TEMPI DI PARTITA DOPPIA E RAGIONERIA, MA I TIFOSI MANDANO MESSAGGI POSITIVI A SQUADRA E TECNICO
E’ scattata, pressoché immediata, una partita doppia di massa in casa Fiorentina. Non da parte dei dirigenti, che certamente hanno ben chiaro il quadro di bilancio attuale, bensì nella stessa tifoseria. Diviso com’è tra scettici e speranzosi l’universo dei sostenitori della Fiorentina ha preso carta e penna dividendo il foglio virtuale tra cessioni e acquisti. L’emorragia di “big” che ad ora ha visto protagonisti Borja Valero, Ilicic, Bernardeschi, Vecino e Kalinic, oltre a Milic e Tatarusanu, si trasforma in un pioggia di milioni di euro, e adesso l’attesa è tutta per gli acquisti.
Anche perché, come già ampiamente detto, saranno soprattutto le entrate delle prossime settimane a definire la Fiorentina stagione 2017/2018. Ma in attesa di capire quali e quanti saranno i profili scelti da Corvino varrà la pena riflettere sulla deriva attuale di chi segue (con la residua passione) il mondo del calcio. Tifosi costretti ad ammainare qualsiasi bandiera, amareggiati da chi – come Berna – non sente doveri di riconoscenza verso decenni di giovanili e soprattutto ridotti a conteggiare i più e i meno piuttosto che a sognare gol e giocate dei nuovi acquisti.
E’ il calcio moderno, per carità, e anche un eccessivo disincanto di fronte a tutto questo suonerebbe piuttosto come pura ingenuità, ma niente vieterebbe di provare a regalare ancora qualche briciolo di entusiasmo. Magari anticipando le reali intenzioni della prossima stagione, incontrando i tifosi e approfondendo i motivi di un malumore che esiste (ma che non intacca squadra e tecnico come dimostrato dallo striscione esposto ieri contro il Bari) cercando di valorizzare quel che si vuole fare nei prossimi mesi. Anche questo, d’altronde, sarebbe un tentativo di fare calcio in modo diverso e provando a coinvolgere maggiormente chi ne resta comunque il fruitore principe.
Ed è poi anche questo quello che la dirigenza cerca faticosamente di portare avanti, come testimonia il lavoro a 360 gradi del vice presidente Salica nel corso del ritiro appena concluso. Subito dopo di lui, e la costante presenza di Antognoni, a Moena si sono visti anche Pantaleo Corvino e Mario Cognigni completando il quadro dirigenziale ma non pienamente quello delle immediate prospettive e indirizzi per la prossima stagione.
Probabilmente una scelta logica, perché siamo ancora a metà di un mercato che può riservare certamente sorprese positive, ma al tempo stesso un altro invito ad attendere lo sviluppo degli eventi senza che, dalla proprietà, siano più arrivati segnali dopo il comunicato di “quasi abbandono”. Possibile che chi guida la stessa Fiorentina, seppure osservandola da lontano in questo momento, si accontenti di vedere i propri tifosi dedicarsi più alla ragioneria che non al tifo o alla passione?
Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it