ROCCO E LA FIORENTINA MONDIALE, TRA TROFEI E IL CONTRATTO DI CHIESA. GLI INCENTIVI CHIESTI A NARDELLA ALIMENTANO DUBBI SULLO STADIO. COL PARMA E’ UNA TRAPPOLA, MA DOPO IL 2+2 DI COMMISSO, MONTELLA VUOLE IL 3+3

03.11.2019 00:00 di  Leonardo Bardazzi   vedi letture
ROCCO E LA FIORENTINA MONDIALE, TRA TROFEI E IL CONTRATTO DI CHIESA. GLI INCENTIVI CHIESTI A NARDELLA ALIMENTANO DUBBI SULLO STADIO. COL PARMA E’ UNA TRAPPOLA, MA DOPO IL 2+2 DI COMMISSO, MONTELLA VUOLE IL 3+3

“Vorrei una Fiorentina di livello mondiale”. Stadio, centro sportivo, Chiesa e i trofei da vincere. Le parole di Commisso hanno lasciato il segno e aprono spazi ai sogni dei tifosi. Se il buongiorno si vede dal mattino, la strada per tornare grandi è cominciata per davvero. In pochi mesi il presidente ha rovesciato il mondo viola come un calzino e messo alle corde la politica: per dire sì alla proposta di Nardella però adesso chiede incentivi alla città. E dal suo punto di vista ha ragione da vendere. Il guaio è che il sindaco si aspetta di ricavare dalla cessione dei terreni della Mercafir quella ventina di milioni che gli serviranno per costruire il nuovo mercato. Rocco invece ha fatto un conto un po’ diverso: “Per ogni ettaro di Bagno a Ripoli ho pagato 400mila euro. Alla Mercafir sono 15 ettari, il conto è facile…”. Calcolatrice alla mano fanno 6 milioni, meno di un terzo di quanto avrebbe bisogno Nardella.

A dirla tutta gli ettari viola alla Mercafir sarebbero 22,7, ma anche in questo caso i milioni sarebbero 9… Sempre molto meno di quelli che si aspetta Palazzo Vecchio. Ora la domanda è una: sapeva Nardella dei calcoli americani? E quanto potrà fare la diplomazia per limare le evidenti distanze? La partita è aperta, la sensazione comunque è che la trattativa sia complessa ma possibile. In fondo, come avviene nel calciomercato, se la volontà è comune, spesso ci si trova a metà strada. Se ne riparlerà a fine mese, quando Commisso tornerà di nuovo in città anche e soprattutto per svelare il progetto del nuovo centro sportivo a Bagno a Ripoli. Il tira molla sullo stadio però non deve farci scordare altri due concetti fondamentali espressi oggi: 1- la Fiorentina punta in alto. Subito. A prescindere dallo stadio.

Vincere un trofeo è un chiodo fisso e anche per questo non si aspetteranno quattro anni prima di costruire una squadra in grado di farlo 2- Le grandi manovre su Chiesa sono cominciate. Con babbo Enrico si è parlato del rinnovo, la strada resta in salita ma la volontà di Rocco è chiara. E i soldi (e le ambizioni), per convincere Fede & Enrico, non mancano davvero. 

Nel frattempo, dal 2+2 di Rocco si proverà a passare al 3+3. La Fiorentina infatti ha un’altra grande occasione per migliorare ulteriormente la classifica e (udite udite) agguantare perfino il Napoli: alzi al mano chi l’avrebbe mai detto. E invece nonostante la partenza ad handicap e la beffa di domenica contro la Lazio, la squadra di Montella è lì, pronta a diventare l’intrusa della parte nobile della classifica. Occhio però perché la partita col Parma è un’autentica trappola, per altro da affrontare in piena emergenza in difesa. Mancheranno due pilastri (Pezzella e Caceres), mentre Lirola inizierà in panchina. Alle nuove leve Venuti e Ranieri il compito di non farli rimpiangere, al giovane gladiatore Milenkovic quello di diventare leader ad appena 22 anni.

Saggia la scelta del mister di tornare alla difesa a quattro e interessante quella di lanciare Ghezzal, uno che la continuità non sa neppure cosa sia, ma che allo stesso tempo ha il curriculum e il talento per incidere. Meno popolare invece l’idea di puntare ancora su Boateng, anziché Vlahovic. Il ragazzo a Reggio Emilia è entrato benissimo, ha dato profondità e freschezza: meritava una possibilità e invece dovrà partire ancora dalla panchina. Le sorti viola in ogni caso passeranno come quasi sempre succede, dalla vena di Chiesa. Abulico ed egoista mercoledì sera e per questo chiamato al riscatto fin da subito. L’occasione c’è, la voglia di godersi un’altra bella serata, pure. Rocco e i suoi non vedono l’ora.