SOUSA, FINALMENTE CI SIAMO (PER DAVVERO). LA FIORENTINA ABBRACCIA IL SUO OBIETTIVO N.1 MA SERVIVA PIÙ POLSO COL BASILEA E CHIAREZZA COI TIFOSI
Il nuovo corso della Fiorentina ha avuto inizio in modo ufficiale nella tarda serata di ieri, attorno alle 21:30. L’ora, cioè, in cui il Basilea ha comunicato di aver rescisso consensualmente il contratto con Paulo Sousa, liberandolo dal giogo del contratto che lo legava al club elvetico ancora per altri due anni. Adesso il portoghese è libero. Libero di volare (direbbe Vasco) verso Firenze, dove ad attenderlo c’è una piazza che, al di là di una buona dose di scetticismo, non vedeva in ogni caso l’ora di veder posta la parola fine sull’annosa questione relativa alla panchina. Non è previsto nemmeno per oggi l’approdo del portoghese a Firenze, cosa che verosimilmente farà tra venerdì ed il week-end, in attesa della conferenza stampa di presentazione già fissata per lunedì prossimo.
Per liberarsi, Sousa ha dovuto pagare di tasca propria una sorta di buonuscita, un “dazio” che gli ha permesso di interrompere anzitempo l’accordo con il Basilea per abbracciare il biennale a 1,4 che la Fiorentina aveva ormai da qualche giorno concordato con l’allenatore. Un contratto (ed un'implicita investitura) sicuramente di livello per un tecnico che ancora, in Italia, deve dimostrare tutto e, nel contempo, un impegno economico di rilievo per la Fiorentina stessa, che ancora ha a libro paga Vincenzo Montella, che sulla carta continuerà a percepire 1,8 milioni di euro fino al 2017. Alla faccia di chi parlava di ridimensionamento.
In attesa, quindi, che Sousa apponga le firme sul contratto che lo legherà alla Fiorentina, si chiude intanto una delle pagine più lunghe di questa estate viola, un calvario durato nove giorni (dall’esonero di Montella dell’8 giugno a ieri sera) in cui il club di viale Fanti è uscito ancora una volta tra le polemiche. Se da un lato, infatti, i Della Valle possono vantarsi di aver consegnato la panchina all’obiettivo da sempre numero uno per il post-aeroplanino (Ventura, Donadoni e gli altri sono sempre stati considerati nomi di ripiego), dall’altro ne escono sicuramente ridimensionati (loro così come l’atteggiamento della dirigenza) dal tira e molla col Basilea che si è protratto fino alla tarda serata di ieri e che aveva portato la Fiorentina, in un primo momento, ad annunciare informalmente che Sousa avrebbe messo piede a Firenze già martedì scorso. Ad oggi, con 72 ore di ritardo, del portoghese ancora non vi è traccia. E come detto difficilmente ve ne sarà prima di domani. Un bel po’ più di chiarezza (e, perché no, di polso) in certe circostanze non sarebbe male. Ma ora si riazzera tutto. Si riparte, con Sousa in panchina.