentina  non si sono visti. Certamente per le tante assenze che lamentavano i rossoneri, ma anche per la partita che ha fatto la Fiorentina. La squadra di Prandelli ha lottato alla pari con le proprie forze e questa è la notizia più bella per la Fiorentina, forse l’unica di questa triste serata. I viola ci hanno provato, sono sempre stati dentro la gara, ma alla fine hanno perso. Dopo il 2-2 il Milan ha spinto sull’acceleratore e i viola hanno rallentato un po’. Si può discutere del cambio al 26’ del secondo tempo di Venuti con Castrovilli perché secondo un pensiero comune sarebbe dovuto entrare Callejon (subentrato poi a Pulgar 6 minuti dopo). Il valore umano, calcistico e professionale di Callejon è fuori discussione, giocatore fantastico. Ma fino ad oggi quando è entrato ha lasciato una traccia importante da mettere in discussione chi lo allenava? E’ vero, Callejon ha avuto talmente poco tempo disponibile per mostrare le proprie capacità che tendiamo ad assolverlo, ma poi il tema resta lo stesso, pure lui è una delusione di questa orribile stagione viola. Diciamo che è in buona compagnia. 

Prandelli e la Fiorentina a metà secondo tempo hanno giocato per il pareggio, atteggiamento che in condizioni normali sarebbero un peccato. Ma la Fiorentina è in una condizione normale? O forse sta rischiando di perdere la categoria? La squadra è minata da molte incertezze oppure no? Per questa ragione chi la allena preferisce giocarsi punto a punto piuttosto che osare rischiando di riompersi le ossa. Almeno contro chi è chiaramente più forte perché a Benevento i viola sono andati per vincere e hanno vinto. Prandelli è molto coinvolto dal punto di vista emotivo: lo ha ricordato anche in conferenza stampa alla vigilia. E infatti ieri sera ha avuto un leggero malessere da stress. Era prosciugato di ogni energia. Finita la gara Cesare ha preferito andare a casa a risposarsi piuttosto che sottoporsi alla serie canonica di domande. Anche questo episodio spiega quanto sia difficile la stagione per lui, sicuramente ci sente per la Fiorentina più di alcuni suoi colleghi che lo hanno preceduto nella storia viola. 

La sosta servirà per rifiatare un po’ e riordinare le idee, non perdendo di vista la difficoltà del momento. Dietro il campionato va a rilento, Torino e Cagliari hanno subìto battute di arresto importanti e questo fa pensare che forse basteranno meno di 40 punti, ma dipenderà da molti fattori. Ci sono 10 gare alla fine, con 30 punti in palio: la domanda è dove la Fiorentina andrà a prendere quei 7-8 che in linea teorica potrebbero essere sufficienti. Il calendario della Fiorentina fa venire i brividi. Intanto perché i viola con le grandi sono disastrosi: compresa la sfida col Milan, la Fiorentina ha affrontato 10 volte le prime 7 del campionato, perdendo in 9 casi e subendo 26 gol. Unica eccezione lo 0-3 di Torino con la Juventus. Guardando il calendario la Fiorentina avrà 4 partite in casa e 6 in trasferta. Al Franchi arriveranno Atalanta, Juventus, Lazio e Napoli. Fuori i viaggi saranno a Marassi col Genoa, quindi Sassuolo, Verona, Bologna, Cagliari e Crotone. L’ultima pare quella più abbordabile, le altre sono tutte possibili imboscate. 

Sarà dura fino al termine, ha ragione Ribery che ieri ha segnato il primo gol al Franchi da quando è sbarcato in Italia: “Avanti tutti uniti”, ha detto il francese. C’è solo questa strada. Talvolta capitano anche piccoli miracoli calcistici. Torna in mente la stagione 2011-12 quando la Fiorentina si trovò inguaiata come ora e si salvò alla penultima giornata in uno scontro drammatico a Lecce con un gol di Cerci. In quella stagione la salvezza passò da due trasferta giudicate proibitive: col Milan di Allegri - che vide svanire la volata scudetto proprio per la sconfitta con la Fiorentina - e all’Olimpico contro la Roma dove i viola non vincevano a venti anni. Sei punti inaspettati, ma determinanti, decisivi. Potrebbe accadere ancora. Basta avere fiducia.