UN MERCATO TRISTE. CORVINO SENZA SOLDI. ECCO PERCHÉ È SALTATO JOVETIC. COGNIGNI NON SCUCE I SOLDI PER SPORTIELLO, OBIANG E FARAGÒ: NESSUN BOTTO NONOSTANTE I 20 MILIONI DI UTILI. MATI AL MILAN UN ERRORE: RINFORZATA UNA RIVALE PER IL 6º POSTO

01.09.2016 00:03 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
UN MERCATO TRISTE. CORVINO SENZA SOLDI. ECCO PERCHÉ È SALTATO JOVETIC. COGNIGNI NON SCUCE I SOLDI PER SPORTIELLO, OBIANG E FARAGÒ: NESSUN BOTTO NONOSTANTE I 20 MILIONI DI UTILI. MATI AL MILAN UN ERRORE: RINFORZATA UNA RIVALE PER IL 6º POSTO
© foto di Federico De Luca

Parto subito con il voto. Per me il mercato della Fiorentina merita un risicato 6-, è stata una campagna acquisti grigia, per certi aspetti triste. Di sicuro normale, banale il giusto. Neppure Corvino il Grande è riuscito a fare un colpo capace di eccitare un Popolo Viola decisamente deluso. Del resto non poteva essere altrimenti quando il presidente Cognigni ti pressa con la calcolatrice in mano e i bilanci sulla scrivania. 

Non poteva che andare così, perché Pantaleo Corvino è stato preso proprio per fargli gestire la stagione dei grandi tagli. Tagliare e cercare di non indebolire la squadra erano gli imput e devo dire che Corvino è riuscito ancora una volta nell’impresa. Il suo voto personale è altissimo, otto, forse di più. 

Per la Fiorentina società Corvino ha fatto il massimo, liberarsi di Gomez, cedere Alonso a 26 milioni, vendere trenta giocatori più o meno inutili e molte altre cose ancora le ha fatte benissimo compreso l’acquisto di alcuni giovani di prospettiva. 

Gli obiettivi principali, lo sappiamo, erano sostanzialmente due: ridurre l’esposizione che si aggira attorno ai 39 milioni di euro e abbattere di dieci milioni il monte ingaggi. Corvino è andato oltre, ha superato tutte le previsioni.

Nel calcio, però, non è possibile guardare soltanto i conti. Io ho sempre detto che i bilanci in regola sono fondamentali e ho sempre elogiato l’oculatezza della Fiorentina, quest’anno però si è esagerato. E così adesso il futuro calcistico di questa squadra è legato ai se e ai ma, situazione difficilmente valutabile e tecnicamente rischiosa allo stesso tempo. 

Quando vale questa squadra? Non chiedetemelo. Dovrei cominciare con il dire che se tutti i giocatori dell’anno scorso renderanno al meglio come nella passata stagione…se l’allenatore avrà capito meglio il nostro calcio e la Fiorentina…Se, se, se. Oggi come oggi ci sono poche certezze e tante variabili.

Del resto alzi la mano chi aveva sentito parlare di gente come Olivera, Milic o Salcedo. Cristoforo e Sanchez erano apparsi sui radar senza lasciare grandi tracce. De Maio lo conosciamo, ma giocava nel Genoa…Insomma ora dobbiamo solo sperare che San Corvino sia andato a pescare ancora una volta dei giocatori forti o fortissimi fra tutti questi che ha pagato pochissimo o non ha pagato affatto (tanti prestiti). 

Mi chiedo senza ironia: ma tutti gli altri operatori non li avevano mai visti? Perché non li hanno presi a prezzi così bassi? Spero davvero che l’abilità della rete di scouting di Corvino abbia fatto la differenza e colpito ancora.

Fra la cose sulla carta positive, di sicuro c’è la panchina più lunga, ma anche due difensori centrali in più non guastano.

L’amaro in bocca non viene neppure dalla cessione di Alonso. A quelle cifre Corvino è da premio Nobel delle plusvalenze. 

Il disagio è convivere con un ridimensionamento economico brusco che la Fiorentina non meritava e che forse poteva essere fatto in modo più graduale. E’ vero che l’Uefa incombe, ma se c’è la volontà di investire per centrare un obiettivo e ,soprattutto, la passione, le strade percorribili si trovano sempre. Chiedere all’Inter.

Quel che voglio dire è ben rappresentato dalla giornata di ieri. Intanto l’arrivo di Cognigni è stato un segnale. L’occhio lungo della proprietà e della società sui conti nel momento decisivo ha impedito un guizzo, un colpetto, un’idea, qualcosa che sarebbe stato logico fare per dare un minimo di eccitazione ai tifosi e chiudere con un sorriso e l’ottimismo soprattutto dopo la plusvalenza di Alonso.

Invece no. Cognigni è il signor No di Mike Bongiorno, lo ricordate?

Jovetic non è arrivato. Sono sempre stato pessimista e chi mi legge e mi ascolta lo sa. Non ho mai visto giocatori accettare di scendere di livello tecnico e contemporaneamente ridursi l’ingaggio. La Fiorentina lo voleva, ma ha detto no a tutte le richieste dell’Inter che, sinceramente, non può regalare . 

Per me Jovetic tecnicamente è un doppione di Ilicic, ma l’idea di Corvino non era male, poteva servire a ridare entusiasmo alla piazza. Ai tifosi. Confronto agli altri che sono arrivati Jovetic è comunque un grande giocatore. Nada de nada.

Poi è spuntato Sportiello e poteva essere un colpo gradito ed eccitante . Ho pensato che la Fiorentina, finalmente, volesse reinvestire parte dei 26 milioni presi per Alonso. Macchè, quelli dell’Atalanta non regalano, più o meno come quelli dell’Inter. Trattativa saltata (si dice) per 800 mila euro. Spiegherà meglio Corvino oggi. 

Ora c’è un’aggravante: hai fatto capire a Tatarusanu, Lezzerini e Dragowskj che forse tutta questa fiducia in loro non c’è ta nto che Corvino ha cercato un portiere. Autogol clamoroso.

Poi è rispuntato pure Obiang. Buon giocatore, per certi versi ottimo. Sarebbe servito eccome. Ma il West Ham aveva ribadito più volte che riteneva il centrocampista incedibile e senza soldi veri (e tanti) non puoi andare a comprare in Inghilterra dove sono tutti ricchi. Corvino lo sa benissimo. Non ho mai creduto che Obiang potesse arrivare in questa austerity.

Ma la Fiorentina non è riuscita a prendere neppure il giovane talento Faragò del Novara. Evidentemente i miracoli di Corvino erano finiti e Cognigni aveva lasciato a casa il portafogli.

L’operazione grandi risparmi, in extremis, ha portato anche al sacrificio di Mati Fernandez che aveva un ingaggio importante. Non mi strappo i capelli che non ho, ma a Firenze il vice Borja l’ha fatto sempre da grande professionista. Ma perché darlo proprio al Milan? 

E’ logico dare un buon giocatore (ai rossoneri con Montella servirà moltissimo) a una diretta concorrente per un posto in Europa League? Per me no, ma forse sbaglio.

Quindi chiusura senza botto, ma neppure un petardo. L’ultimo giorno è finito come gli altri novanta: ha firmato Olivera. Si chiama Maxi, speriamo sia un segnale. 

Eppure sarebbe bastato reinvestire una decina di milioni di quelli incassati per Alonso su un giocatore vero per ridare un senso più concreto alla squadra e una gioia ai tifosi. Pazienza.

La mia personalissima sensazione è che i tempi bellissimi siano finiti con Gomez e Rossi, che i Della Valle non investiranno più fino a quando non sapranno se potranno fare o meno lo stadio, l’unico modo per alzare i ricavi. Ma potrei sbagliare, anzi, spero di sbagliare.

Che fare ora? 

Non resta che metabolizzare in fretta il grigiore dei conti che (fra l’altro) cominciano a tornare (venti milioni di utile) e pensare solo alla squadra che comunque è forte, pronta per competere per l’Europa League. 

I tifosi della Fiorentina sono straordinari come pochi altri e faranno la loro parte, i ventimila abbonamenti sono lì a testimoniare che comunque l’attaccamento è enorme, il sostegno non mancherà e potrà fare la differenza.

Juve, Napoli, Roma e Inter sono nettamente più forti. Con Lazio e Milan la Fiorentina se la gioca. Le sorprese (attenti) potrebbero essere Torino e Sassuolo. I viola per l’Europa ci saranno e qualche soddisfazione potrebbe venire dalle coppe.

La risposta ai dubbi e alle aspettative, ora la deve dare il campo. Questa squadra sa giocare al calcio, negli ultimi anni ha fatto bene e può continuare a farlo anche con l’austerità.

E se poi la Fiorentina è quella brillante vista l’anno scorso, se Sanchez, se Salcedo, se Olivera….soprattutto se Sousa…

A già, Sousa come la penserà?