SEGNALI (E SCENARI) IN EVOLUZIONE, MA SERVE ASSICURARSI IL PRESENTE PRIMA DI QUALSIASI FUTURO

24.05.2019 00:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
SEGNALI (E SCENARI) IN EVOLUZIONE, MA SERVE ASSICURARSI IL PRESENTE PRIMA DI QUALSIASI FUTURO

I segnali ci sono tutti. Nella settimana che porta la Fiorentina alla sfida salvezza il futuro ribolle, mentre un po’ tutti cercano di tenere calme le acque in vista di domenica. La decisione della tifoseria organizzata di non assistere, oggi, all’allenamento a porte aperte vuole evitare qualsiasi strumentalizzazione, incitamento e sostegno saranno assicurati domenica. Soltanto un minuto dopo la fine della partita la maggior parte dei tifosi capirà se Diego Della Valle terrà fede - letterale - alla promessa insita nella lettera alla “Nazione” o se per eventuali comunicazioni servirà maggiore pazienza. Di certo, di pari passo con l’ansia tipica di una sfida decisiva come quella con il Genoa, si sono moltiplicati i rumors su una cessione del club oggi meno astratta di qualche settimana fa. 

Complice lo smarcamento del mondo politico dal sostegno alla famiglia proprietaria della Fiorentina, gli scenari si sono ribaltati nonostante sull’argomento regni il più assoluto silenzio. Su tutti è il riferimento a una "Firenze che da sempre attira capitali esteri" lanciato dal Sindaco Nardella due giorni fa quello che più fa pensare a inediti scenari e ipotesi di un passaggio realistico di mano. Dopo anni in cui il fatto che la Fiorentina fosse in vendita veniva dato per assodato, adesso è come se le circostanze virassero tutte verso un ulteriore passo in avanti. Del resto lo strappo successivo all’intervento di DDV risulta difficilmente suturabile, a prescindere dal risultato che maturerà al termine dell’ultima giornata di campionato, e ancor prima di rumors esotici su magnati interessati ad acquistare la Fiorentina è la logica di questi giorni a far presumere il cambio di mano.

Quasi che stavolta, al termine di un cammino di oltre diciassette anni, il discorso cessione possa essere affrontato in termini diversi rispetto agli ultimi anni, almeno da parte dei Della Valle, semplicemente perché è inevitabile farlo. Come immaginare, del resto, una qualsiasi ripartenza se i presupposti sono questi e se, nella stessa gestione degli ultimi tempi, la proprietà ha più volte fatto intendere di non voler cambiare di molto le strategie di base? In attesa che molti interrogativi possano essere sciolti a elezioni concluse (altro aspetto che si accavalla in una domenica campale per tutta la città) quella che già tutti hanno definito come “la resa dei conti” è sempre più vicina. E porta con sé connotati di grossi cambiamenti, probabilmente epocali. Si tratta di attendere e capire chi farà la prima mossa, almeno in casa Della Valle, visto che l’eventualità di un advisor che curi la cessione viola è datata e tutt’altro che inedita.

Ci sarà tempo e modo per tornare sull’ultima annata, sulla ripetizione ciclica di taluni errori in casa viola, su come troppo spesso si sia fin troppo prediletto gli obiettivi economici su quelli sportivi e su quante volte il club non sia riuscito a comunicare, non è questo il momento. Se c’è una certezza tra le mille incognite che riguardano chi e come costruirà la squadra della prossima stagione è che ripartire in Serie A o in B fa tutta la differenza del mondo. Solo dopo aver archiviato i 90 minuti di domenica sera sarà tempo di pretendere risposte sul futuro della società, della sua dirigenza, del tecnico e della squadra. Prima del futuro, la Fiorentina deve ancora assicurarsi il presente. E deve riuscirci battendo il Genoa, ignorando i risultati altrui e sapendo che una salvezza per merito dell’Inter avrebbe comunque il sapore di un’altra sconfitta dopo le sei consecutive. Dovrà farlo lasciando da parte paure e nevrosi, agitazione e nervosismo, ovvero quegli stessi fattori che hanno colpito lo squalificato Montella. La sua assenza in panchina sarà un altro imprevisto in una serata che già si preannuncia per cuori forti. 

Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it