TORREIRA, DENTRO O FUORI: CI SIAMO. SENSI IDEA BELLA, MA NON SEMPLICE. ITALIANO, MANOVRE PER L’ACCORDO. BELLANOVA, I VIOLA CI PROVANO. ATTACCO: BELOTTI E JOAO PEDRO
Come diceva quel saggio, i problemi si affrontano uno per volta. Il più urgente è Torreira, stop. Domani scade la possibilità di riscatto, ma forse si può procrastinare per qualche giorno o qualche ora. Stabilito che se la Fiorentina perderà Torreira al suo posto non arriveranno Brozovic né Jorginho, un eventuale partenza dell’uruguagio equivarrebbe ad una falsa partenza della Fiorentina nella prossima stagione. Perché un elemento fondamentale dello scacchiere tattico di Italiano non ci sarebbe più.
Sappiamo che la società sta provando a trovare la sintesi giusta per confermarlo, ma sappiamo anche che la strada è in salita. L’unica magra consolazione è che l’attesa durerà poco. Ci siamo, la decisione è nell’aria.
Per la sua sostituzione è emerso il nome di Sensi. Ottimo regista e all’occorrenza pure trequartista. L’Inter lo ha appoggiato per un periodo alla Samp anche perché Sensi era perennemente infortunato e doveva ritrovarsi. Le cose a Genova sono andate meglio, almeno da quel punto di vista. Le perplessità non sono evaporate del tutto, ma il quadro è migliorato. È un calciatore di qualità, non si discute, a Firenze come arriverebbe? La strada del prestito è quella preferita dalla società viola che punta, laddove sia possibile, al contenimento dei costi. Ma se invece l’Inter dovesse chiedere i soldi per il cartellino, allora la storia diventerebbe difficile. Altri nomi? Piacciono Demme del Napoli, meno regista di Torreira e Schouten del Bologna, giocatore molto interessante. Circola anche il nome di Gagliardini che francamente è meno regista. Calciatore esperto e di gran fisico, ma tecnicamente molto normale.
Il tema del play è importante, quello dell’allenatore di più. La vicenda Italiano va risolta in fretta e non rimandarla ai primi giorni di luglio, come anticipato dalla dirigenza viola. Le parti stanno dialogando e nella prima decade di giugno si incontreranno. Primo: a Italiano va fatto un nuovo contratto. Secondo: con Italiano c’è da condividere una campagna di rafforzamento. Terzo: la Fiorentina non si può permettere di rompere con Italiano perché la piazza la prenderebbe male.
Ma l’ultimo scenario tendiamo ad escluderlo perché confidiamo nell’intelligenza dei manager viola.
Se su Torreira resta un bel punto interrogativo, su Odriozola ci sono solo certezze: non sarà più il terzino della Fiorentina. Altra perdita sanguinosa. Rimpiazzarlo non sarà semplice, ma il club viola pensa a Bellanova, che sarà riscattato dal Cagliari dopo il prestito del Bordeaux. Il rossoblu, al netto della retrocessione, ha fatto un gran campionato. È una buona candidatura. Poi c’è Venuti, elemento affidabile.
In attacco la riflessione su Cabral e Piatek è profonda. E meno male. Perché con i gol non si scherza. Il settimo posto della Fiorentina è stato costruito sul lavoro di Italiano, sulla coralità del gioco viola, sulla risposta dei calciatori, tutto vero, ma anche sui 17 gol fatti da Vlahovic prima che se ne andasse in piena notte con destinazione Torino. Ad oggi quei gol non ci sono più e all’inizio del prossimo campionato la Fiorentina dovrà contare su qualcosa in più nel reparto offensivo. In attesa, magari, che Cabral timbri il cartellino con la stessa frequenza del serbo. Belotti sembra non proprio vicino alla Fiorentina, ma poi scopri che da anni il club viola lo segue. Potrebbe essere una soluzione? Certo. Altrimenti un altro vecchio obiettivo, Joao Pedro. Terza via? Un giovane da pescare all’estero. Pochi milioni e molte speranze, una filosofia che si sposerebbe con un budget non particolarmente corposo, come ha spiegato benissimo di recente il presidente Commisso.
Senza dimenticare la questione portiere, con Gollini in pole, e quella del centrale difensivo, Milenkovic dal futuro incerto.
Ma prima partiamo da Torreira.