SINISA CONTRO IL RESTO DEL MONDO

La rubrica settimanale di Mario Tenerani, giornalista de Il giornale della Toscana
31.10.2011 00:00 di  Mario Tenerani   vedi letture
Mario Tenerani
Mario Tenerani
© foto di Firenze Viola


La Fiorentina ha deciso: avanti con Mihajlovic. Prima della partita l’allenatore era quasi esonerato, dopo è di nuovo in sella. Non c’è niente di nuovo: il calcio vive di queste vibrazioni, di bivi continui, di partite da dentro o fuori. Il tecnico serbo ha vissuto il suo pomeriggio ad alto contenuto adrenalinico e ora, appunto, è ancora dentro. Fino a quando? Non si sa, probabilmente Verona, sponda Chievo, sarà un altro snodo, quindi un’altra storia. Ma il dato forte con cui dirigenza e allenatore devono fare i conti è la pressoché totalità del dissenso nei confronti di Mihajlovic. Facciamo fatica, riavvolgendo il nastro della memoria, a ricordare una Fiorentina vincente in una sfida delicata come quella con il Genoa, uscire dal campo salutata da un Franchi ostile. Uno stadio contro il suo allenatore. Cori prima della partita, nell’intervallo e alla fine nei riguardi di Mihajlovic. Tutti i settori coinvolti, senza esclusioni di contestazione. Un consenso che ha sfiorato l’unanimità. E allora, di questa gara non bella, che i viola hanno meritato di vincere – un gol, una traversa, un rigore su Kharja non fischiato - contro un Genoa apparso, soprattutto nel primo tempo, disarmante nella sua mediocrità, non rimane il risultato – di solito in Italia è tutto -, bensì la contestazione a Mihajlovic. Era dai tempi di Mancini, ma c’era una società a un chilometro dal fallimento, che a Firenze non si respirava un’aria così. Senza contare l’atmosfera, anzi la desolazione, del Franchi: ancora una volta molti spazi vuoti, zero voglia di partecipare. Entusiasmo ai minimi termini intorno a questa Fiorentina e tanto disappunto. I dirigenti stanno provando a fare appelli ai tifosi: chiedono di allentare la tensione, di aiutare squadra e allenatore. Il problema è questo. Mihajlovic contro il resto del mondo, anzi di Firenze. Come farà a lavorare in queste condizioni la Fiorentina?I giocatori, pur non esprimendo un calcio di spessore, hanno dimostrato di essere uniti intorno a Mihajlovic: dopo il gol di Lazzari, Montolivo ha abbracciato il tecnico e le scene di affetto verso Sinisa sono proseguite appena l’arbitro ha fischiato la fine. Ma può bastare? Lo stesso Mihajlovic in sala stampa ha detto chiaramente che così è dura lavorare, perché i calciatori risentono – anche se non lo ammettono – di questo clima pesante. La Fiorentina ha deciso: avanti con Mihajlovic, ma sarà una vera sfida. Una scommessa ad alto coefficiente di difficoltà. Società e squadra saranno appesi al filo della partita da giocare, settimana dopo settimana, fino a quando, come tutti sperano, i viola non si assesteranno su una retta di rendimento costante e con una classifica più robusta. In caso contrario ci sarà il cambio in panchina, cercando di rincorrere l’obiettivo stagionale, l’Europa Leaague. In attesa, pure, di recuperare giocatori come Vargas e Cerci, di riavere al cento per cento Gilardino e un Montolivo più tranquillo. La Fiorentina naviga a vista, l’importante che non approdi definitivamente nel porto delle nebbie.

Mario Tenerani

giornalista de Il giornale della Toscana