SOUSA PROVA A CAMBIARE MODULO PER SALVARE LA PANCHINA. AVANTI CON LE DUE PUNTE, LA DIFESA A QUATTRO, BORJA MEZZ'ALA. STASERA VITTORIA OBBLIGATA. MOMENTO DIFFICILE MA C'È SOLO CORVINO

20.10.2016 00:00 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
SOUSA PROVA A CAMBIARE MODULO PER SALVARE LA PANCHINA. AVANTI CON LE DUE PUNTE, LA DIFESA A QUATTRO, BORJA MEZZ'ALA. STASERA VITTORIA OBBLIGATA. MOMENTO DIFFICILE MA C'È SOLO CORVINO
© foto di Federico De Luca

"La situazione è grave, ma non è seria". Cito Flaiano tanto per cominciare. Chissà perché, l’aforisma mi è venuto in mente contando i dirigenti viola presenti in questa trasferta più o meno ceca: non trovo traccia della proprietà. 

Adv non si muove certo per seguire la Fiorentina in una partita del genere, ma non c’è neppure il presidente Cognigni per altro in prima fila a Salonicco. Deve essere stato informato che a Liberec non ci sono né il mare né il sole della Grecia. 

Visto che nelle prossime tre settimane potrebbe decidersi parte della stagione della Fiorentina, in un momento così delicato forse la presenza della proprietà sarebbe stata utile. Ma potrei anche sbagliare, in fondo io parlo solo conoscendo la realtà di società più organizzate. 

Il moccolo, come sempre, lo regge Pantaleo Corvino che alla fine della fiera si beccherà le responsabilità di tutto e, credo, l’abbiano ripreso proprio per questo. Comunque meno male che Pantaleo c’è, almeno Sousa può parlare di calcio con qualcuno. D’accordo Corvino è un grande manager, ma di solito in certe situazioni la presenza della proprietà è un rafforzativo importante per i giocatori e per l’allenatore. Chi paga è più temuto…è uno stimolo Per altro niente di nuovo sotto il sole viola.

Tornando alla partita di stasera, è la prima di cinque gare delicate che probabilmente decideranno il futuro dell’allenatore. La Fiorentina deve ripartire dal Liberec con energie e idee nuove, dovrà confermarsi domenica a Cagliari, mercoledì con il Crotone e poi così via per dimostrare che il cammino è ripreso e la scossa arrivata. In caso contrario, con la sosta del 13 novembre, Sousa sa benissimo che la sua panchina entrerà nel mirino e nel vortice dell’esonero. Per quanto mi riguarda spero vivamente di no, vorrebbe dire che la Fiorentina ha ricominciato a giocare e a fare punti, ma la situazione è difficile e complessa.

Che fare? Se lo saranno chiesto di sicuro anche Sousa e Corvino e da questo interrogativo forse sta nascendo una Fiorentina più semplice e più pratica. Gli esperimenti visti ieri sera a Liberec fanno pensare a quel cambio di modulo auspicato da tempo, almeno da me, con il ricorso a un calcio più semplice e più verticale. Nell’allenamento pre-partita si è visto un centrocampo a tre con Badelj vertice basso, Vecino e Borja interni. Così c’è occupazione degli spazi, ma anche spinta. O almeno ci dovrebbe essere. Davanti due punte (Baba e Kalinic) con Ilicic alle spalle. Difesa a quattro con Astori-Gonzalo centrali. Sugli esterni forse Tomovic e Oliveira. Con il Liberec una formazione così forse può anche andare, per il campionato invece mi sembra una squadra un po’ troppo sbilanciata, con Ilicic trequartista le punte diventano due e mezza. Troppo. Ma altre soluzioni non mancano tipo Borja trequartista e Sanchez in mediana. Ma ci sono anche Berna e Cristoforo come possibili trequartisti. L’importante è muovere qualcosa, dare meno certezze agli avversari e puntare su un gioco meno elaborato. In questo momento questa squadra in crisi ha bisogno di giocare con la mente più libera, fare un gioco più istintivo e meno legato ai movimenti imposti da una organizzazione di gioco eccessiva e quindi penalizzante.

Attenzione però, serve una partita vera. Con il cinque a uno al Qarabag molti allocchi avevano abboccato parlando di resurrezione della Fiorentina senza pensare alla modestia dell’avversario rimasto in dieci, alla fortuna (tanta) e ai gol di Zarate lasciato come fosse un allenamento. Stasera è obbligatorio vincere, ma serve anche un’interpretazione più intensa, deve rimanere negli occhi una squadra che ha voglia di crescere e ripartire perché domenica a Cagliari sarà dura e arrivarci con una prestazione gagliarda e il profumo dei tre punti può aiutare.