SAN SIRO, ALTRO ESAME. UNA FIORENTINA CONVINTA: SFIDA DELICATA, PIÙ PER IL MILAN… CHIESA SEMPRE PIÙ PUNTA

28.09.2019 01:55 di  Mario Tenerani   vedi letture
SAN SIRO, ALTRO ESAME. UNA FIORENTINA CONVINTA: SFIDA DELICATA, PIÙ PER IL MILAN… CHIESA SEMPRE PIÙ PUNTA
FirenzeViola.it

La Fiorentina prende forma anche se per quella definitiva servirà ancora un po’ di tempo. Un inizio difficile soprattutto dettato dal calendario. Nonostante questo i viola hanno giocato molto bene con Napoli, Juve e Atalanta e molto male col Genoa. Con la Samp gli uomini di Montella hanno sviluppato una buona manovra, seppur inferiore ai precedenti casi positivi, ma hanno vinto.

Questi elementi, sommati tra loro, esprimono un valore. La Fiorentina in questo avvio di stagione ha prodotto uno sforzo massimale battendo la strada del gioco. Ancora non sarà scintillante, ma i viola ci provano. La differenza che oggi potrebbe emergere sta nel risultato positivo di mercoledì: la vittoria che mancava dal 17 febbraio scorso si specchia nel tappo che saltando libera le bollicine.

Oggi la Fiorentina è più convinta e con questa spinta morale domani si presenterà a San Siro. Il Milan di Giampaolo probabilmente non meritava di uscire sconfitto col Toro, ma adesso ha due stop consecutivi sulle spalle, in tutto tre dal principio del campionato. Le possibilità che la Fiorentina riesca a creare difficoltà a questo Milan ci sono, a patto che non smarrisca il sentiero del gioco e della convinzione. 

Se guardiamo l’aspetto psicologico domani sarà un po’ più tranquilla in partenza la squadra di Montella. Non è tutto però è un dettaglio che alla fine potrebbe pesare. Montella è saldo sulla sua panchina, Giampaolo un po’ meno. Stati d’animo da non sottovalutare. 

Nel frattempo Firenze si coccola Ribery e sorride davanti ad un Chiesa ritrovato. Sono loro le frecce di Montella. In attesa della forma di Pedro, Chiesa e Ribery sostengono l’attacco. Federico è sempre più punta, studia da centravanti ed il suo maestro, Montella, è uno che se ne intende parecchio. Il babbo Enrico, sontuosa seconda punta - in termini di gol e assist - si trasformò in numero 9 nel finale di carriera, per altro con numeri straordinariamente belli. Il figlio Federico potrebbe accelerare i tempi. La caratteristiche ci sono, il temperamento anche.