UNA VITTORIA BENEFICA E LA REAZIONE CHE SERVIVA. COGNIGNI RINGRAZIA IL PUBBLICO E PREPARA IL CAMPO PER LO STADIO: IL PLASTICO E' GIA' PRONTO

12.02.2017 00:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
UNA VITTORIA BENEFICA E LA REAZIONE CHE SERVIVA. COGNIGNI RINGRAZIA IL PUBBLICO E PREPARA IL CAMPO PER LO STADIO: IL PLASTICO E' GIA' PRONTO

La stessa sensazione di quando riesci finalmente a dissetarti dopo ore che non bevevi. I tre gol all'Udinese sono qualcosa in più di acqua pura, per tutto l'ambiente viola. Perchè la classifica racconta che l'Europa è ancora raggiungibile, perchè la squadra ha segnato senza incassare gol, e perchè in vista della trasferta tedesca di Europa League ritrovare la vittoria è sempre salutare. E soprattutto, perchè dopo la debacle di Roma serviva una minima forma di reazione. 

Paulo Sousa e la sua squadra hanno impiegato qualche minuto in più prima di azzeccare tempi e misure, c'è voluto peraltro un lampo di Bernardeschi per consentire a Borja Valero di rompere l'equilibrio, ma alla lunga la vittoria è ampiamente meritata. Anche perchè maturata con un secondo tempo ordinato, mentalmente gestito bene e con gli squilli di Babacar e Bernardeschi che hanno chiuso il conto. Tanto più sulle eventuali critiche che sarebbero piovute sulla testa di Sousa se, dopo l'esclusione di Kalinic, il risultato non fosse stato positivo

Importanti i tre punti raccolti sul campo, importanti anche le parole del presidente esecutivo Cognigni. In primis per il meritato plauso a un pubblico che ieri sera si è fatto sentire per oltre 90 minuti, ma anche e soprattutto per la chiarezza dispensata su tutto lo scibile viola. Dalla presentazione imminente del progetto del nuovo stadio (a proposito...il plastico è già pronto) fino ai progetti di mercato, passati e futuri, nei quali proseguire l'italianizzazione avviata da Saponara e Sportiello ferma restando la carta bianca concessa a Corvino chiamato a rifondare il gruppo. 

A margine sono arrivate anche parole nei confronti di Paulo Sousa, oltre a quelle sul caso Kalinic (ormai chiuso). La questione del suo sempre più scontato addio alla Fiorentina torna a rimbalzare a ridosso di sfide determinanti come le prossime al Borussia Monchengladbach o come quella all'orizzonte contro il Milan nella quale mancherà Bernardeschi per squalifica. Niente di strano, fa parte del gioco, e in mezzo a tante stranezze che spesso contraddistinguono comportamenti e atteggiamenti del tecnico c'è di che stare tranquilli sulla sua voglia di chiudere al meglio. In fondo, ne va anche del suo curriculum e del suo stesso futuro. 

Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it