SOUSA-SOCIETÀ: OCCORRE UN CHIARIMENTO DEFINITIVO PERCHÉ LE TENSIONI CI SONO. UNA STAGIONE DA NON BUTTARE. E ORA L'INTER DIVENTA UN BIVIO...
Credevamo che dopo Bologna, grazie anche al tempestivo intervento di Andrea Della Valle, fosse tornato il sereno dentro la Fiorentina. Per la cronaca la vigilia della trasferta in Emilia era stata caratterizzata dalle parole di Sousa, circa lo smarrimento del sogno. Il suo, s'intende.
Frasi che avevano agitato il vertice della societa'.
Il confronto tra presidente e tecnico, la diplomazia di Corvino e una buona risposta della squadra in campo, avevano contribuito a scacciare le nubi. Ma era stata solo un'illusione ottica perche' dopo Empoli la burrasca e' tornata, stavolta con le sembianze del futuro di Bernardeschi e del dibattito sulle "ambizioni" della Fiorentina. Il botta e risposta pubblico - Corvino ha risposto con educata durezza alle esternazioni di Sousa - e privato, tra allenatore e dirigenza, e' proseguito. Dimostrando una verita' purtroppo inoppugnabile: la criticita' del rapporto nasce da lontano, addirittura dalla fine della stagione scorsa. La Fiorentina e Sousa hanno deciso di andare avanti insieme, nonostante il legame fosse gia' molto sfilacciato. Un matrimonio che a molti e' apparso forzato, nella speranza tutta pallonara che i risultati positivi avrebbero potuto comunque renderlo piu' morbido durante la stagione.
E' un periodo in cui si fa fatica a parlare di calcio perche' le parole viola, piu' o meno sbagliate, portano in direzione errata.
Non e' neppure produttivo capire chi possa vantare piu' ragioni in questo contrasto, perche' al di la' di ogni legittima rivendicazione, e' il bene della Fiorentina a dover interessare i contendenti. Quindi non resta che una via da seguire: allenatore e proprieta' con dirigenza operativa al seguito, dovrebbero chiudersi in una stanza mettendo sul tavolo tutti i problemi. Un confronto anche duro, ma risolutivo.
Con due soli possibili scenari: una ritrovata coesione basata sulla chiarezza oppure la rottura. Sousa deve dire cosa vuole per lavorare al meglio e la proprieta' ha il diritto-dovere di comprendere se il proprio tecnico sia ancora convinto della propria missione.
Voltarsi da un'altra parte, facendo finta di niente, non farebbe altro che rimandare l'appuntamento con il prossimo scontro. La serenita' serve anche alla squadra perche' gli alibi fanno molto male nel calcio.
Siamo solo a fine novembre, la stagione ha vissuto solo un terzo della propria storia. Buttare via tutto adesso sarebbe imperdonabile, equivarrebbe a tradire la passione di una tifoseria che e' abituata a dare tanto chiedendo poco in cambio.
E' un momento di calcio, una societa' deve scegliere. L'importante e' non restare inghiottiti nella palude delle incertezze e delle non decisioni, qualsiasi siano.
Milano diventa lunedi notte un bivio per il presente. Puo' ancora succedere di tutto nella Fiorentina, si naviga a vista. L'unica luce, siamo in Italia, restano i risultati. E questo Sousa lo sa bene.