UNA GIORNATA DI MEMORIA VIOLA: DAVIDE AVEVA L’ORGOGLIO DI FIRENZE, ORA QUESTO SEME VA COLTIVATO. LA FIORENTINA HA BISOGNO DI TUTTI
Un’atmosfera così al Franchi non sapevamo che fosse, ma vorremmo non respirarla più. Lacrime e dolore, un’angoscia diffusa. Una tappa così, però, lascia anche un patrimonio nella storia della Fiorentina, quello della memoria. Quanto abbiamo visto ieri al Franchi ci dice che per niente al mondo potremo dimenticare Davide Astori, il suo ricordo dovrà essere alimentato dai fiorentini e trasferito di generazione in generazione.
E’ stata una giornata di memoria viola, scandita dalla partecipazione, dalla condivisione di un momento bruttissimo, dal profondo senso di appartenenza di una comunità che si è riconosciuta nei valori di un suo componente scomparso prematuramente. Davide era un fiorentino vero, come recitava uno striscione. Ce lo ha trasmesso nel comportamento e per come aveva deciso di credere al futuro della Fiorentina. Poche ore prima di morire Davide stava per firmare un rinnovo di contratto con i viola e aveva confidato la sua felicità a chi gli stava attorno: “Chi sta meglio di me…”. Davide era felice di restare per sempre a Firenze e di indossare la maglia viola. Tutto questo è stato percepito dalla comunità, appunto. Certe cose non si spiegano, quantomeno in riva all’Arno, si recepiscono al volo. La forza di Firenze è questa, riconoscere la verità dalla fiction. Davide aveva capito Firenze, ne apprezzava l’orgoglio, lo stesso che lui aveva dentro. Tutto questo rappresenta un seme, quello di cui ha parlato Pioli.
Va coltivato, custodito, protetto. Il segnale che e’ arrivato in queste ore drammatiche da tutti le parti in causa è stato forte e preciso, ci sono i presupposti per ricominciare un cammino assieme. Questo non significa che i problemi siano evaporati in un istante, ma la strada per risolverli è tracciata. Tocca ai protagonisti darci dentro, ovvero non disperdere quell’immenso tesoro che Firenze ancora una volta ha messo a disposizione.
La partita di ieri non è stata normale, non poteva esserlo. Ora però il campionato è ripartito e gestire tutte queste emozioni per i viola non sarà facile. La Fiorentina per arrivare in fondo ha bisogno di tutti perché il difficile arriva adesso. Diamoci dentro e accettiamo con serenità qualsiasi verdetto del campo. Non è il momento di chiedere qualcosa alla Fiorentina, dobbiamo invece darle tanto.