VIOLA AI VERTICI DELL'A2, IL VOTO AL MERCATO GIGLIATO APPENA CONCLUSO
La Serie A è solo in apparenza a girone unico, in realtà si tratta di due tornei di fatto distinti, nel primo, che chiameremo A1, giocano le due romane, le milanesi, la Juve, il Napoli e l’Atalanta, che guarda il caso sono le società che fatturano di più.
Nell’A2 giocano le restanti 13 e di queste la Fiorentina, a maggior ragione dopo il bel mercato appena concluso, sembra sopra le altre.
Intendiamoci, non è che Rocco Commisso non avrebbe la possibilità e la forza di condurre un club con ambizioni Champions e quindi di quella che abbiamo chiamato A1.
Tuttavia i Della Valle gli hanno venduto un club con circa 100 milioni di fatturato (ridotti a una settantina anche a causa del virus), insomma una medio piccola nel mondo del calcio.
I DV hanno fatto un affare incassando 170 milioni a fronte dei 221,4 immessi in 17 anni, guadagnando per quasi un ventennio un ruolo nel paese e nel salotto buono degli affari, perciò non certo rimettendoci, malgrado stuoli di servitori e giannizzeri ripetessero per anni e anni quanto essi si sacrificassero per mantenere la Fiorentina, poverini…
Ma questa è storia.
Rocco è qui per altri motivi, il primo il suo divertimento, poiché ama da sempre il calcio e basta guardarlo come gongola quando sta in tribuna o agli allenamenti della squadra.
Ma veniamo al mercato appena concluso: la Fiorentina si è rinforzata, intanto perché adesso è allenata bene, da un uomo che gode della fiducia del gruppo, della società, della critica e della tifoseria, poi perché ha tenuto i suoi pezzi migliori, rinunziando ad offerte importanti, tuttavia è corretto riconoscere merito anche ai giocatori che non hanno puntato i piedi per andarsene, in tal caso sarebbe stato difficile tenerli, infine perché ha preso calciatori di prima qualità come Gonzalez e Torreira.
Eppure, qualche scontento c’è, come c’è sempre, poi in giro circolano, tra le chiacchiere dei media, strani ragionamenti del tipo:
Saldo acquisti – cessioni in attivo, con tanto di tabelle e specchietti a corredo.
Si tratta di argomenti sciocchi che dimenticano come la gestione complessiva di un club si componga anche di altre voci sia di ricavi che costi, ad esempio ricavi da stadio, diritti tv di stipendi da pagare, ammortamenti, commissioni agli agenti.
In base a questo astruso ragionamento del ‘ saldo attivo e passivo del mercato’, l’Inter che ha chiuso il mercato con circa 150 milioni di attivo, avrebbe permesso al gruppo Suning di ‘mettere in tasca’ fior di milioni, ma come tutti sanno, così non è.
Sono queste le vere fake news c non le veline del calciomercato (con cui se la prende Commisso) che invece fan parte dell’intrattenimento legato al pallone.
Venendo infine al voto del mercato viola: i giornalisti devono dare un giudizio globale, non di pancia.
Altrimenti giocano a fare i tifosi, correndo dietro all’umore popolare.
Ai giornalisti è richiesta obiettività e il loro giudizio deve tener conto di molteplici aspetti, anche economici, di sostenibilità.
E il voto?
Lo ammettiamo, con questo bel mercato, se fossero arrivati anche Berardi ( che è stato trattato) e un vice Vlahovic, avremmo dato, e ben volentieri, un 7,5 pieno.
Così, con Odriozola a far da esterno alto alla bisogna e senza un’alternativa credibile al campioncino serbo, scendiamo a ‘7meno’, che rimane un bel voto, ma con notarella a margine.
Però abbiamo la convinzione che la Viola, non partendo con l’obiettivo Uefa, si sia tenuta il colpo in canna guardando all’inverno, alle porte del quale, qualora si trovasse in posizione buona per contendere piazze più alte, avrà le spalle forti per fare un ulteriore investimento, cosa che non avrebbe avuto se avesse sparato tutte le munizioni in estate.