TUTTI I RETROSCENA DELL’INCONTRO CON CHIESA. ORA SI PUNTA AL RINNOVO DEL CONTRATTO. MA IL FUTURO E’ DA SCRIVERE: RESTA? NON RESTA? PRESTO ENRICO VEDRÀ ANCHE ROCCO. MONTELLA, FIDUCIA A TEMPO. OGGI SCOPRIAMO IL CENTRO SPORTIVO DA 50 MILIONI
Finalmente, e sottolineo mille volte finalmente. Nella hall di un grande albergo del centro, abituale casa fiorentina di Rocco Commisso, ieri mattina si sono incontrati Joe Barone, Daniele Pradè ed Enrico Chiesa. Caffè, cappuccino e brioches, ma soprattutto una stretta di mano per dirsi parliamoci e parliamone. Già, parliamone.
Parliamo di Federico Chiesa, del suo presente e del suo futuro. Parliamone guardandoci in faccia, senza remore e pregiudizi, con una sola convinzione e un obiettivo comune: il bene della Fiorentina e del ragazzo.
Da ieri è iniziato un cammino che i dirigenti viola e il babbo-procuratore hanno deciso di percorrere assieme. Non è poco.
Di assolutamente positivo c’è che Enrico non ha alzato muri o posto condizioni, è pronto a discutere, soprattutto non ha detto “Federico vuole andare via subito”, come si temeva o qualcuno pensava.
Dal canto loro, Barone e Pradè hanno spiegato quanto il ragazzo sia importante per la grande Fiorentina che andranno a costruire e quanta considerazione tutti abbiano di lui, a cominciare da Rocco.
Hanno sgombrato il tavolo da equivoci e incomprensioni, si rivedranno presto, comincerà la trattativa per il rinnovo, ieri intanto è stato recuperato un rapporto e sono state gettate le fondamenta per un futuro speriamo positivo. Evviva.
Ma come si è arrivati a questo incontro?
Cosa si sono detti esattamente?
Quali sono gli accordi presi?
Federico rinnoverà davvero il contratto fino al 2024?
E poi sarà ceduto o rimarrà a Firenze?
Per rispondere a tutti questi interrogativi è fondamentale ricostruire quello che è successo negli ultimi giorni nel mondo Fiorentina.
Come sempre succede l’input di accelerare l’incontro con Chiesa è arrivato da Rocco Commisso che gestisce la comunicazione alla grandissima.
Non è un caso che la riunione si sia tenuta nell’albergo di Rocco, nel giorno del ritorno del presidente, in una hall piena di gente, facendo in modo che tutti vedessero e sapessero.
C’era la necessità di risolvere un caso, anche mediaticamente, di spegnere le parole di Montella e le polemiche, di ripartire? Bene. Rocco l’ha fatto a suo modo, fast, fast, fast.
Altro che prima di Natale, come previsto. Altro che nelle stanze segrete. Il contropiede è servito per mettere tutto e tutti a tacere e ripartire cercando serenità e positività per il bene della squadra che sta attraversando un momento difficilissimo e del vero Chiesa ha bisogno.
Posso solo obiettare che, come scritto mille volte, un incontro del genere andava fatto l’estate scorsa, appena sbarcato Rocco a Firenze, ma lo zio d’America ne ha fatte tante buone e qualche errore va messo nel conto. Questo era grosso, ma l’importante è stato rimediare. E ripartire.
Qualcuno si chiederà: ma come mai Rocco non ha partecipato alla riunione?
Il capo non si espone mai in prima battuta. C’era il timore della chiusura netta di Enrico, la possibilità di prendersi tanti no, meglio evitare. Ora che Barone e Pradè hanno riallacciato il rapporto, anche Rocco entrerà in scena.
Commisso e babbo Chiesa si vedranno nei prossimi giorni quando la trattativa entrerà nel vivo e saranno valutate le prime ipotesi di rinnovo del contratto.
La Fiorentina proporrà a Federico Chiesa di allungare fino al 2024 con un aumento dell’ingaggio destinato nel giro di poco tempo a posizionarsi attorno ai tre milioni, con uno step successivo sui quattro. Ma la proposta definitiva deve essere ancora elaborata.
Non solo questo. I dirigenti viola hanno intenzione anche di far partecipe Chiesa dei programmi di sviluppo, dell’idea di far crescere la Fiorentina per arrivare in Champions in tre anni. Come dicevo, un percorso da fare assieme, senza darsi limiti. Condiviso. Con la convinzione che se la Fiorentina entrerà fra le big, magari Federico potrà starà volentieri a Firenze. O magari, invece, si capirà che è meglio per tutti fare altre scelte, come la cessione, ad esempio.
Questo è tutto prematuro, ripeto: l’importante è fare un percorso assieme senza inutili muri.
Ma dall’incontro e da Pradè è uscito anche un altro messaggio chiaro contro le dietrologie: Chiesa non sta bene. Non ha giocato a Verona perché anche dopo un lungo riscaldamento il fastidio persisteva e c’era il rischio di aggravare la situazione. Se avesse giocato e poi si fosse strappato cosa saremmo qui a dire? Il problema all’adduttore c’è ed è serio. In nazionale non si è allenato per quattro giorni, poi ha giocato, stava bene e s’è visto. Tornato a Firenze il problema si è riacutizzato e non è sparito a Verona. Per inciso, non è ancora certo se sabato Chiesa potrà giocare con il Lecce. Oggi probabilmente ne sapremo di più quando il ragazzo proverà a forzare.
A proposito di Lecce, sul tavolo di Rocco c’è anche il problema Montella. Cosa sta succedendo a questa squadra?
Le parole del presidente sull’allenatore, “gli daremo ancora tempo” vogliono essere rassicuranti, ma nascondono anche una lettura diversa. Tempo. E il messaggio è chiaro. Non si aspetterà all’infinito, l’allenatore dovrà capire i problemi e risolverli in un lasso ragionevole di tempo. Rocco vuole una reazione feroce già sabato con il Lecce, chiederà la sua prima vittoria al Franchi per ricompattare squadra-città e tifosi dopo due batoste inattese e brucianti. Rocco lascia lavorare in pace, ma vuole anche i risultati. Dopo il Lecce ci saranno Torino, Inter e Roma: se la Fiorentina non cambia passo l’allarme diventerà rosso. E Montella è avvisato, la fiducia c’è, ma non durerà in eterno.
Intanto oggi è il grande giorno del Centro Sportivo. Rocco, il progettista Casamonti e il sindaco Casini presenteranno il rendering dell’intera area destinata a diventare nel giro di un paio d’anni uno dei centri sportivi più grandi e più belli d’Europa. Sicuramente d’Italia. Chi ha avuto anticipazioni parla di idee architettoniche innovative all’insegna della bellezza e del rispetto del paesaggio. Qualcosa che ricorda la spettacolare cantina del Bargino progettata dallo stesso Casamonti. Il costo dell’operazione sarà di circa cinquanta milioni di euro e la costruzione di una grande Fiorentina passa anche da qui, dalle infrastrutture, dai beni immobili da mettere a bilancio. Ma anche da luoghi e punti di riferimento dove è più facile lavorare e sentirsi dentro una grande idea, un grande progetto, un grande futuro.